Come avviene da alcuni anni di questi
tempi le Leghe di serie A maschile e
femminile di pallavolo snocciolano per
la stampa i dati economici della stagione
agonistica.
Ed il commento degli analisti si rinnova
altrettanto puntuale: calcio a parte,
in Italia il volleyball è lo sport ideale per
una azienda per farsi pubblicità.
Questo anno poi la società di ricerca
e statistica Sport System ha calcolato il
ritorno di immagine per uno sponsor.
Ogni spettatore diretto o televisivo ed
ogni lettore costituiscono un punto-contatto.
Al punto-contatto viene assegnato
un valore monetario in base ad alcuni
parametri.
Il risultato del prodotto dei due suddetti
elementi esprime il rendimento, in
termini di potenziali volumi di affari, dell'investimento
pubblicitario della ditta.
Ebbene, la pallavolo vale più
di 38miliardi di lire, come a dire: per
1miliardo investito l'azienda acquisisce
un potenziale mercato di 39miliardi di
affari.
Una performance che molto probabilmente
si spiega soprattutto nella assunzione,
promossa dalle stesse Leghe, del
nome dello sponsor quale denominazione
sociale del sodalizio sportivo in tutte
le forme di comunicazione. Alla luce di
questo risultato, alcune considerazioni
sono tuttavia doverose.
1) A parte Fiat (attraverso Iveco e
Piaggio) e Benetton, il panorama nazionale
degli sponsor del volley non presenta
altri grandi gruppi imprenditoriali:
quel rendimento potrebbe essere non
soddisfacente; senza contare poi che la
presunta fruibilità di massa di questa
attività la rende per paradosso più vicina
ad un concetto di gioco piuttosto che
di sport.
2) La pallavolo ad alto livello continua
ad essere concentrata nella regione
Emilia Romagna e, soprattutto, rimane
assente nelle metropoli del nord che, a
velocità diverse, fanno tendenza.
3) L'accordo istituzionale fra le Leghe
e la ditta Tally, vantaggioso per l'azienda
di stampanti per computer che non lega
l'immagine ai risultati di un sodalizio,
non sembra tradursi in risorse per la
formazione in periferia, dove le associazioni
di base, rispetto a quelle di altri
sport, continuano a subire una tassazione
federale pesante.
4) E' risaputo che la pallavolo è lo
sport di squadra femminile per eccellenza,
sia come pubblico che come pratica.
E non solo in Italia, dove però il nostro
star-system non va più in là del servizio
voyeuristico su Maurizia Cacciatori, per
un target ben distante da quello delle
ragazzine americane che, dopo le eroine
del calcio Mia Hamm e Brandi Chastain
della scorsa estate, hanno come nuova
musa ispiratrice Gabrielle Reece, regina
del beach-volley in attesa della consacrazione
di Sydney 2000.