Torino, Cuneo ed il palasport

23 Luglio 1999

Oggigiorno l’autosufficienza gestionale

è il primo obiettivo di un investimento

immobiliare sportivo pubblico

o misto.

A tal proposito il futuro del palazzo

dello sport cittadino dovrebbe passare

attraverso un sereno confronto con le

prospettive nel settore di Torino e di

Cuneo.

Torino. Negli ultimi anni, al pari

delle altre aree metropolitane italiane

(Bologna a parte), il capoluogo è monopolizzato

dal calcio in termini di capacità

di attrazione di investimenti.

Non a caso in queste zone si riscontra

una certa stagnazione delle altre discipline

di squadra, a partire da pallacanestro

e da pallavolo, rappresentate per

la regione Piemonte a livello nazionale

ed anche internazionale nella seconda

fattispecie rispettivamente da Biella e

da Cuneo.

Che cosa accadrà nell’impiantistica

sportiva di Torino nei prossimi cinque

anni? Probabilmente verranno realizzati

due stadi dalle industrie cittadine

del calcio e sicuramente gli impianti

olimpici.

Fra questi il palaghiaccio principale,

che dovrebbe trasformarsi nel nuovo

palazzo dello sport polivalente della

città.

E questo è il primo punto: questa

realizzazione potrebbe invogliare una

iniziativa imprenditoriale alternativa al

football cittadino, a partire dal basket

e dal volley?

L’esistenza travagliata del Forum di

Assago dimostra tuttavia che impianti

di quel livello necessitano di eventi

adeguati (per esempio l’Eurolega del

basket) che, a loro volta, comportano

esborsi tali che oggi paradossalmente

soltanto gli stessi investitori del calcio

potrebbero garantire con una certa

continuità.

Tuttavia un rilancio di pallacanestro

e di pallavolo nel capoluogo non può

essere escluso del tutto a priori, nel

momento in cui fosse “richiesto” alle

imprese beneficiare dell’evento Torino

2006 dall’ente pubblico realizzatore

della struttura.

Ed ecco allora che entra in gioco il

secondo punto: l’importanza strategica

per le attuali realtà di Biella e di Cuneo

di consolidare per quell’epoca (2005)

sui mercati nazionale ed internazionale

delle imprese affermate capaci di reggere

la concorrenza con gli eventuali

tentativi metropolitani.

Cuneo. E’ l’esempio di quanto sopra.

In Cuneo il calcio, la pallacanestro ed

altri sport vengono praticati, ma alcuni

anni addietro privati (imprese) e pubblico

(enti locali istituzionali) hanno

stretto un tacito accordo di base: fare

uscire la città dall’anonimato attraverso

la pallavolo. Questa ultima con un budget

annuo consolidato (4/5mdi) ed una

politica di investimenti equilibrata fra

prima squadra e vivaio (in futuro in college)

porta in Italia ed all’estero Cuneo

ed il suo palasport cresciuto “in simbiosi”

con il suo prezioso contenuto.









Museo Alessandro Roccavilla

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