SUGAR ACT
Lo Sugar Act 1764 , noto anche come American Revenue Act 1764 o American Duties Act , era un atto di aumento delle entrate approvato dal Parlamento della Gran Bretagna. Esso fu la prima tassa secondo il programma di Grenville e fu approvato dal parlamento e da Giorgio III il 5 aprile del 1764. Venne approvato ed entrò in vigore il 29 settembre. Venne deciso di applicare questa legge per le Tredici Colonie, il Canada e le Indie occidentali britanniche.
Questa legge aveva degli scopi principali, ovvero:
Avere un miglioramento della precedente Molasses Act, che era una tassa in vigore dal 1733 che imponeva di pagare 6 pence per ogni gallone di melassa non di fattura britannica, venduto nell’Impero. Con l’arrivo dello Sugar Act il prezzo fu abbassato a 3 pence ma in compenso, oltre alla melassa, si doveva pagare anche per tutto lo zucchero, vino, caffè, pimento e liquore -maggiormente rum- posseduti, oltre ad altri prodotti importati come pellicce o seta cinese. Oltre a ciò, questa tassa, su idea dell’ex-Primo Ministro Stuart, serviva a mantenere e sostenere economicamente le truppe rimaste in America nel 1763 dopo la fine della Guerra franco-indiana, il teatro americano della Guerra dei Sette Anni. Un altro punto era che, per restringere la libertà economica dei coloni, prevedeva, per conto dell’Ammiragliato della Royal Navy , che tutte le navi britanniche che facessero scalo dai Caraibi ai porti della Nuova Inghilterra fossero segnalate, registrate e tassate secondo la merce scambiata e importata, da dei doganieri reali e fidati. Lo Sugar Act doveva anche garantire la protezione e il mantenimento delle piantagioni di Sua Maestà e impedire il commercio illegale di prodotti come lo zucchero. Tutto questo, secondo il parlamento, per migliorare i rapporti commerciali tra Gran Bretagna e America.
La reazione dei coloni americani non tardò ad arrivare. Loro non possedevano rappresentanti nel parlamento e perciò trovavano ingiusta l’adozione forzata di una nuova tassa senza il loro consenso. Da qui nacque il celebre slogan no taxation without representation -“nessuna tassazione senza rappresentanza”- . Uno dei suoi primi istigatori fu il ricco borghese e politico John Hancock dal Massachusetts, che diverrà uno degli eroi della Guerra d’indipendenza. Da Boston -capitale del Massachusetts-, la rivolta si fece sentire particolarmente a New York e nelle aree agricole delle colonie meridionali come in Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia e Caraibi dove le piantagioni erano fondamentali. Anche Benjamin Franklin, scienziato e statista, tentò di contrattare con Grenville a Londra nel febbraio 1765 per cercare di abolire la tassa e in agosto altri due delegati del Massachusetts, ovvero Samuel Adams e James Otis Jr., inviarono una lettera di protesta al Parlamento in cui chiedevano ancora una volta di abolire la tassa e soprattutto di non farne arrivare altre nuove. Anche la lettera fu ignorata e così arrivò a breve il nuovo Stamp Act, approvato ufficialmente il 1º novembre. Lo Stamp Act prevedeva un pagamento fino a 10 sterline per tutte le carte stampate -libri, documenti, giornali, lettere, francobolli- possedute. L’idea di avere due tasse insostenibili provocò un’ulteriore e più spaventosa ondata di rivolte nelle colonie. A Boston i cittadini decisero di scioperare e protestare per le strade contro le due tasse attaccando esattori e doganieri ed uccidendone uno per poi esporre il cadavere impiccato pubblicamente.
Le continue rivolte e accuse al parlamento non poterono non essere considerate ancora per tanto. La situazione era già pericolosa con il Sugar Act ma dopo l’adozione dello Stamp Act essa degenerò. Per proteggere gli interessi dei singoli cittadini, i delegati del Massachusetts, approvarono la creazione di una milizia segreta terroristica con il compito di compiere aggressioni ai funzionari reali e sabotare i loro progetti: erano i Sons of Liberty , tra i quali vi era anche Paul Revere, artista e patriota americano della Guerra d’indipendenza. Lord Grenville, per il fallimento del suo programma politico, fu sostituito e divenne nuovo Primo ministro Charles Watson-Wentworth. Anche lui, impotente contro le crescenti proteste coloniali, propose quindi di abolire le due tasse e l’idea fu irrimediabilmente votata. Lo Stamp Act venne subito abolito del tutto, mentre il Sugar Act rimase come emendamento del vecchio Molasses Act, con la riduzione di un pence per ogni gallone di melassa. Questo avvenne per mantenere salda l’autorità britannica sulle colonie e poterci ricavare possibilmente ancora denaro. Infatti, alcuni pagamenti sullo zucchero continuarono fino all’anno seguente, quando furono una volta per tutte aboliti definitivamente. Per quell’occasione, il parlamento britannico accettò, tramite le Townshend Acts, che finalmente i coloni potessero commerciare con le colonie nemiche sebbene con strettissime limitazioni.
ARTICOLO DI GIORGIA GRANO DELLA CLASSE IV I DEL LICEO LINGUISTICO
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