Il battaglione “Monte Levanna”, seppur con vita breve, fu uno dei battaglioni alpini più valorosi che combatterono nella prima mondiale e fu, inoltre, uno dei reparti più legati alla storia biellese sia per il numero di arruolati, sia perchè fu l’unico reparto alpino di stanza a Biella. Nacque da una costola del battaglione “Ivrea”, alla fine di novembre del 1915 con reclute della classe 1896 a formare la 132° compagnia cui si aggiunsero le compagnie 86° e 111° provenienti appunto dall’”Ivrea”. Era considerato Battaglione di Milizia Mobile ed ebbe il suo battesimo del fuoco nella zona del Pasubio il 19 maggio del 1916 a sostegno del battaglione “Monte Suello” sottoposto ad un furioso attacco austroungarico. Fino alla metà di luglio venne impegnato in aspri combattimenti su quel fronte espugnando Pian delle Lucche, Cima Pruche e Colletta Pruche. Il battaglione si attestò su queste posizioni fortificandosi fino all’avvicendamento che avvenne il 9 luglio. Dopo una decina di giorni di pausa ed aver ricevuto il rinforzo di circa 200 uomini ritornò al fronte. Il 2 agosto un violentissimo tiro d’artiglieria di un paio d’ore sconvolse le posizioni di Quota 1477 tenute da due plotoni dell’86°. Circa cinquecento nemici attaccarono e travolsero, dopo una disperata difesa, le nostre posizioni. I pochi superstiti furono fatti prigionieri. Due giorni dopo i resti dell’86° rinforzati dalla 111° e dalla 140° compagnia del “Monte Suello” tentarono di riprendere la Quota ma l’avanzata s’infranse, con numerose perdite, contro le difese nemiche. Il battaglione scese a valle per qualche giorno e ricevette 230 complementi. Il 26 agosto risalì in linea e vi rimase ininterrottamente fino al 19 dicembre per poi ritornarci a fine gennaio. Nel terribile inverno del 1916, quello che fece cadere su quelle cime ben 16 metri di neve, il battaglione ebbe i suoi morti a causa delle valanghe che seppellirono in più occasioni gli alloggiamenti. Le condizioni avverse di quell’inverno impedirono qualsiasi attività bellica. In primavera il battaglione venne impiegato sul fronte dell’Isonzo. il mattino del 17 maggio, la ricognizione aerea austriaca localizzò gli alpini che furono sottoposti ad un violento tiro d’artiglieria che causò numerose vittime. Nel pomeriggio la 111° compagnia venne inviata di rinforzo alla conquista di Quota 652 della Selletta del Vodice ma dopo essere stata duramente provata, si arrestò a contatto del nemico al quale aveva sottratto alcuni tratti di trincea, inflitto perdite e catturato prigionieri. Nella notte fu sostituita dall’86° alla quale si aggiunsero il giorno seguente gli altri reparti del battaglione ed alcune compagnie del battaglione “Aosta”. Il 18 maggio assieme all’”Aosta” conquistò Quota 652 e riuscì a mantenerla nonostante un violento contrattacco. Al calar della notte un nuovo assalto fu respinto. Il giorno dopo il battaglione avanzò riuscendo a conquistare la linea che da Colletta Vodice girava a forma d’arco attorno e davanti a Quota 652, facendo oltre 300 prigionieri. Il 20 maggio occupò un’altra trincea nemica che mantenne nonostante numerosi contrattacchi. Verso sera, venne dato l’ordine di occupare la strada Vodice-Baske e la mulattiera che arrivava a Quota 503. Mentre si portava verso gli obiettivi indicati, fu sottoposto ad un violento bombardamento che causò numerosi morti. Nella notte i resti del “Monte Levanna “ consegnarono le posizioni ai rincalzi scendendo a valle. Le perdite in quella occasione furono di 40 morti, 486 feriti e 96 dispersi. Il battaglione unitamente all’”Aosta” meritò la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel successivo mese di giugno venne ricostituito con l’inserimento di ben 800 nuove reclute.
L’anno 1918 trovò il “Monte Levanna” all’Alpe Cosmagnon. Nell’ottobre partecipò alla battaglia finale vicino al monte il Grappa, Il 24 ebbe il compito di procedere all’occupazione di Monte Fontana Secca oltrepassando la linea di fuoco Monte Solarolo, Monte Valderoa. Accorse di rinforzo ai fanti del 74° reggimento della brigata “Lombardia” che sulla Selletta Valderoa furono attaccati dagli austriaci. Riuscì dopo dura lotta a contenere l’assalto e mantenere il possesso della posizione. Il giorno successivo partì per occupare Quota 1672 di Monte Solarolo ma un violento fuoco di sbarramento impedì l’avanzata. La battaglia continuò con alterne vicende e numerose perdite sino al pomeriggio quando i pochi alpini rimasti, supportati dalla 42^ compagnia del battaglione “Aosta”occuparono stabilmente Quota 1672. I superstiti furono inviati a Malga Solarolo, sostituiti dal battaglione alpini “Aosta”. In soli due giorni il battaglione fu distrutto: 113 Caduti, 30 dispersi e 637 feriti. Per questo ulteriore sacrificio, unitamente al battaglione “Val Toce”, venne premiato con la seconda Medaglia d’Argento al Valor Militare. Questo riconoscimento fece del battaglione “Levanna”, dopo l’“Aosta”, il reparto alpino più decorato della grande guerra. Il 5 maggio 1919 il battaglione venne sciolto e ricostituito il 12 febbraio 1921 con sede a Biella. Venne definitivamente sciolto nell’aprile 1926, fondamentalmente, per l’incapacità da parte dell’allora amministrazione comunale biellese di garantire l’adeguamento delle Caserme, soprattutto riguardo alla sistemazione di nuove scuderie e magazzini.
PAOLO RACCHI
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