Vendere la serie C del calcio rimane
per il presidente di Lega, Mario Macalli,
l'obiettivo del suo mandato.
Lo si è compreso durante la riunione
delle società affiliate dello scorso 1°
ottobre in Coverciano.
Nell'ultima stagione sportiva 53 sono
stati i miliardi di lire provenienti dalle
scommesse sportive che la Lega di
Firenze ha ripartito tra le sue 90 società:
il 50% è stato diviso fra i 36 club di C1
ed il resto tra i 54 del campionato di C2
(491 milioni a testa).
Oggi Totocalcio e Totogol sono in
crisi.
Ed allora la ricerca di introiti slegati
dall'alea del costume nazionale delle
scommesse è una necessità.
Discorso che, salvo rare eccezioni,
vale per i club alle prese con gli incassi
di un pubblico la cui fedeltà alla partita
della domenica è spesso direttamente
proporzionale ai risultati ed alla classifica
della squadra.
Per la Lega si è aperta così la caccia a
sponsorizzazioni istituzionali e soprattutto
ai diritti tv, i proventi diventati
ormai lo spartiacque fra lo sport con
mercato e quello senza. Il prezzo dei
diritti televisivi lo fa l'audience: il flop
dell'esperimento della partita di C1 il
sabato pomeriggio su Tele+ pesa ed in
prospettiva lo scenario non è esaltante.
Soltanto alcune piazza calde nel sud
del Paese, orfane del calcio di serie A,
riescono a portare a casa dai 30 ai 40
milioni a stagione dai network locali.
Per la stagione sportiva in corso le
televisioni locali legate in esclusiva a
ciascuna squadra (Quartarete per la
Biellese Fc Srl) verseranno i diritti alla
Lega di Firenze, che li ripartirà equamente
fra le società affiliate. Per il campionato
1999/2000 si busserà alla Rai,
ma se il calcio di A e di B non sarà
trasferito al sabato, per la C lo scenario
non sarà roseo.
Per quanto riguarda le sponsorizzazioni
la proposta di Mario Macalli è racchiusa
nella formula "paghi 1 e prendi
90": offrire cioè ad una o più sponsor
in pool di livello nazionale la visibilità
in contemporanea sulla cartellonistica
degli stadi interessati.
Una sfida ardua. Anche perchè la
questione di fondo è molto delicata: 90
bocche da sfamare sono tante.