Oggigiorno l’autosufficienza gestionale
è il primo obiettivo di un investimento
immobiliare sportivo pubblico
o misto.
A tal proposito il futuro del palazzo
dello sport cittadino dovrebbe passare
attraverso un sereno confronto con le
prospettive nel settore di Torino e di
Cuneo.
Torino. Negli ultimi anni, al pari
delle altre aree metropolitane italiane
(Bologna a parte), il capoluogo è monopolizzato
dal calcio in termini di capacità
di attrazione di investimenti.
Non a caso in queste zone si riscontra
una certa stagnazione delle altre discipline
di squadra, a partire da pallacanestro
e da pallavolo, rappresentate per
la regione Piemonte a livello nazionale
ed anche internazionale nella seconda
fattispecie rispettivamente da Biella e
da Cuneo.
Che cosa accadrà nell’impiantistica
sportiva di Torino nei prossimi cinque
anni? Probabilmente verranno realizzati
due stadi dalle industrie cittadine
del calcio e sicuramente gli impianti
olimpici.
Fra questi il palaghiaccio principale,
che dovrebbe trasformarsi nel nuovo
palazzo dello sport polivalente della
città.
E questo è il primo punto: questa
realizzazione potrebbe invogliare una
iniziativa imprenditoriale alternativa al
football cittadino, a partire dal basket
e dal volley?
L’esistenza travagliata del Forum di
Assago dimostra tuttavia che impianti
di quel livello necessitano di eventi
adeguati (per esempio l’Eurolega del
basket) che, a loro volta, comportano
esborsi tali che oggi paradossalmente
soltanto gli stessi investitori del calcio
potrebbero garantire con una certa
continuità.
Tuttavia un rilancio di pallacanestro
e di pallavolo nel capoluogo non può
essere escluso del tutto a priori, nel
momento in cui fosse “richiesto” alle
imprese beneficiare dell’evento Torino
2006 dall’ente pubblico realizzatore
della struttura.
Ed ecco allora che entra in gioco il
secondo punto: l’importanza strategica
per le attuali realtà di Biella e di Cuneo
di consolidare per quell’epoca (2005)
sui mercati nazionale ed internazionale
delle imprese affermate capaci di reggere
la concorrenza con gli eventuali
tentativi metropolitani.
Cuneo. E’ l’esempio di quanto sopra.
In Cuneo il calcio, la pallacanestro ed
altri sport vengono praticati, ma alcuni
anni addietro privati (imprese) e pubblico
(enti locali istituzionali) hanno
stretto un tacito accordo di base: fare
uscire la città dall’anonimato attraverso
la pallavolo. Questa ultima con un budget
annuo consolidato (4/5mdi) ed una
politica di investimenti equilibrata fra
prima squadra e vivaio (in futuro in college)
porta in Italia ed all’estero Cuneo
ed il suo palasport cresciuto “in simbiosi”
con il suo prezioso contenuto.