Gli assiani, così chiamati perché provenienti dal langraviato dell’Assia-Kassel, erano dei soldati disciplinati, combattivi, obbedienti, preparati ed addestrati secondo il metodo dell’esercito prussiano, che furono alleati dell’Inghilterra durante la guerra d’indipendenza americana. 

Infatti, dalla fine della gloriosa rivoluzione, l’Inghilterra non aveva più un esercito di terra in servizio permanente e per questo si appoggiava spesso a nazioni estere. Dopo il rifiuto della zarina Caterina II e di Federico II di Prussia, William Faucitt, sotto le indicazioni del ministro Henry Howard, riuscì a trovare un accordo, il 15 gennaio 1776, con il langravio Federico II, il quale metteva a disposizione dell’Inghilterra 12000 fanti, 400 jager, 300 dragoni e tre batterie di artiglieria in cambio di 30 corone per ogni soldato e più di 100000 sterline l’anno. Inoltre essi avrebbero indossato le proprie uniformi e sarebbero stati comandati dai propri generali con un proprio ospedale di campo.

Molti intellettuali in Europa si schierarono contro lo sfruttamento di soldati mercenari, mandati a morire lontano dalla loro terra,  a cominciare da Mirabeau, che, tra l’altro, si schierò a favore della lotta per l’indipendenza dei coloni, e dall’ abbè Raynal ed in Germania Kant, Lessing e Von Goethe. Un dibattito che si allargò nello stesso parlamento inglese, nella camera dei comuni, per il contrasto tra Tory, favorevoli, e Whig, e nella camera dei lord per la mozione presentata dal duca di Richmond.

L’offensiva inglese doveva essere risoluta e rapida, l’obiettivo era dividere le colonie più che distruggerle e i generali furono istruiti ad accettare la sottomissione e la resa. Il generale Howe, comandante in capo, appoggiato dalla flotta del fratello, l’ammiraglio sir Richard Howe, mirava ad occupare New York. Attaccando al centro avrebbe, infatti, rotto la cerniera tra Nord e Sud, e da lì avrebbe risalito il corso dell’Hudson per unirsi ad un altro esercito che sarebbe giunto dal Canada. Il 22 agosto 1776 sbarcarono 20000 uomini tra inglesi e assiani a Long Island.

In questo luogo parteciparono alla loro prima battaglia contro le forze americane, disposte intorno a Brooklyn Heights da G. Washington. Il piano del generale britannico Clinton prevedeva di inviare il grosso delle truppe di notte lungo il Jamaica pass, una via sconosciuta e non difesa, di cui era venuto a sapere grazie ad alcuni lealisti, e intanto distrarre gli americani con le restanti truppe con un attacco diretto.

 Una volta lanciato il segnale con i cannoni, gli assiani attaccarono per tenere occupati gli americani, mentre i britannici giungevano dalle loro retrovie. Il generale americano Sullivan lasciò la sua avanguardia ad affrontare i tedeschi mentre condusse il resto delle sue forze contro gli inglesi; gli assiani riuscirono a sopraffare l’avanguardia americana. Cominciò così uno scontro corpo a corpo durante il quale gli americani circondati furono colpiti dalle baionette tedesche. Resistettero per quattro ore, non ancora consapevoli che gli inglesi li stavano aggirando sul fianco. A questo punto cominciarono a ritirarsi ma i britannici erano ormai giunti sulla retrovia. L’unica via di fuga era attraversare un canale che riforniva un mulino, oltre il quale vi era Brooklyn Heights. Il generale Stirling ordinò a tutte le sue truppe, tranne ad un contingente di uomini dal Maryland al comando del maggiore Mordecai Gist, che divennero poi noti come i Quattrocento del Maryland, di attraversarlo. Nonostante le proteste di molti ufficiali il generale Howe decise di interrompere l’attacco dopo la ritirata. 

I tedeschi avevano dato prova di affidabilità e grande preparazione ed erano riusciti a catturare più di mille soldati e lo stesso generale Stirling. Nelle battaglie successive spesso diedero prova di essere addirittura più capaci e temibili degli inglesi, tanto che molti soldati americani, consapevoli della loro fama, si arresero senza resistenza. Grazie a ciò riuscirono a conseguire molte vittorie importanti, ma allo stesso tempo si rivelarono essere, per la causa del re, un danno maggiore degli americani.

Infatti molti di loro erano partiti in cerca di fortuna, per raccogliere bottino; per questo si resero protagonisti di saccheggi, violenze, maltrattamenti di civili e di prigionieri. Un comportamento che accrebbe sempre di più il sentimento comune di libertà. Oltre a ciò furono in molti a disertare e ad entrare nelle file dell’esercito americano per le promesse di benefici e terre, tanto che furono creati appositi reparti di disertori tedeschi.


ARTICOLO DI ANTONIO BRUNO ALLIEVO DELLA CLASSE IV A DEL LICEO CLASSICO