La guerra dei cent’anni

Il conflitto tra Francia e Inghilterra,che si protrasse dal 1337 al 1453 fu uno dei più lunghi ricordati dalla storia anche se caratterizzato da numerose tregue.Tra le cause principali delle ostilità tra i due regni vi fu un problema di successione,infatti,con la morte di Filippo IV la dinastia dei Capetingi si estinse e la corona di Francia venne contesa tra Edoardo III e Filippo di Valois;figlio di un fratello di Filippo IV.Un altro motivo scatenante del conflitto fu il controllo del territorio delle Fiandre,molto ambito dall’Inghilterra in quanto luogo in cui produceva i propri manufatti in lana.

 

Battaglia di Navarret,3 aprile 1367

Le fasi della guerra

La guerra conobbe alcune fasi principali:

-La prima fase(1337-1360) fu disastrosa per la francia in quanto subì numerose sconfitte tra le quali quella della battaglia di Crècy e Poitiers,e nel 1360  fu costretta a firmare un accordo e a perdere numerosi dei suoi possedimenti dopo che il sovrano francese Giovanni II il buono venne fatto prigioniero.

-La seconda fase(1364-1380)grazie a Carvo V la Francia riuscì a riconquistare quasi tutti i territori perduti con la pace del 1360, tranne Calais e Bordeux ,infatti Carlo V capì che era necessario allestire una flotta e un esercito direttamente controllato dal re piuttosto che dai signori feudali.

-La terza fase(1380-1415)in questo periodo vi fu una lunga tregua causata dalla profonda crisi che colpì i due stati,in Inghilterra Riccardo II Plantageneto venne deposto e ucciso e al suo posto venne eletto Enrico IV dalla casata dei Lancaster,In Francia succedette al trono Carlo VI,che si rivelò però totalmente pazzo e i feudatari francesi approfittarono di questa situazione e si divisero in due fazioni:Armanacchi,che desideravano la guerra contro l’inghilterra e i Borgognoni,che desideravano la pace.

-La quarta fase(1415-1420)Carlo V,il nuovo sovrano inglese,approfittò della divisione interna in francia e con l’aiuto dei borgognoni riprese la guerra con la Francia,che venne sconfitta ad Azincourt e tramite il trattato di Troyes il re d’Inghilterra assumeva il titolo di re di Francia

-La quinta ed ultima fase(1440-1453)Quando ormai la Francia sembrava sconfitta definitivamente Carlo VII,con il sostegno degli Armagnacchi,riprese il conflitto e riuscì a cacciare gli inglesi da tutti i territori a parte quello di Calais.Importante fu Giovanna d’Arco,la contadina della Lorena che incitò il popolo a salvare la Francia.Il successivo martirio di questa importante figura,bruciata al rogo poichè ritenuta una fattucchiera,riuscì ad aumentare ancora di più il sentimento nazionalista nei cuori dei francesi che interpretarono la guerra contro l’Inghilterra come una guerra di liberazione nazionale.

Le innovazioni nelle armi e nelle tattiche militari

L’utilizzo della fanteria

La guerra dei cent’anni segnò il definitivo declino della cavalleria in favore della fanteria,nell’alto medioevo infatti,le battaglie venivano combattute da schiere di nobili che indossavano corazze pesanti e multicolori per potersi distinguere durante il combattimento.Ma durante questo conflitto le cose dovettero cambiare,sopratutto per gli inglesi che si trovarono in inferiorità numerica e sarebbero andati incontro a morte certa qualora avessero schierato solo la cavalleria,così nacque la fanteria che si trovò avvantaggiata rispetto alla cavalleria francese,infatti,una volta disarcionati i cavalieri,i fanti inglesi avevano tempo per ucciderli prima che si rialzassero,cose che richiedeva molto tempo a causa del notevole peso dell’armatura.I cavalieri Francesi,che si trovarono a dover affrontare le nuovi armi ideate dagli inglesi come l’arco lungo e la balestra dovettero indossare armature sempre più pesanti e utilizzare destrieri sempre più forti per compensare il peso delle armature,ma successivamente anche i Francesi si accorsero che tutto ciò non bastava e dovettero passare alla fanteria.

I cambiamenti nell’equipaggiamento dei nobili,inoltre,furono molto importanti poichè a causa dell’introduzione delle balestre,i cavalieri,che prima,essendo a cavallo,avevamo sempre avuto buone possibilità di uscire vivi dallo scontro,con l’introduzione di queste devastanti armi dovettero adottare nuovi metodi per proteggersi,come le armature a piastre.Stesso provvedimento fu adottato per i cavalli,che da quel momento in poi si recarono nel campo di battaglia con numerose protezioni.

La cavalleria,però non scomparve del tutto ma venne utilizzata solo nelle fasci finali degli scontri oppure per gli accerchiamenti.

Tipici guerrieri del XIV secolo

Armatura di un destriero

Le armi

Tra le armi più utilizzate nella guerra dei 100 anni troviamo:

L’arco lungo

Arco lungo o,in inglese,long bow

Quest’arma era alta tra i 70-80 piedi,formata principalmente da un’asta in legno  fatta da vari strati in legno.Per gli inglesi era il principale strumento di caccia e quindi avevano imparato ad usarlo prima di andare in guerra anche perchè tutti i sudditi del re inglese avevano l’obbligo di esercitarsi con quest’arma.Quest’arco aveva una potenza notevole e poteva raggiungere fino a 200 metri di gittata.Gli Arcieri che lo utilizzarono durante la battaglia di Crècy furono in grado di scagliare dalle 10 alle 12 frecce al minuto,una debolezza,però,di questa arma era che le armature più resistenti erano in grado di bloccare le frecce.Quando l’arco iniziava ad avere una curvatura permanente si diceva che “aveva seguito la corda” e quindi molti lo sostituivano,altri no poichè costava molto e ci voleva tempo,ma soprattutto perchè la curvatura lasciava intendere che l’arco fosse stato usato molto e ciò dava speranza agli uomini comuni di essere arruolati dai nobili che vedendo l’arco potevano comprendere la loro esperienza.L’arco veniva realizzato in legno di Tasso,le parti terminali dell’arco erano spesso ricoperte in corno,la corda era spesso ricoperta da tre fili di lino,canapa o budello.La freccia veniva collocata sul fianco sopra all’impugnatura dell’arco su di una rientranza.

Le fasi di tiro di un arciere

Arcieri impegnati in battaglia

 

La balestra

Tipica balestra medievale

Quest’arma era molto maneggevole e formata principalmente da un corpo in legno al quale era attaccato un arco fatto anch’esso in legno o ossa animali,su quest’arma non venivano caricate semplici frecce ma un tipo particolare di queste detto quadrello,che aveva una punta di ferro a sezione quadra oppure poteva essere costituita totalmente in metallo.Il quadrello,a differenza di una normale freccia penetrava molto più facilmente le spesse armature dei cavalieri e causava ferite molto più profonde e difficili da curare.Il quadrello veniva posto sul corpo della balestra e sulla corda,tesa a mano o con una manovella fino ad un punto,detto “fermo” che la manteneva in tensione,per scoccare il quadrello era necessario liberare la noce con meccanismi vari,che variavano da modello a modello.Quest’arma era molto potente e in grado di scagliare quadrelli anche a 400 metri di distanza tuttavia,rispetto al long bow,necessitava di molto più tempo per la ricarica e perciò in alcune situazioni poteva risultare scomoda,anche perchè era necessario un riparo per il tempo della ricarica.Successivamente venne introdotto l’uso dei palvesi,grandi scudi dietro ai quali si nascondevano i balestrieri,si dice che durante la battaglia di Crècy i balestrieri francesi fossero privi di palvesi e ciò sfavorì notevolmente i balestrieri che durante la ricarica,senza riparo o in cerca di esso,venivano uccisi.Sempre nella battaglia di Crècy i francesi montarono delle enormi balestre su alcuni carri che potevano essere spostati grazie a grandi ruote,ma,le pessime condizioni meteorologiche ne limitarono notevolmente l’utilizzo e ciò,oltre a tutti gli altri fattori contribuì alla disfatta dei francesi.

Balestriere con il suo palvese

L’alabarda

Alabarda

Quest’arma,fu meno utilizzata  poichè era molto pesante e scomoda,tuttavia ebbe il suo importante ruolo durante il conflitto,era sostanzialmente formata da un’asta in legno sulla punta della quale era collocata una lama che ricorda la forma di una mannaia,obliqua rispetto all’asta in legno sulla cui parte inferiore  era collocato un uncino  e su quella superiore una cuspide.Vi era una variante di quest’arma chiamata Bardola che sostituiva l’uncino nella parte bassa dell’asta con un martello.L’alabarda permetteva a coloro che la utilizzavano di disarcionare il cavaliere con discreta facilità,infatti potevano agganciarlo con un uncino oppure colpirlo con la cuspide,ma durante lo scontro diretto il suo utilizzo poteva rappresentare un limite a causa delle sue misure e del suo peso,specialmente se non il soldato non era molto abile.

posizione assunta da un alabardiere durante uno scontro

Bombarda

Una piccola bombarda

La bombarda fu la prima arma da fuoco mai utilizzata,solitamente era molto grande ma non era montata su di un carro dotato di ruote al contrario di quelle di dimensioni più contenute,infatti doveva essere smontata nelle sue principali componenti,trasportata e rimontata sul luogo dello scontro.Il vantaggio maggiore di quest’arma,così innovativa per l’epoca,era quello di poter sparare proiettili abbastanza grossi da arrecare numerosi danni.Era solitamente suddivisa in due parti,in quella più arretrata veniva posizionata la polvere da sparo mentre in quella superiore,proprio sopra alla polvere da sparo,veniva posizionato il proiettile,una palla che poteva essere fatta di pietra oppure metallo.Un punto a sfavore di quest’arma era che la precisione di tiro era estremamente limitata poichè la canna non era rigata ed era estremamente corta,il ciò limitava notevolmente la gittata dell’arma.La parte contenente la polvere da sparo,inoltre,veniva creata al momento della costruzione dell’arma e ciò impediva o rendeva più difficile la modifica della gittata,poichè non bastava modificare la quantità di polvere da sparo ma era necessario modificare l’alzo (il congegno di puntamento di una qualsiasi arma da fuoco) a discrezione dell’artigliere il cui compito era quello di modificare l’alzo posizionando assi di legno o travi sotto alla parte anteriore della bombarda per modificare la traiettoria del proiettile,il rinculo veniva gestito collegando l’arma a delle corde fermate con dei paletti conficcati nel terreno.

munizioni delle bombarde

Trabucco

Classico esempio di trabucco

Simile a una catapulta ma molto più grande e di dimensioni fisse il trabucco fu un’arma da assedio devastante e la più grande arma da tiro indiretto che gli eserciti medievali potessero utilizzare.Quest’arma rinuncia alla propulsione elastica e utilizza il principio della leva.Veniva costruito partendo da un braccio in legno,ottenuto tagliando un tronco di un albero diritto,posto a un altezza elevata che poggia su di una struttura in legno abbastanza grande da reggere lo sforzo,il braccio è montato asimmetricamente su di un perno orizzontale nel punto in cui incontra il punto centrale della struttura.Da una parte del braccio è montato un gancio sul quale viene fissata una sorta di frombola,ovvero una fionda sulla quale venivano caricati i proiettili,dalla parte opposta veniva posto un cassone carico di macigni che fungesse da contrappeso.I proiettili potevano essere scagliati fino a trecento metri di distanza e le munizioni utlizzate erano le più varie,si passava dai “classici” massi levigati alle teste mozzate di persone per incutere timore agli avversari,venivano anche utilizzate munizioni imbevute d’olio e incendiate.In alcune battaglie vennero anche scagliate carcasse di animali morti e infetti,furono scenari simili a quelli delle odierne guerre batteriologiche.I difetti di quest’arma,come si può intuire,erano la scarsa precisone e la limitata cadenza di tiro,che però,venivano compensati dalla potenza distruttiva del trabucco.Con l’introduzione di quest’arma dovettero cambiare anche le tattiche difensive,infatti nelle piccole fortezze le mura vennero innalzate e vennero costruite delle torri sulle quali vennero posti dei trabucchi che potevano impedire all’esercito nemico di avvicinarsi e di raggiungere una distanza utile per il tiro.

fasi di tiro del trabucco

Mazzafrusto

cavaliere medievale che impugna un mazzafrusto

In uso dal 1200 fino al 1600 quest’arma era utilizzata sia in battaglia che in dispute private.Era formata sostanzialmente da un bastone al quale era collegata una catena di metallo alla quale,a sua volta veniva attaccata una palla di ferro chiodata all’estremità.Quest’arma aveva origini contadine e per utilizzarla era necessaria una notevole esperienza e molta pratica soprattuto se si utilizzava un tipo di mazzafrusta che aveva il bastone con la quale si impugnava più corto della catena,questo permetteva di scagliare colpi più lontani ma era pericoloso poichè la palla poteva colpire il cavaliere.Poteva essere legata alla mano di colui che la usava e talvolta veniva legata al cavallo in modo che durante la cavalcata la palla iniziasse a roteare e risultasse più dannosa per i nemici.Vi erano due tipi di mazzafrusto:quello “da piede” utilizzato dalla fanteria e composto da un lungo bastone e quello “da cavallo” usato,come si può intuire dal nome,dai cavalieri.

Battifredo mobile

Battifredo a torre

l

Il battifredo mobile era un’arma d’assedio in uno in Europa a partire dal XIII secolo,semovente e costruita in legno poteva avere una forma di semplice torre oppure a tettoia ed era provvista di quattro ruote.All’ interno vi era posto un ariete basculante solitamente di ferro legato alla struttura con delle catene.Il tetto molte volte veniva ricoperto di cuoio per evitare che i proiettili incendiati appiccassero il fuoco nella struttura.Lo scopo principale di quest’arma era  quello di fare breccia all’interno di mura di città fortificata o di castelli.La versione a torre poteva raggiungere fino ai quattro piani di altezza e aveva una duplice funzione,quella di battifredo classico e quella di torre d’assedio.

 

 

La corazza medievale

La base dell’armatura era costituita da una maglia in metallo chiamata “Usbergo” ma con il tempo vennero aggiunte piastre nelle zone più vulnerabili in modo da rafforzarla ma rendendola più pesante e scomoda.Gradualmente le corazze si evolvettero integrando sempre più parti rigide in metallo e arrivando a coprire anche le zone più periferiche del corpo.Anche l’elmo si evolvette gradualmente arrivando ad allungare la parte posteriore per coprire il collo e le parti laterali per proteggere tutta la testa,talvolta però gli elmi avevano delle piccole fessure e limitavano notevolmente il campo visivo del guerriero.Molte volte i cavalieri dovevano essere accompagnati da uno scudiero che li aiutasse a vestirsi e a svestirsi,dato che come abbiamo detto,le parti di un’armatura erano numerose e molto pesanti .Le armature dei cavalieri poi,potevano essere decorate con i metalli più preziosi,come quelle dei soldati francesi nel corso della cosiddetta “battaglia degli speroni d’oro”andando però a svantaggiarli a causa del peso eccessivo.

 

 

l’evoluzione dell’armatura nel medioevo

SITOGRAFIA

-https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dei_cent%27anni

-https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Armi_medievali

-https://it.wikipedia.org/wiki/Corazza

-http://www.sguardosulmedioevo.org/2016/10/le-10-armi-medievali-piu-distruttive.html

-https://it.wikipedia.org/wiki/Armi_da_assedio_medievali

-http://www.lamescaligere.eu/armi-nel-medioevo/

-http://www.treccani.it/enciclopedia/alabarda/


ARTICOLO DI CESARE FINCO DELLA CLASSE III B DEL LICEO CLASSICO