Cos’è un atomo?

Di atomo si parla già dai tempi della filosofia classica. Ma cos’è un atomo, e perché è così importante conoscerne la struttura? Nella nostra vita quotidiana usiamo continuamente degli oggetti che sono costituiti da atomi;noi stessi siamo formati da atomi. L’unità strutturale di un elemento è l’atomo, ossia la più piccola parte di un elemento che conserva le sue proprietà durante una reazione chimica a cui può prendere parte. Esso è composto da protoni, elettroni e neutroni.

Leucippo e Democrito

Già molti secoli prima di Cristo, in Grecia, filosofi e naturalisti erano divisi in due scuole di pensiero: una considerava la materia continua, ovvero divisibile, in porzioni sempre più piccole, all’infinito.;la seconda invece riteneva la materia discontinua, costituita da particelle molto piccole ” finite “, ovvero indivisibili, gli atomi ( atomos = non divisibile ).Ovviamente entrambe le teorie non erano altro che speculazioni filosofiche poiché non erano dimostrate da nessuna indagine scientifica che andasse al di là della semplice osservazione dei fenomeni naturali. Da queste speculazioni filosofico-naturalistiche ha avuto origine la teoria dell’atomo, probabilmente la più importante scoperta della scienza umana. Il primo ad avere formulato una teoria riguardo l’atomo fu Leucippo:di questo, vissuto nel sec. V a.C., ritenuto fondatore della scuola atomista, abbiamo scarse notizie, al punto che qualcuno ha messo persino in dubbio la sua esistenza. Il suo pensiero, tuttavia, può essere contenuto in quello del suo discepolo Democrito, del quale ci sono giunte testimonianze più attendibili. Questi due filosofi(presocratici)facevano parte di coloro che studiavano la physis, la natura, l’origine delle cose. Erano pluralisti, crearono una sintesi tra le idee di Parmenide (il concetto di eternità e immutabilità) e Eraclito (la realtà è molteplice e tutto muta. 

La loro teoria

Democrito e Leucippo sostenevano che l’ atomo fosse l’archè, ovvero il principio di tutto. In poche parole la loro teoria era che la realtà è composta di atomi, cioè di particelle indivisibili eternamente in movimento, le quali – aggregandosi e disaggregandosi nel vuoto – danno origine ai differenti corpi e al loro divenire. Partendo da un postulato (punto di partenza a cui si giunge dimostrando l’effetto), in questo caso le costruzioni formate dagli atomi, si chiesero perché e secondo quale ordine gli atomi dovrebbero aggregarsi e disgregarsi. Democrito sosteneva che l’atomo fosse “intelligente”, ovvero che l’ordine di tutto fosse contenuto in esso e che le costruzioni seguissero l’ordine presente nell’ atomo. Dunque Democrito riteneva che ci fosse una causa per la quale tutto accadeva.Come è stato rilevato da Theodor Gomperz e da altri studiosi, Democrito può essere considerato il “padre della fisica”, Ludovico Geymonat afferma che «l’atomismo di Democrito […] ebbe una funzione determinante, nel XVI e XVII secolo, per la formazione della scienza moderna».Di fronte alla realtà di qualcosa (l’atomo), Democrito avrebbe ammesso l’esistenza di un “non qualcosa”, il vuoto, il nulla inteso come spazio. Quindi il vuoto di Democrito non indicava l’esistenza del non essere ma più semplicemente la mancanza di materia, coincidente appunto con lo spazio. Pieno e vuoto costituivano pertanto i due principi originari a cui ricondurre l’esistenza di tutte le cose: l’uno rimandava all’altro, lo implicava necessariamente, poiché la realtà era il risultato della loro sintesi.

Epicuro

Epicuro era definito “il porco” fra i filosofi proprio perché era diverso dagli altri, difatti era più schietto e secondo lui non c’era una causa, ma tutto era derivato dal caso; egli infatti riteneva che gli atomi non fossero intelligenti, ma si aggregassero e disgregassero per un clinamen, ovvero una deviazione spontanea degli atomi durante la loro caduta (immaginiamo una pioggia di atomi, uno dei quali devia e comincia a cozzare contro gli altri senza un ordine).Dopo di che tutto accadeva a causa di leggi meccanicistiche e determinantistiche, quindi non può essere diverso da come è . Epicuro appoggiò la teoria dell’atomo perché riteneva che fosse impossibile che qualcosa nasca dal nulla o che diventi nulla.

 

Aristotele e la chiesa

Le teorie atomistiche furono contestate e da un grande filosofo greco, Aristotele di Stagira ( 384 – 322 a. C. ) nella sua opera ” Fisica “; l’idea di Aristotele è quella di due mondi distinti: quello celeste e quello terrestre. Il mondo celeste è incorruttibile ed inalterabile, è costituito da sfere concentriche, ognuna delle quali sostiene un pianeta, limitato dalla sfera delle stelle fisse; i moti delle sfere sono impressi da un motore immobile e sono eterni. Il mondo terrestre si trova al centro dell’universo ed è corruttibile ed alterabile; è un miscuglio dei vari elementi che si trovano nelle sfere concentriche della terra, dell’acqua, dell’aria e del fuoco. Questa visione non poteva, di certo, accettare il concetto di atomo.Il pensiero aristotelico fu, purtroppo, accettato pienamente dalla Chiesa ed, anzi, reso dogma; essa, infatti, considerava estremamente pericolose le teorie atomistiche(ateismo) e, quindi, materialistiche di Democrito ed Epicuro al punto di considerare eretico chi le professava.

Il progresso nella scienza

Solo all’inizio del XIX secolo John Dalton rielaborò e ripropose la teoria di Democrito fondando la teoria atomica moderna, con la quale diede una spiegazione ai fenomeni chimici. Egli propose la definizione “Un atomo è la più piccola parte di un elemento che mantiene le caratteristiche chimiche di quell’elemento”.Solo con la scoperta della radioattività naturale, si intuì che gli atomi non erano particelle indivisibili, bensì erano oggetti composti da parti più piccole. Nel 1902, Joseph John Thomson propose il primo modello fisico dell’atomo; modello che fu superato prima da Ernest Rutherford quando scoprì la presenza di un nucleo atomico caricato positivamente, e successivamente da Niels Bohr nel 1913, il quale propose una modifica concettuale al suo modello, introducendo la teoria delle orbite tra le quali si muovevano gli elettroni. Da ciò si può capire come la filosofia e la scienza siano collegate e una non potrebbe esistere senza l’altra.Ciò che ai nostri tempi si può paragonare al concetto che avevano loro di atomo è il dna, che è un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche di ogni persona. Ciò che invece ora viene considerato come l’atomo è il quark, cioè la particella elementare costituente della materia, che costituisce i protoni e i neutroni.


ARTICOLO REDATTO DALL’ALUNNA BARCHI ADELA DELLA CLASSE 3^A DEL LICEO CLASSICO


Sitologia:

https://www.studenti.it/atomo-struttura-definizione.html

https://www.festascienzafilosofia.it/2018/04/latomismo-nei-secoli/

https://www.lsgalilei.org/lavori/Hypertesto/atomismo_dem.htm