La rivoluzione americana o guerra di indipendenza permise l’indipendenza delle 13 colonie americane che all’epoca si trovavano sotto il dominio della Gran Bretagna. Durò complessivamente 8 anni (1775-1783).
Prima causa: il governo inglese impose le tasse di bollo
In quel periodo la Gran Bretagna risultava come la più grande potenza e quelli che oggi sono conosciuti come Stati Uniti d’America, prima erano 13 colonie sotto dominio britannico. Per questioni economiche tra cui il sostenimento di enormi spese di guerra e ragioni amministrative quali il controllo delle nuove colonie possedute in Nord America, il governo inglese impose una tassa di bollo ( imposta nel marzo del 1775). La tassa riguardava per lo più documenti legali, le licenze, i giornali ecc…Le tasse eccessive gravanti sui coloni, arrivarono a formulare il principio no taxation without representation, per cui le delle tasse potevano essere legittimamente imposte solo da un organismo parlamentare che rappresentasse i cittadini tassati, laddove i coloni non potevano votare per eleggere la Camera dei Comuni britannica.
Seconda causa: ancora tasse
Alla prima mandata di tasse, i coloni americani risposero con forme di protesta accese e quindi il governo inglese fu costretto a retrocedere sulle sue scelte. Il cambio di rotta, in realtà, non fu realmente dovuto alle opposizioni dei coloni ma più che altro all’atteggiamento ostile dei mercanti inglesi che dal punto di vista economico furono fortemente danneggiati a causa delle obiezioni dei coloni. Sempre per questioni economiche, in un secondo momento il governo inglese si vide costretto ad imporre nuove tasse. Questa volta le tasse non riguardavano documenti legali ma erano tasse sui beni di consumo quali il tè, carta, vetro e piombo.
Terza causa: massacro di Boston
Alla seconda imposizione della tassa, i coloni non risposero positivamente ed in particolare, a Boston, gli abitanti misero in fuga i commissari doganali, minacciandoli. La madre patria dovette esercitare il controllo e quindi inviò delle truppe. Gli scontri violenti portarono nel marzo del 1770, al noto massacro di Boston, dove alcuni soldati britannici uccisero cinque coloni.
Quarta causa: il monopolio del tè
Per rispondere alle ondate di protesta dopo il massacro di Boston, il governo inglese si vide costretto a revocare ancora una volta la tassa, ma i problemi economici continuavano a persistere, quindi fu imposto il monopolio del tè. In questo modo le colonie americane erano costrette a comprare tè dalla madrepatria. Questo. però, non fece altro che fomentare il conflitto fra coloni e madrepatria che continuarono ad opporsi così tanto che il governo inglese dovette aumentare e rafforzare il controllo militare e chiudere il porto di Boston.
Quinta causa: carico di tè in mare
Il leader di questa spedizione fu Samuel Adams, (politico e filosofo statunitense) il quale per rispondere al monopolio del tè imposto dalla madrepatria, insieme ad altri coloni americani, salì su navi britanniche e gettò i carichi di tè in mare. Era il 16 dicembre del 1773 e fu l’evento che scatenò il conflitto.
Sitografia:
https://vivalascuola.studenti.it/le-cause-della-rivoluzione-americana-287020.html
https://www.culturanuova.net/storia/2.moderna/rivoluzione.americana.php#heading_toc_j_6
ARTICOLO DI RUBY LOYOLA DELLA CLASSE IV DEL LICEO LINGUISTICO
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