Cronaca legislativa, amministrativa e
giudiziaria ricca di eventi per lo sport in
queste settimane.
Finanziaria 2003. Il provvedimento in
fase di approvazione contiene le novità
per i dilettanti stralciate dal decreto del
luglio scorso. Non risultano prese in
considerazione nel testo due questioni
di fondo: a) l’estensione del regime
agevolato Irpef dei redditi diversi ai
dirigenti non agonisti; b) l’esenzione
Iva delle prestazioni di servizi e delle
cessioni di beni nei confronti dei sodalizi
forfettari (legge n. 398/91) che, non
potendo dedurre l’imposta, non hanno
interesse a farsi rilasciare la fattura dai
fornitori ed alimentano un significativo
filone di evasione.
Inail. L’istituto è passato alla riscossione
dei premi infortuni dovuti dal
2000 ad oggi dai datori di lavoro sulle
retribuzioni degli sportivi professionisti
(il 79 per mille, con un minimo di 886
ed un massimo di 1.646 euro annuali
per dipendente). La misura, elaborata
in sordina nel secondo semestre 1999
e messa a punto soltanto nel tardo
autunno del 2001, rappresenta oggi
per alcune realtà una onerosa sopravvenienza
passiva gravante sulla già scarsa
liquidità.
Nuovi biglietti. Il provvedimento
dello scorso 22 ottobre della Direzione
dell’Agenzia delle Entrate contiene gli
ultimi dettagli operativi in merito all’obbligo
della biglietteria informatica per
il rilascio dei nuovi ticket di ingresso
agli spettacoli sportivi organizzati
a partire dal prossimo 31 gennaio. In
caso di mancata proroga (la quinta consecutiva),
l’adempimento comporterà
per le aziende non forfettarie un incremento
degli investimenti in tecnologia
(impianti) e formazione (personale
addetto).
Irap. Novità contrastanti per le società
sportive professionistiche. L’Agenzia
delle Entrate da una parte ha dichiarato
imponibili le plusvalenze realizzate per
mezzo della cessione degli atleti, mentre
dall’altra ha riconosciuto l’esenzione
dal tributo regionale dei contributi in
conto esercizio erogati dagli Enti pubblici
alle imprese per la copertura dei
costi del personale. La agevolazione
potrebbe per analogia applicarsi agli
interventi federali (totocalcio-totogoal)
a favore dei datori di lavoro nel calcio
di serie C.
Stop ai falsari. La settimana scorsa la
Corte di Giustizia europea ha sancito
che i simboli dei club sono marchi di
impresa (causa C-206/01 Arsenal contro
sig. M. Reed). Conseguenza: il materiale
promozionale non autorizzato e taroccato
(sciarpe, magliette, cappellini...) è
fuori legge. Una sentenza che renderà
più sicuri e difendibili gli introiti del
merchandising.