Tra gli esseri mostruosi che compaiono nella Bibbia, in particolare descritti nel libro di Giobbe del Vecchio Testamento, e che verranno poi ripresi nella filosofia sono presenti Leviathan e Behemoth. Dai capitoli 40 al 42,infatti, Dio si vanta di alcune delle sue creazioni più minacciose, lodando Behemoth, una bestia invincibile simile ad un ippopotamo, e Leviatano, che ha “il terrore tutto intorno ai denti” e “ride al vibrare dei giavellotti”.
A volte i mostri sono i nemici di Dio, ma altre volte Dio si identifica con loro, anche quando sono pericolosi, caotici e mortali.
I due mostri sono rispettivamente marino e terrestre.
IL LEVIATANO COME MOSTRO BIBLICO
Il nome del Leviatano viene dalla mitologia fenicia e secondo l’immaginario popolare si sarebbe risvegliato attirato da una maledizione diretta contro l’ordine esistente. Viene associato al ricordo storico del coccodrillo simbolo dell’Egitto ed evoca anche l’immagine del mostro vinto da Jahvè alle origini. E’ una creatura che sputa fuoco, di una mole tale che quando nuota in superficie il mare ribolle. Governa su tutte le creature del mare in modo spietato e crudele. La sua pelle è come una doppia cotta di maglia con scaglie nella parte posteriore tanto grandi da sembrare scudi e nella parte inferiore tanto affilate e dure da sembrare cocci. Spade ed arpioni scalfiscono appena questa protezione. Emette fumo dalle narici fiamme dalla bocca. Le sue pinne irradiano una luce brillante e i suoi occhi sono come i bagliori dell’alba. La sua forza è tale da essere in grado di inghiottire momentaneamente il Sole.
IL MOSTRO NELLA FILOSOFIA
Leviathan or The Matter, Forme and Power of a Common Wealth Ecclesiastical and Civil (generalmente abbreviato in Leviathan) è probabilmente il libro più conosciuto di Thomas Hobbes, pubblicato nel 1651 in inglese e nel 1668 in un’edizione riveduta in latino.
Il libro tratta il problema della legittimità e della forma dello Stato, che viene rappresentato, appunto, dalla figura biblica del Leviatano, che appare sulla copertina della prima edizione del testo come un gigante costituito da tanti singoli individui; il gigante regge in una mano una spada, simbolo del potere temporale, e nell’altra il pastorale, simbolo del potere religioso. Hobbes chiaramente rifiutava la tesi che il potere del re sarebbe dovuto venire da Dio: il potere del monarca veniva dal contratto.
Secondo Hobbes, gli uomini, mossi come tutte le creature viventi, dalla necessità della sopravvivenza, cercano instancabilmente di soddisfare tale desiderio; la diversità delle opinioni e delle passioni genera i diversi modi in cui ognuno cerca di soddisfare tale desiderio. Il mondo è movimento incessante e non potrà mai esistere (se non nell’aldilà) una soddisfazione piena. Gli uomini sono dunque condannati a desiderare instancabilmente, a cercare di procurarsi i mezzi per soddisfare i propri desideri e ad entrare in conflitto gli uni contro gli altri.
Hobbes infatti sostiene il principio di bellum omnium contra omnes e quello di Homo homini lupus, che significano rispettivamente la guerra di tutti contro tutti e l’uomo è un lupo per l’uomo.
Per liberarsi dalla condizione primitiva della guerra tutti contro tutti, la moltitudine deve costituire una società efficiente, che garantisca la sicurezza degli individui, condizione primaria per il perseguimento dei desiderî. A questo scopo tutti gli individui rinunciano ai propri diritti naturali – eccetto uno, quello alla vita – stringendo tra loro
un patto con cui li trasferiscono a una singola persona, che può essere o un monarca, oppure a un’assemblea di uomini, che si assume il compito di garantire la pace entro la società.
Per questo Hobbes è spesso considerato un teorico del giusnaturalismo, dove il diritto naturale precede e fonda quello civile.
MOSTRO BEHEMOTH
Assieme al leviatano e allo ziz è descritta come la creatura più straordinaria della Terra, imbattibile per tutti tranne che per il suo creatore In alcune versioni della Bibbia la parola behemoth viene sostituita con il nome ippopotamo.Questa mostruosa creatura rappresenta il simbolo della supremazia di Dio su tutte le creature viventi; tuttavia, come nel caso del leviatano, a partire dal XVII secolo molti biblisti hanno tentato di identificare il behemoth con un animale reale.
In particolare nella pagine del “Dizionario Infernale” di Jacques Auguste de Plancy pubblicato nel 1818, viene tratteggiato come un gigantesco elefante, la cui proboscide e il cui ventre sono ingrossati e nettamente sproporzionati; simboleggiano ingordigia, cupidigia e lussuria.
TERRA E MARE
Carl Schmitt, uno dei più grandi filosofi politici e pensatori del Novecento, ha dedicato gran parte della sua vita e dei suoi studi nel tentativo di razionalizzare e di rendere più scientifica possibile la sua dottrina politica, elevandola a teologia, a filosofia, a metafisica.
Fu un giurista e pensatore politico tedesco. Docente di diritto presso le università di Bonn, Berlino e Colonia, con l’avvento del nazismo, Schmitt elaborò le linee guida e i principi giuridici di base del nuovo regime. Arrestato nel 1945, fu processato e poi assolto, ma dovette lasciare l’insegnamento.
Tra le opere principali si ricordano: La dittatura (1921), Teologia politica (1922), Il concetto del politico (1927), Dottrina della costituzione (1928), Legalità e legittimità (1932).
Sulla scia di queste due imponenti figure mitologiche, Schmitt imposta il suo capolavoro “Terra e Mare” riadattandolo alle esigenze dei moderni stati, all’assestamento e alla ridefinizione dei confini, sinonimo di guerre e conflitti, ma anche di sovranità. Il filosofo tedesco vede quindi Behemoth e Leviathan come i due grandi mostri, i due grandi stati, che si impadroniscono e governano sotto il loro polso rispettivamente la terra e il mare, le grandi catene montuose o le grandi steppe pianeggianti come gli sterminati oceani con le loro infinite ricchezze. Compito di ogni stato è secondo Schmitt quello di ricalibrare la propria politica estera e la propria geopolitica a seconda di questa valutazione: Terra o Mare? Behemoth o Leviathan?
Nel corso della storia i grandi conflitti e le grandi cesure tra potenze si sono spesso giocate su questo fattore e il dominio dell’entroterra è sempre andato di pari passo con la preoccupazione di uno sbocco sulla costa.
Dai grandi eventi storici è passato più di un secolo, e oggi, dopo decenni di dominio dell’impero americano a seguito della Seconda Guerra Mondiale, tanti Behemoth e Leviathan si vedono all’orizzonte, nel tentativo di prevalicare ciascuno a proprio vantaggio
In un interccio di interpretazione storica e teoria politica, mitografia e teologia, filosofia ed esoterismo, il grande giurista si inoltra così in un affascinante territorio al confine tra speculazione e immaginazione, dove la ricerca dell’elementare si spinge alle soglie dell’escatologia. Con pochi tratti Schmitt ripercorre millenni di storia, svelandone la trama invisibile, fino ad approdare all’evento decisivo: quella rivoluzione spaziale planetaria da cui è nato il nomos dell’Europa moderna.
sitografia
https://www.progettoprometeo.it/behemoth-e-leviathan-la-geopolitica-tra-terra-e-mare/
https://czz56.wordpress.com/tag/mostri-biblici/
https://www.universonline.it/_misteri/dizionario_dei_mostri/mostri_biblici/leviatano.php
https://it.wikipedia.org/wiki/Leviatano_(Hobbes)
ARTICOLO DI VALERIA MARTINELLI ALLIEVA DELLA CLASSE IV D DEL LICEO LINGUISTICO
Commenti recenti