2000: meno sport, più sociale

15 Gennaio 1999

Ritorniamo sulla indagine del quotidiano

"Il Sole 24Ore" di fine anno circa

la qualità della vita nei capoluoghi di

provincia italiani.

Tra i parametri presi in considerazione

per la valutazione, è stata inserita

una classifica basata sul fenomeno del

libero associazionismo: il numero dei

sodalizi artistici, culturali e ricreativi per

ogni 100mila abitanti (dati risalenti ad

ottobre 1998).

La comunità biellese occupa l'undicesima

posizione di una graduatoria stradominata

dalla regione Toscana, con

ben sei capoluoghi nei primi dicei posti

(1°, 2° e 3° con Firenze, Siena e Pisa, 6°,

7° e 9° con Pistoia, Prato ed Arezzo).

La suddetta classifica non contempla

le associazioni sportive.

Considerato 1) le dimensioni del

movimento nel Paese (si parla di 60.000

sodalizi) e 2) la relativa comodità nel

rilevamento dei dati presso gli organi

provinciali di Coni, federazioni ed enti

di promozione sportiva, la mancanza

appare inspiegabile in una lettura a

consuntivo.

In realtà essa potrebbe involontariamente

precorrere un futuro scenario

sportivo a livello nazionale in cui il dato

"dimenticato" risulterà poco significativo:

lo sport nella scuola di ogni grado

e livello, serbatoio di manodopera per

una industria sportiva che, calcio in

testa, attirerà sempre maggiori capitali;

contrazione dell'associazionismo sportivo

dilettantistico e crescita per contro

di quello legato a tematiche di largo

respiro, globali e trasversali, quali l'ecologia

e la solidarietà.

Conseguenze economiche di quanto

sopra: il ridimensionamento delle sponsorizzazioni

sportive e l'incremento del

marketing sociale a cura dei privati,

caratterizzato dallo scambio dei ruoli,

con il prodotto dell'azienda che diviene

strumento per il messaggio dell'organizzazione.

Per intenderci la lattina della

Coca-Cola (sponsorizzato) che accoglie

il logo della Special Olympics (sponsor),

l'organizzazione no-profit Usa che si

prende cura dei malati mentali, consentendo

loro l'accesso alle varie discipline

sportive, alla quale la famosa azienda

riconosce una percentuale degli incassi

delle vendite.









Museo Alessandro Roccavilla

Privacy Policy - Cookie policy