SKATEGATE, UN QUARTO DI SECOLO DOPO

12 settembre 2024

Articolo di riferimento: Skategate”: perché? 

1° marzo 2002

"Le Olimpiadi invernali di Salt Lake city nel Febbraio dell’anno 2002 sono passate alla storia per un controverso scandalo che coinvolse il mondo del pattinaggio artistico. Quell'anno, la competizione di coppia fu macchiata da un'accusa di corruzione che vide protagonisti i giudici delle gare. La vicenda, etichettata come "Skategate", portò a una revisione dei punteggi e alla controversa proclamazione di due coppie vincitrici: i russi Anton Sikharulidze ed Elena Berezhnaya e i canadesi Jamie Salé e David Pelletier. 

Lo scandalo destò scalpore non solo per le sue implicazioni sportive, ma anche per l'effetto che ebbe sull'industria dei pattini e accessori in Canada. Il discusso verdetto alimentò l'interesse e la passione per il pattinaggio artistico nel paese nordamericano, provocando un boom nelle vendite di pattini, costumi e altri accessori correlati. Brand di attrezzature sportive e negozi specializzati videro un significativo aumento della domanda, con un notevole incremento delle vendite. 

Tuttavia, due decenni dopo, l'industria dei pattini e degli accessori deve affrontare nuove e inaspettate sfide derivanti dal conflitto russo-ucraino iniziato nel 2022. Le sanzioni economiche imposte alla Russia, la ridotta disponibilità di materie prime, combinata con l'aumento dei costi di trasporto e delle tariffe doganali, ha portato a un aumento dei prezzi dei pattini e degli accessori in molti mercati internazionali. Grande perdita dato che la Russia era una delle nazioni leader nel pattinaggio di figura, sia in termini di atleti che di infrastrutture. 
Mentre ora, l'instabilità politica ed economica ha influito pesantemente sui mercati emergenti dell'Europa orientale e dell'Asia centrale, riducendo la domanda di prodotti di lusso quali i pattini di alta gamma. I produttori occidentali, in particolare i marchi canadesi che avevano beneficiato del boom post-Skategate, si sono trovati a dover rivedere le loro strategie di mercato per mantenere i margini di profitto. 
In risposta a queste difficoltà, diverse aziende hanno iniziato a diversificare le loro linee di produzione e ad esplorare nuovi mercati in Asia e Sud America, dove il pattinaggio sta guadagnando popolarità. Tuttavia, le tensioni geopolitiche continuano a rappresentare un ostacolo considerevole per la stabilizzazione e la crescita del settore. 
E mentre lo "Skategate" del 2002 ha rappresentato un momento di controversia che ha paradossalmente beneficiato l'industria canadese dei pattini, il conflitto russo-ucraino del 2022 si sta rivelando una sfida con conseguenze economiche e finanziarie profonde e complesse per il mercato mondiale dei pattini e degli accessori. 

In vista delle Olimpiadi invernali del 2026 a Milano Cortina, nel caso in cui il CIO imponga limitazioni alla partecipazione dei pattinatori russi, la situazione potrebbe avere diverse implicazioni economiche e finanziarie per l'ospitalità italiana. Alcune possibili conseguenze potrebbero includere:
 
1. Mancato afflusso di turisti russi: se i pattinatori russi fossero limitati o impediti di partecipare alle Olimpiadi, potrebbe esserci un calo nel numero di turisti russi che viaggiano per seguire l'evento. Questo potrebbe ridurre le entrate dagli alberghi, ristoranti, negozi e altre attività che dipendono dal turismo;
 
2. Contrazioni occupazionale e reddituale: con meno turisti russi presenti le entrate complessive provenienti dal turismo potrebbero diminuire, colpendo l'economia locale e nazionale. Ci potrebbe essere un impatto negativo sull'occupazione e sul reddito generato dal settore turistico;
 
3. Perdita di opportunità di marketing: la presenza di atleti di alto profilo come i pattinatori russi durante le Olimpiadi può attrarre l'attenzione dei media internazionali e dei fan di tutto il mondo. Se questi atleti venissero esclusi, potrebbe ridursi l'interesse generale per l'evento, con possibili ripercussioni sul turismo futuro;
 
4. Rischio di reputazione: se l'Italia fosse coinvolta in controversie legate alle limitazioni imposte ai pattinatori russi, potrebbe esserci un impatto sulla reputazione del Paese come destinazione turistica accogliente e aperta a tutti gli atleti. Ciò potrebbe influenzare la percezione internazionale dell'Italia e influenzare le decisioni dei viaggiatori futuri. 
Inoltre, considerando l'esperienza delle Olimpiadi invernali del 2006 a Torino, dove la presenza di atleti russi è stata significativa, è importante valutare attentamente le possibili implicazioni economiche e gestire qualsiasi situazione in modo strategico per mitigare eventuali impatti negativi sull'ospitalità italiana. 

In conclusione, la questione delle ripercussioni del conflitto russo-ucraino sull'industria del pattinaggio di figura e sull'ospitalità in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 è complessa e multifattoriale e quantificare con precisione il mancato incasso è difficile senza dati specifici, ma alcune stime generali potrebbero includere:
 
- riduzione flussi turistici (impatto diretto): se si suppone una riduzione del 20-30% nei turisti provenienti dalla Russia, basato su dati storici del turismo russo ai giochi olimpici invernali, si potrebbero perdere molte migliaia di visitatori che spendono in media €100-€300 al giorno tra alloggio, cibo e intrattenimento. Su una base molto conservativa, una riduzione di 10.000 visitatori potrebbe tradursi in una perdita di entrate che variano tra €1.000.000 e €3.000.000 ;
 
- assenza partner russi (impatto indiretto): l’edizione 2014 dei Giochi Olimpici Invernali in Sochi fu caratterizzata dal fatto che la raccolta di risorse del programma di sponsorizzazione nazionale supportato da operatori economici di peso (Aeroflot, Bosco, Megafon, Rosneft, Rostelecom, Russian Railways, Sberbank) risulta ad oggi quella di maggior successo   con la cifra di 1,3 miliardi di dollari. Alcuni di quei gruppi si legarono agli eventi internazionali degli sport invernali (soprattutto del ghiaccio) e di conseguenza la loro fuoriuscita dai circuiti mondiali in seguito al conflitto russo-ucraino in corso, in via indiretta, costituisce una diminuzione delle fonti di partnership per il Comitato Olimpico Internazionale in particolare nell’organizzazione dei G.O. Invernali.  

Sofia BONFATTI
12 Settembre 2024









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