Fondazioni: largo allo sport?

3 Maggio 2002

La legge finanziaria 2002 l’aveva delineata

(art. 11). Con i regolamenti firmati

di recente dal ministro dell’Economia

la riforma delle fondazioni bancarie è

stata completata.

Il tema viene ospitato in questa

rubrica perchè fra i nuovi campi in cui

viene previsto dalla legge il sostegno

finanziario di tali enti vi sono l’ “attività

sportiva” e, seppure in via implicita, le

infrastrutture pubbliche sul territorio

distrettuale.

La delicata crisi economica e finanziaria

dello sport italiano (dissesto del

Coni), che in periferia si manifesta con

un aggravio dei costi federali per i sodalizi,

è all’attenzione del governo.

Logico a questo punto porsi la

domanda: in Italia una fondazione bancaria

includerà nei tre settori principali

di intervento triennale vincolante

previsto dalla legge quello legato ad

un progetto sportivo, sia in termini di

investimenti in risorse umane che in

strutture?

La risposta non è semplice. Le variabili

sono diverse.

Settori di intervento. Alla luce della

riforma sono diventati numerosi. Lo

sport deve fare i conti con quelli storici

(assistenza e tutela delle fasce sociali

più deboli) e con quelli che stanno catturando

l’attenzione della società civile

e politica (opere d’arte, ricerca, natura...).

L’assenza istituzionale poi dello

sport nella scuola è un handicap.

Attività sportiva. La frammentarietà

e la peculiarità campanilistica del movimento

associazionistico a livello locale

sono altri fattori che possono incidere

negativamente sulla candidatura di un

progetto sportivo rispetto a quello unitario

che vede allineate p. es. le onlus

del territorio operanti in un settore

(anziani, tossicodipendenza...).

Enti locali. Il futuro maggior peso dei

rappresentanti delle pubbliche istituzioni

negli organi direttivi delle fondazioni

potrebbe costituire un punto pro

sport di fronte ad iniziative sponsorizzate

dagli stessi enti pubblici.

Dimensioni dell’intervento. Privilegiare

per un triennio lo sport nella linea

politica di intervento finanziario di una

fondazione bancaria significherà condividere

comunque un progetto “pesante”,

significativo per la realtà locale, come lo

può essere quello immobiliare.

Infrastrutture. Con un project finance

che stenta a decollare ed un Istituto per

il Credito Sportivo alle prese con una

difficile riforma, le fondazioni bancarie

potrebbero diventare la cassaforte alla

quale attingere per finanziarie piani per

infrastrutture pubbliche (anche sportive).

In questa ottica non ci sarebbe da

stupirsi se a dare una mano al travagliato

cantiere di Torino 2006 scendessero

in pista le solide fondazioni bancarie del

capoluogo piemontese.









Museo Alessandro Roccavilla

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