Lo scorso fine settimana il panorama
dell'industria italiana è stato caratterizzato
da un fatto che interessa, seppure
in via indiretta, lo sport: il rapporto
più che positivo del bilancio del primo
semestre 98 della Rcs Rizzoli Editori
grazie anche e soprattutto alla performance
del quotidiano "La Gazzetta
dello Sport".
La rosea, già leader nazionale, ha
registrato un ulteriore aumento del
6,7% delle vendite.
Mentre venivano resi noti questi dati,
stava per partire una campagna pubblicitaria
istituzionale innovativa per la
stampa sportiva: la "Gazzetta" è entrata
in televisione con tre diversi spot in programmazione
fino al 10 ottobre e dal
1° al 7 novembre su Rai, Mediaset, Tmc,
Mtv e rete locali. Costo complessivo
dell'operazione: 10miliardi di lire.
Inoltre essa da tempo è on-line:
attraverso internet la rosea può essere
consultata senza andare in edicola. Un
prodotto rivoluzionario che si avvicina
sempre più ai numerosi notiziari sportivi
delle televisioni.
Ed allora per la "Gazzetta dello Sport"
non rimane che aprire un canale televisivo
satellitare, attraverso la costituzione
di una società ad hoc con un partner
operante nelle telecomunicazioni.
Fantascienza?
L'investimento può essere stimato
intorno ai 280 miliardi di lire, quasi tutti
in tecnologie, considerato che la redazione
è in buona parte già in casa.
Il punto critico del progetto è il satellite.
Il mercato italiano è bloccato. In
attesa della piattaforma digitale Rai/
Telecom (con Murdoch?) e del primo
canale satellitare Mediaset, oggi c'è la
francese Canal+, proprietaria di Tele+.
L'esperienza al di là delle Alpi non
manca. In Francia ci sono infatti già
due reti tv satellitari dedicate interamente
allo sport: Infosport e dal 31
agosto scorso Equipe Tv, proprietà al
50% del famoso quotidiano sportivo
"L'Equipe". La nuova tv trasmette informazione
sportiva dalle 6 del mattino
all'una di notte. Un possibile modello
per la rosea, che dal giornale transalpino
ha tratto spesso degli spunti per lo
sviluppo commerciale.