La stazione sciistica di Bielmonte
punta a specializzarsi come località per
il chilometro lanciato (kl - speed skiing).
Già tappa di Coppa del Mondo nel
prossimo febbraio, in Bielmonte si
lavora per ospitare in futuro i Mondiali
e, se lo “ski de vitesse” sarà inserito nel
programma, le Olimpiadi del 2006.
La scelta è importante: dopo Giro
d’Italia, Rally della Lana ed Open Apt,
anche sulle montagne biellesi si ritorna
ad elaborare una strategia turistico
sportiva basata su eventi di peso. Il
mercato nazionale dell’offerta è pressoché
libero, anche se il competitore si
chiama Cervinia.
Insomma, effetto serra a parte,
l’accreditarsi come la Monza della F1
dello sci dovrebbe essere alla portata.
D’altronde nel panorama invernale per
la piccola stazione biellese a 1.500 metri
non è facile competere con i rinomati
centri alpini valdostani e della regione
di Susa, né affiancare in loco un prestigioso
progetto sciistico come quello
dell’Oasi Zegna.
Sotto l’aspetto ideale della esclusività,
del prodotto di nicchia, il chilometro
lanciato è in linea, a condizione che il
sacrificio ambientale per ospitarlo sia
contenuto; in caso contrario il progetto
andrebbe a ritorcersi proprio contro la
filosofia dell’iniziativa verde tanto cara
alla famiglia Zegna.
Il mercato della domanda è molto
più complesso, considerato che questo
sport in un Paese trainante come gli Usa
non è riconosciuto dalla federsci.
Le questioni sono due e, per certi versi,
costituiscono la verifica del progetto di
marketing che sta dietro all’operazione:
attraverso il kl fare conoscere il comprensorio.
Esse sono: 1) la domanda di
kl; 2) il rapporto tra il mondo dello sci e
quello del kl. Andiamo con ordine.
In termini di praticanti la domanda
è quasi nulla. L’investimento ha quindi
valenza economica diretta solo perchè
il kl, pur non essendo nuova, è una disciplina
del filone “sport estremi” (off-limits)
con una sua audience. Attualmente
i diritti tv vengono incamerati dalla
Fis. Battersi con le altre stazioni perchè
finiscano anche agli organizzatori è fondamentale.
Anche perchè il ritorno di
immagine è contraddittorio: attraverso
il prodotto kl presento altri servizi (sci
nordico ed alpino) a quella platea di cui
sopra potenzialmente non interessata.
Ed allora o questo messaggio è su di
una tv in chiaro, oppure occorre valutare
se è preferibile lanciare con il kl un
look come stazione multiglisse (vedi
Les Arcs/Francia), dove l’offerta è rivolta
soprattutto non al pubblico dello sci
tradizionale, ma a chi intende godersi
la neve ogni giorno con attrezzi sempre
diversi: dallo skwal al fun-carving,
dallo snowblade al telemark e fino allo
snowboard.