Ormai è entrata tra le emergenze
nazionali la copertura dei costi dello
sport:
- quelli della manodopera e dei quadri
dirigenziali della struttura (Coni e
Coni Servizi Spa);
- quelli legati alla preparazione, alla
logistica ed alla ricompensa in caso di
vittoria delle rappresentative azzurre;
- quelli relativi alla manutenzione dei
centri federali.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di
pervenire ad un sistema di copertura
non diciamo definitivo, considerato che
in economia di perfetto non c’è nulla,
ma affidabile.
In questi ultimi due/tre anni di soluzioni
ne sono state avanzate (l’8 per
mille dell’Irpef allo sport, la fusione
Coni/Enel...) e messe in pratica (integrazioni
al totocalcio...), ma senza risultati.
Nelle ultime settimane registriamo
due nuovi contributi: le scommesse a
totalizzatore unico e l’indennizzo sugli
investimenti nelle grandi opere pubbliche.
Nuove scommesse. Il progetto prevede
la realizzazione di un totalizzatore
elettronico unico che, raccolte le puntate
di tutti i tipi di concorsi sportivi giocati
nelle ricevitorie totocalcio, fisserà
a posteriori la quota vincente per ogni
evento.
Non gradita dagli scommettitori abituati
a giocare presso le agenzie private
a quota fissa (quindi conoscendo in
anticipo le dimensioni della potenziale
vincita), la soluzione è auspicata da
quei fautori della cosiddetta “autonomia
dello sport” che vedrebbero così
rinascere il modello italiano “dello sport
finanziato dagli sportivi”.
Indennizzo sulle opere pubbliche. E’
contenuto nella Legge Finanziaria 2003
in fase di elaborazione ed approvazione:
in che cosa consiste? Il 3% di quanto
destinato alla realizzazione delle grandi
opere pubbliche verrà assegnato al
Ministero per i beni culturali a titolo di
“indennizzo per le modifiche causate al
paesaggio”.
In base alle attuali previsioni di investimenti
nei prossimi dieci anni, quel 3%
vale 4.500miliardi di euro. Una somma
ingente, ma gli interrogativi non mancano:
con l’entrata a regime della nuova
Coni Servizi spa lo sport rimarrà ancora
sotto la vigilanza del dicastero dei beni
culturali? In caso affermativo, in base
a quali criteri il 3% verrà ripartito fra
arte, sport e spettacolo? Ed ancora provenendo
dal settore delle costruzioni
i fondi dello sport saranno utilizzati
per l’impiantistica (in concorrenza con
l’Istituto per il credito sportivo) o per
attuare la copertura programmata delle
spese correnti indicate in apertura?