Chi salverà i conti dello sport?

11 Ottobre 2002

Ormai è entrata tra le emergenze

nazionali la copertura dei costi dello

sport:

- quelli della manodopera e dei quadri

dirigenziali della struttura (Coni e

Coni Servizi Spa);

- quelli legati alla preparazione, alla

logistica ed alla ricompensa in caso di

vittoria delle rappresentative azzurre;

- quelli relativi alla manutenzione dei

centri federali.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di

pervenire ad un sistema di copertura

non diciamo definitivo, considerato che

in economia di perfetto non c’è nulla,

ma affidabile.

In questi ultimi due/tre anni di soluzioni

ne sono state avanzate (l’8 per

mille dell’Irpef allo sport, la fusione

Coni/Enel...) e messe in pratica (integrazioni

al totocalcio...), ma senza risultati.

Nelle ultime settimane registriamo

due nuovi contributi: le scommesse a

totalizzatore unico e l’indennizzo sugli

investimenti nelle grandi opere pubbliche.

Nuove scommesse. Il progetto prevede

la realizzazione di un totalizzatore

elettronico unico che, raccolte le puntate

di tutti i tipi di concorsi sportivi giocati

nelle ricevitorie totocalcio, fisserà

a posteriori la quota vincente per ogni

evento.

Non gradita dagli scommettitori abituati

a giocare presso le agenzie private

a quota fissa (quindi conoscendo in

anticipo le dimensioni della potenziale

vincita), la soluzione è auspicata da

quei fautori della cosiddetta “autonomia

dello sport” che vedrebbero così

rinascere il modello italiano “dello sport

finanziato dagli sportivi”.

Indennizzo sulle opere pubbliche. E’

contenuto nella Legge Finanziaria 2003

in fase di elaborazione ed approvazione:

in che cosa consiste? Il 3% di quanto

destinato alla realizzazione delle grandi

opere pubbliche verrà assegnato al

Ministero per i beni culturali a titolo di

“indennizzo per le modifiche causate al

paesaggio”.

In base alle attuali previsioni di investimenti

nei prossimi dieci anni, quel 3%

vale 4.500miliardi di euro. Una somma

ingente, ma gli interrogativi non mancano:

con l’entrata a regime della nuova

Coni Servizi spa lo sport rimarrà ancora

sotto la vigilanza del dicastero dei beni

culturali? In caso affermativo, in base

a quali criteri il 3% verrà ripartito fra

arte, sport e spettacolo? Ed ancora provenendo

dal settore delle costruzioni

i fondi dello sport saranno utilizzati

per l’impiantistica (in concorrenza con

l’Istituto per il credito sportivo) o per

attuare la copertura programmata delle

spese correnti indicate in apertura?









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