Ben Johnson (1988), Katrin Krabbe
(1992), Diego Armando Maradona
(1994) e Marco Pantani (1998). Perchè a
partire da un certo punto i testimonial
dell’atletica leggera, del calcio e del
ciclismo sono stati travolti dai controlli
antidoping?
Il doping è un business con acquirenti
in ogni parte del globo. Una stima è
difficile, ma sono circa 5.000 i miliardi
di lire che ruotano intorno a questo
fenomeno. Nel suo piccolo anche l’antidoping
è diventato un affare: 40 sono i
milioni di dollari (65 miliardi di lire) per
oltre 100mila test all’anno prodotti nei
23 laboratori del Cio nel mondo.
Il salto di qualità in termini di fatturato
dell’industria farmaceutica mondiale
del doping viene collocato tra la fine del
1987 e l’inizio del 1988.
Sono gli anni in cui in Europa matura
un evento storico quale la caduta del
Muro di Berlino.
La conclusione della guerra fredda
nel mondo dello sport azzera il tacito
accordo: primato sportivo (medaglieri
olimpici) a qualunque costo al Patto
di Varsavia, supremazia tecnologica e
militare a quello Atlantico.
E così quando si ritorna in pista senza
ideologie lo sport è ormai un’industria e
il doping un fattore della produzione.
Nel mondo dell’industria, intanto,
si registra un fatto che, con le debite
proporzioni, assume una portata altrettanto
storica per il mondo sportivo: si
spezza il monopolio Adidas legato allo
sfruttamento degli eventi planetari, a
partire dai Campionati Mondiali di calcio
e dai Giochi Olimpici estivi.
Con l’ingresso sul mercato del prodotto
sportivo del contraltare americano
di Adidas, la Nike, atleti e federazioni
sono oggetto per la stragrande maggioranza
di una spartizione fra le due
marche in competizione.
Ben Johnson e Katrin Krabbe vengono
fermati una volta rescissi i contratti
con Adidas, Diego Armando Maradona
e l’Argentina (Adidas) alla vigilia delle
fasi finali dei Mondiali di calcio negli
Usa. Nulla prova che si tratti di altro che
di una coincidenza, ma spazio per le
dietrologie ce n’è.
Accanto a quella dell’attrezzo, si combatte
una guerra mondiale del farmaco
per accaparrarsi medici (700 circa solo
in Italia) e pazienti del settore, non
meno cruenta dell’altra e che interessa
svariate discipline.