La Gazzetta dello sport TV

2 Ottobre 1998

Lo scorso fine settimana il panorama

dell'industria italiana è stato caratterizzato

da un fatto che interessa, seppure

in via indiretta, lo sport: il rapporto

più che positivo del bilancio del primo

semestre 98 della Rcs Rizzoli Editori

grazie anche e soprattutto alla performance

del quotidiano "La Gazzetta

dello Sport".

La rosea, già leader nazionale, ha

registrato un ulteriore aumento del

6,7% delle vendite.

Mentre venivano resi noti questi dati,

stava per partire una campagna pubblicitaria

istituzionale innovativa per la

stampa sportiva: la "Gazzetta" è entrata

in televisione con tre diversi spot in programmazione

fino al 10 ottobre e dal

1° al 7 novembre su Rai, Mediaset, Tmc,

Mtv e rete locali. Costo complessivo

dell'operazione: 10miliardi di lire.

Inoltre essa da tempo è on-line:

attraverso internet la rosea può essere

consultata senza andare in edicola. Un

prodotto rivoluzionario che si avvicina

sempre più ai numerosi notiziari sportivi

delle televisioni.

Ed allora per la "Gazzetta dello Sport"

non rimane che aprire un canale televisivo

satellitare, attraverso la costituzione

di una società ad hoc con un partner

operante nelle telecomunicazioni.

Fantascienza?

L'investimento può essere stimato

intorno ai 280 miliardi di lire, quasi tutti

in tecnologie, considerato che la redazione

è in buona parte già in casa.

Il punto critico del progetto è il satellite.

Il mercato italiano è bloccato. In

attesa della piattaforma digitale Rai/

Telecom (con Murdoch?) e del primo

canale satellitare Mediaset, oggi c'è la

francese Canal+, proprietaria di Tele+.

L'esperienza al di là delle Alpi non

manca. In Francia ci sono infatti già

due reti tv satellitari dedicate interamente

allo sport: Infosport e dal 31

agosto scorso Equipe Tv, proprietà al

50% del famoso quotidiano sportivo

"L'Equipe". La nuova tv trasmette informazione

sportiva dalle 6 del mattino

all'una di notte. Un possibile modello

per la rosea, che dal giornale transalpino

ha tratto spesso degli spunti per lo

sviluppo commerciale.









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