Le guerre anglo-boere si svolsero in Sudafrica, tra il XIX e il XX secolo e contrapposero gli inglesi e i coloni sudafricani di origine olandese, detti boeri. Questa popolazione olandese, prende il nome da Boerewors (boer, che in olandese significa contadino e wors, che in afrikaans significa salsiccia), una salsiccia spiraliforme tipica della cucina Sudafricana. Inoltre venivano anche chiamati afrikaner, che va a indicare più genericamente tutti i bianchi di lingua afrikaans. I boeri ebbero un ruolo fondamentale nella storia del Sudafrica, sopratutto tra il 1961 e il 1994, quando il Paese, già criticato per le sue posizioni discriminatorie contro le popolazioni nere, fu indotto a uscire dal Commonwealth per costituirsi in repubblica indipendente sotto la guida di Hendrik Verwoerd, che istituì il regime di separazione razziale noto come apartheid. I Boeri riuscirono così, pur essendo solo il 5% della popolazione complessiva del Sudafrica, a ottenere la propria parte nella dirigenza della nazione, facendo diventare l’afrikaans la seconda lingua ufficiale della nazione e conducendo il Sudafrica a livelli di benessere paragonabili a quelli occidentali. Dall’abrogazione dell’apartheid e la fine del sistema discriminatorio per razze in favore di un ordinamento dello Stato basato sul suffragio universale, l’influenza degli afrikaner sulla vita politica sudafricana è enormemente diminuita, a causa della loro inferiorità numerica rispetto ad etnie quali gli zulu e gli xhosa.
La prima guerra boera si svolse dal 1880 al 1881 e la seconda dal 1899 al 1902. I due conflitti portarono alla supremazia britannica in Sudafrica e posero fine agli stati boeri, ovvero la Repubblica del Transvaal e lo Stato Libero dell’Orange, inglobandole nella Colonia del Capo.La prima guerra boera (Afrikaans: Eerste Vryheidsoorlog, prima guerra di libertà), conosciuta anche come prima guerra anglo-boera o guerra del Transvaal, fu un conflitto combattuto tra il 1880 e il 1881 tra l’Impero britannico e i coloni sudafricani di origine olandese, detti boeri. Negli anni precedenti la guerra il conflitto di interessi tra l’imperialismo britannico (personificato nella figura di Cecil Rhodes) e la popolazione locale divenne sempre più marcato, in particolare riguardo agli immensi interessi economici che giravano attorno alla produzione di diamanti e all’industria mineraria in generale. Questi conflitti portarono i boeri ad un concetto di identità nazionale senza precedenti per loro, cementificato in particolare dall’odio verso i britannici colonizzatori visti come invasori, nonostante i boeri stessi non fossero altro che i discendenti dei primi coloni giunti nell’Africa meridionale. Nel 1875 un colono di nome Stephanus Jacobus du Toit aveva fondato la Genootskaap van Regte Afrikaners (in afrikaans “Associazione dei veri afrikaner”) con l’intento originario di promuovere la lingua afrikaans, ben presto però l’associazione divenne praticamente un centro politico nazionalista che riunì sotto la sua bandiera diversi movimenti indipendentisti.Queste continue manifestazioni anti-britanniche irritarono i governanti della Colonia del Capo e la fondazione di una associazione che riuniva i vari movimenti indipendentisti fece capire agli inglesi che l’indipendentismo boero non era più un fenomeno “selvaggio” ma piuttosto un’ideologia “organizzata”; questa consapevolezza portò all’emanazione di alcuni provvedimenti particolarmente contestati. Tra questi i principali sono l’atto unilaterale con cui nel 1877 il Transvaal fu obbligato ad accettare di essere annesso alla Colonia del Capo e il Peace Preservation Act dell’anno seguente, con cui i britannici imposero il disarmo forzato delle minoranze anti-britanniche.Il primo a reagire alle nuove imposizioni (in particolare al disarmo imposto dal Peace Preservation Act) fu il Re Zulu Cetshwayo. La situazione degenerò rapidamente e si trasformò ben presto in una sanguinosa guerra in cui la netta superiorità tecnica e logistica delle truppe britanniche vanificò la superiorità numerica dei nativi e si tradusse in un massacro di Zulu, come conseguenza di questa serie di scontri l’Impero Zulu cessò di esistere diventando Colonia britannica.In risposta a questa azione di forza si originò la Afrikaner Bond, un vero e proprio movimento politico che promuoveva l’indipendenza e l’autogoverno dei boeri.Per tutto il 1879 e il 1880 Paul Kruger fomentò una serie di ribellioni su vasta scala nel Transvaal e ben presto la situazione degenerò fino a diventare una guerra civile, sebbene non dichiarata ufficialmente.Il 16 dicembre 1880 i boeri autoproclamarono il Transvaal come repubblica indipendente e ammainarono la Union Jack per fare posto al vessillo boero. Quattro giorni dopo un drappello di 250 boeri intercettò e attaccò il 94º reggimento britannico diretto a Pretoria dando vita alla azione di Bronkhorstspruit, nel corso della schermaglia oltre 150 soldati inglesi morirono ed il resto (circa altri 120 uomini) fu fatto prigioniero. Nei giorni seguenti gli inglesi sottovalutarono il problema e inviarono una esigua spedizione comandata da George Pomeroy Colley per ripristinare l’ordine, ma anche questi soldati furono intercettati e sconfitti a Laing’s Nek dai boeri il 28 gennaio 1881. Il giorno 8 del mese seguente i boeri colsero un altro importantissimo successo a Schuinshoogte, infine il 27 febbraio Colley tentò un’ultima disastrosa operazione a Majuba Hill.
Dopo Majuba Hill il governo coloniale britannico ottenne un armistizio il 6 marzo, che divenne trattato di pace il 23 marzo 1881, mettendo fine alla prima guerra boera. Nel trattato di pace veniva riconosciuto l’autogoverno e la grande autonomia (ma non l’indipendenza) del Transvaal. La conclusione definitiva della guerra si ebbe con la Convenzione di Pretoria firmata il 3 agosto 1881 in cui le condizioni del trattato di pace furono ufficializzate e precisate.
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