Salt Lake City sponsor festival

8 Febbraio 2002

Domani mattina alla 1:25 ora italiana

in Salt Lake City cominceranno ufficialmente

le prime Olimpiadi- Paraolimpiadi

invernali del nuovo millennio.

I Giochi ritornano in Nordamerica,

dopo Calgary nel 1988. Per media e

sponsor quella edizione rappresentò un

business grazie al fatto che negli sport

trainanti del programma, sci alpino e

pattinaggio artistico, c’erano due star

come Alberto Tomba e Katarina Witt.

Oggi Hermann Maier è a casa e Michelle

Kwan non è Ana Kournikowa (circa

10milioni di euro all’anno di guadagni

come donna immagine). Detto questo,

le Olimpiadi invernali per gli Americani

continuano ad essere un evento molto

sentito (in particolare hockey e pattinaggio

su ghiaccio, e la novità dello

snowboard); le aziende lo sanno bene

e, nonostante lo scandalo che investì

nel recente passato il Comitato organizzatore,

hanno risposto.

Possiamo suddividerle in sostanza in

tre categorie.

Alla prima appartengono i “top partners”:

sono i co-sponsor del Cio, che

sostengono in diversi settori con denaro,

beni e servizi il movimento olimpico

ed i comitati organizzatori dei Giochi.

Li ritroveremo in Torino 2006

(CocaCola, Kodak, Panasonic, Xerox, ...).

In questo contesto lo strategico settore

delle telecomunicazioni l’ha occupato

Samsung Electronics Company, che

da oggi entrerà anche nelle case degli

Italiani a colpi di spot.

Il secondo gruppo di imprese è rappresentato

dall’insieme degli sponsor

istituzionali del Comitato olimpico

americano (Usoc) e di quelli legati per

l’occasione al Comitato organizzatore di

Salt Lake (Sloc).

Diciamo che si tratta di un programma

che dovrebbe essere studiato e

sviluppato in Italia, dove il Coni e le

squadre olimpiche non hanno di fatto

un gruppo di partner istituzionali (a

parte CasaItalia ed il fornitore di turno

delle divise da cerimonia). Per intenderci

immaginiamo l’equivalente italiano

di un pool fra At&T (telefonia), Bank

of America, General Motors, Allstate

(assicurazioni), Delta Air Lines, Gateway

(informatica), Hallmark

(abbigliamento),

Monster. com (lavoro interinale), Nuskin

(cosmesi);

Seiko, Utah Power (energia

elettrica) e York (industria del freddo).

Arriviamo al terzo insieme, quello

dei fornitori locali del Comitato di Salt Lake City,

che garantiscono ad organizzatori,

tecnici, atleti ed ospiti beni

e servizi di ogni sorta ventiquattro ore

su ventiquattro. Un vero punto di forza.

Se ne contano circa 30. Direi un record.

Una cifra che dà l’idea di che cosa potrà

significare in prospettiva in termini di

opportunità per l’economia piemontese

l’evento di Torino 2006.









Museo Alessandro Roccavilla

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