La puntata odierna della rubrica è
dedicata ad un esame sintetico del
bilancio di previsione delle Olimpiadi
invernali di Torino 2006, che é stato reso
noto di recente dal Comitato organizzatore
(Toroc).
E’ d’obbligo una premessa: il documento
è una previsione di ricavi da
conseguirsi e di costi da sostenersi dalla
fase odierna di organizzazione fino
alla conclusione dell’evento (feb-braio
2006) nelle zone interessate direttamente
dalle gare (Torino città, Valsusa
e Valchisone); sono esclusi dalla proiezione
i costi per la realizzazione delle
opere sportive e di quelle connesse che
sono a carico degli Enti pubblici, mentre
sono compresi gli oneri di allestimento
delle suddette strutture: si tratta di quei
beni acquistati e/o noleggiati che non
rimarranno a disposizione dei cittadini
dopo i Giochi Olimpici, quali le tribune
ai bordi delle piste di sci, i sistemi
di telecomunicazione del villaggio che
ospiterà i media accreditati, gli arredi
provvisori del villaggio olimpico... .
Il documento sbilancia in attivo per
30milioni di euro (circa 58miliardi di
lire), che rappresenta quindi il previsto
“avanzo di gestione”, così chiamato
dagli organizzatori in luogo del termine
“utile” per sottolineare la natura di ente
no-profit del Toroc. E’ la differenza in
soldoni tra la previsione di entrate per
circa 1.607miliardi di lire e quella di
uscite per 1.549.
Entrate. I diritti tv fanno la parte del
leone con il 49%, due terzi dei quali a
carico della rete americana Nbc che, tra
l’altro, sta cominciando a versare i primi
acconti. Il 45% è rappresentato dai proventi
del marketing, partito come da
regolamento Cio dopo la conclusione
della precedente Olimpiade di Salt Lake
City (24-2-2002); 97 i miliardi di proventi
residui stimati (con in testa quelli del
merchandising).
Uscite. Sono state suddivise in cinque
macrocategorie: 350 i miliardi di lire per
l’organizzazione delle gare, 300 quelli
per la manodopera ed altrettanti per
le telecomunicazioni; i circa 200 per il
villaggio media non sono stati imputati
a caso: il giudizio sull’organizzazione
da parte della stampa ha un peso
non indifferente sull’opinione pubblica
mondiale; i residui 400 riguardano servizi
diversi: ospitalità atleti, trasporti da
e per i siti di gara, amministrazione... .
Fra questi oneri di gestione non ci sarà
la voce delle imposte. Una legge speciale,
la 285 del 2000, ha dispensato infatti
il Toroc per i proventi della sua attività
dal versamento di tributi che, in base
alla vigente disciplina, dimezzerebbero
il risultato della gestione. Di questi giorni
fra quattro anni scopriremo di quanto
si discosterà il risultato del campo da
quello di questa previsione.