Trivero, 15 giugno 1910 – Torino, 16 giugno 2000
Catella partecipò alla seconda guerra mondiale come ufficiale pilota e venne più volte decorato, ricevendo in tutto due medaglie d’argento, tre medaglie di bronzo e cinque croci al merito. La sua passione per il volo continuò nel dopoguerra, tanto da collaudare nel 1951 il Fiat G.80, primo aereo a reazione italiano, che aveva contribuito a progettare. Successivamente divenne anche deputato al Parlamento italiano per il PLI.
Da presidente della Juventus, Catella dovette rifondare la squadra dopo i successi del Trio Magico. Sul piano finanziario, traghettò la società nella trasformazione da azienda con capitale privato a responsabilità limitata, a società per azioni sul versante sportivo, in un decennio egemonizzato dalla Grande Inter, la squadra bianconera vinse una Coppa Italia nel 1965 e uno scudetto nel campionato 1966-67.
Uomo di sport e appassionato di molte attività sportive, successivamente fu presidente dell’Unione Internazionale di Motonautic. Continuò a seguire la Juventus da semplice tifoso senza perdersi, fino a 87 anni, una sola partita. Si spense nel 2000 dopo una breve malattia.
Catella ha ricoperto la carica di presidente della società bianconera dal 1962 al 1971. Ingegnere, pilota d’ aereo, Catella aveva lavorato alla Fiat e aveva collaudato il primo aereo a reazione progettato dalla casa torinese. Sotto la sua gestione la Juventus ha vinto uno scudetto, con Heriberto Herrera allenatore, e una Coppa Italia. Catella, che aveva compiuto 90 anni due giorni fa, era stato anche deputato per tre legislature. Era succeduto ad Umberto Agnelli alla guida della Juventus e aveva poi lasciato il testimone a Boniperti: anche in quest’ ultimo campionato aveva seguito la squadra allo stadio Delle Alpi.
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