Battaglia navale tra miliardari

4 Ottobre 2002

“Non desidero possedere il mondo,

soltanto una fetta ...”. Ma se quella fetta

corrisponde agli oceani, allora le parole

di uno dei nove partecipanti alle eliminatorie

della Coppa America - Louis

Vuitton 2002/03 rivelano come questo

evento sportivo mondiale stimoli quel

senso di potere che è vivo in chi sa che,

oltre che con l’avversario, dovrà misurarsi

con la natura.

Se poi scopriamo che sette di quei

nove competitori sono dei miliardari

in carriera, allora il cerchio si chiude: la

sfida sportiva fra i magnati della terra

con la passione per lo sport sembra

quasi passata dalla terra alle acque degli

oceani, insomma dagli eserciti terrestri

dei team e delle scuderie agli equipaggi

velici. In un passaggio terra/ acqua

ideale in cui non cambiano i capitali in

gioco (tanti), ma la concezione di come

investirli nell’impresa sportiva in termini

di coinvolgimento finanziario del

leader. Che cosa si vuole dire? Di fronte

ai crescenti costi di partecipazione alle

principali competizioni internazionali

(formula 1, Nba, Champions League

...), all’apporto munifico del singolo, un

tempo esclusivo, oggi si aggiungono le

partecipazioni di terze economie nelle

forme classiche (le sponsorizzazioni) o

legate alla nuova economia (diritti tv/

internet/umts) che rendono più impersonale

il ruolo, la figura dell’azionista di

maggioranza, del presidente. Viceversa

per i quattro mesi di gare eliminatorie,

dalle quali uscirà lo sfidante della barca

neozelandese campionessa in carica,

i sette capitani hanno messo sul tavolo,

o meglio, sulle plance circa 1.000

miliardi di vecchie lire, a prescindere

dagli sponsor, e per battezzare le “loro”

imbarcazioni.

E c’è di più. Rispetto ai miti degli anni

Ottanta, mecenati a riva (Alan Bond,

Raul Gardini, Peter Blake ...), questa

nuova generazione di competitori degli

oceani scende sul ponte di comando,

non delega a terzi il controllo dell’affare,

abituata come è a vivere in prima

persona i business sulla terra ferma

(dall’immobiliarista Harold Vanderbilt al

futuro presidente della Cnn Ted Turner)

o nello spazio (il magnate dell’aeronautica

Thomas Sopwith).

La Coppa America Louis Vuitton entra

così nel novero degli eventi sportivi

mondiali.

Ricadute in Italia sul grande pubblico,

sugli amanti della barca con i conti in

banca “normali”? Non è facile rispondere

o collegare il boom del turismo

sportivo velico di questa estate (fatturato

+ 15%). Altrettanto difficile pronosticare

l’ingresso in questa formula 1 degli

oceani, oggi fenomeno economico e

sociale tutto occidentale, dei nuovi ricchi

dell’Est europeo, Russia in testa,

nonostante il richiamo storico della

sfida al nemico dei tempi del Muro.









Museo Alessandro Roccavilla

Privacy Policy - Cookie policy