Pallavolo, è tutto oro...?

7 Luglio 2000

Come avviene da alcuni anni di questi

tempi le Leghe di serie A maschile e

femminile di pallavolo snocciolano per

la stampa i dati economici della stagione

agonistica.

Ed il commento degli analisti si rinnova

altrettanto puntuale: calcio a parte,

in Italia il volleyball è lo sport ideale per

una azienda per farsi pubblicità.

Questo anno poi la società di ricerca

e statistica Sport System ha calcolato il

ritorno di immagine per uno sponsor.

Ogni spettatore diretto o televisivo ed

ogni lettore costituiscono un punto-contatto.

Al punto-contatto viene assegnato

un valore monetario in base ad alcuni

parametri.

Il risultato del prodotto dei due suddetti

elementi esprime il rendimento, in

termini di potenziali volumi di affari, dell'investimento

pubblicitario della ditta.

Ebbene, la pallavolo vale più

di 38miliardi di lire, come a dire: per

1miliardo investito l'azienda acquisisce

un potenziale mercato di 39miliardi di

affari.

Una performance che molto probabilmente

si spiega soprattutto nella assunzione,

promossa dalle stesse Leghe, del

nome dello sponsor quale denominazione

sociale del sodalizio sportivo in tutte

le forme di comunicazione. Alla luce di

questo risultato, alcune considerazioni

sono tuttavia doverose.

1) A parte Fiat (attraverso Iveco e

Piaggio) e Benetton, il panorama nazionale

degli sponsor del volley non presenta

altri grandi gruppi imprenditoriali:

quel rendimento potrebbe essere non

soddisfacente; senza contare poi che la

presunta fruibilità di massa di questa

attività la rende per paradosso più vicina

ad un concetto di gioco piuttosto che

di sport.

2) La pallavolo ad alto livello continua

ad essere concentrata nella regione

Emilia Romagna e, soprattutto, rimane

assente nelle metropoli del nord che, a

velocità diverse, fanno tendenza.

3) L'accordo istituzionale fra le Leghe

e la ditta Tally, vantaggioso per l'azienda

di stampanti per computer che non lega

l'immagine ai risultati di un sodalizio,

non sembra tradursi in risorse per la

formazione in periferia, dove le associazioni

di base, rispetto a quelle di altri

sport, continuano a subire una tassazione

federale pesante.

4) E' risaputo che la pallavolo è lo

sport di squadra femminile per eccellenza,

sia come pubblico che come pratica.

E non solo in Italia, dove però il nostro

star-system non va più in là del servizio

voyeuristico su Maurizia Cacciatori, per

un target ben distante da quello delle

ragazzine americane che, dopo le eroine

del calcio Mia Hamm e Brandi Chastain

della scorsa estate, hanno come nuova

musa ispiratrice Gabrielle Reece, regina

del beach-volley in attesa della consacrazione

di Sydney 2000.









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