Tra gli eventi più interessanti, nonché importanti della Grande Guerra non si può tralasciare la tregua spontanea di Natale del 1914 tra truppe tedesche e britanniche (e anche alcune francesi).All’approssimarsi del giorno di Natale del 1914, alcune associazioni e diverse persone di rilievo, tra cui papa Benedetto XV, si erano impegnate a trasmettere un messaggio di pace tra le nazioni, ma i loro sforzi furono quasi del tutto ignorati. Alla vigilia di Natale, però, dopo che alcuni soldati tedeschi avevano posizionato decorazioni natalizie sulle loro trincee vicino alla zona di Ypres (Belgio) e che avevano iniziato a intonare canti natalizi, al loro coro si unirono anche i soldati britannici e, poco tempo dopo, soldati di entrambi gli schieramenti scavalcarono le proprie trincee per attraversare la terra di nessuno e incontrarsi fra di loro.
Moltissime persone dei due eserciti fraternizzarono quella sera: infatti, vi fu un generale scambio reciproco di doni quali berretti, cibo, tabacco, alcolici e bottoni. Lo storico statunitense Stanley Weintraub nel suo libro Silent Night racconta così:”Dopo aver promesso di non spararsi a vicenda, alcuni [Britannici] intonarono canti natalizi con i nemici. Altri scavalcarono le trincee per stringere la mano e condividere una sigaretta con i tedeschi. Diversi erano d’accordo nell’estendere la tregua fino al giorno di Natale, così da potersi incontrare di nuovo e seppellire i morti. Ciascuna fazione aiutò l’altra nel riconoscimento e nella sepoltura dei cadaveri; contemporaneamente un cappellano scozzese tenne una lettura bilingue del 23° Salmo della Bibbia. Le truppe condivisero cibo, si scambiarono doni, regalarono bottoni di uniformi come souvenir e disputarono persino una partita di calcio.”. In alcuni casi la tregua durò fino a Capodanno, ma per la maggior parte dei soldati era già finita il 26 dicembre. A gennaio 1915 gli scontri tra i due eserciti ripresero come prima. All’estero questo evento fu accolto in modi differenti. I primi a dedicare un articolo, sul New York Times, su questa tregua furono gli statunitensi, i quali d’altronde erano ancora al di fuori del conflitto; dopodiché, ai primi di gennaio 1915, gli inglesi iniziarono a pubblicare sul Times alcune lettere di soldati inglesi che narravano l’accaduto.
In Francia e in Germania, invece, prevalse la censura, tanto che in alcuni casi l’evento fu presentato come un tradimento di alcune truppe nei confronti della propria nazione. Nel corso del primo conflitto mondiale si verificarono, molto sporadicamente, anche altre tregue tra gli eserciti, ma mai nessuna assunse le dimensioni di quella del Natale 1914, che tra l’altro fu l’unica a essere “stipulata” spontaneamente dai soldati, senza l’intervento di generali o di alti funzionari. Inoltre, tale tregua fu la più lunga di tutto il Natale 1914: infatti, su tutti gli altri fronti o vi furono dei “cessate il fuoco” solo per il giorno di Natale o addirittura si combatté comunque. In ricordo di questo particolare evento sono stati scritti diversi libri (tra cui il sopraccitato Silent Night) ed è stato dedicato un monumento a Frelinghien, al confine tra Francia e Belgio, nel 2008.
Giovanni Ploner – 3A
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