Bernardino Telesio nacque il 7 novembre del 1509 a Cosenza e fu un filosofo e naturalista italiano. Fu l’iniziatore della nuova filosofia della natura rinascimentale e dalla sua dottrina trassero ispirazione Giordano Bruno, Cartesio, Francis Bacon e Tommaso Campanella. Telesio iniziò i suoi studi a Cosenza con lo zio Antonio Telesio che fu un dotto umanista. Nell’anno del saccheggio dei lanzechinecchi, Bernardino Telesio fu imprigionato e poi liberato da Bernardino Martirano. Una volta libero Telesio si recò a Venezia e poi a Padova dove studiò filosofia con Geronimo Amaltea e approfondì gli studi in matematica, astronomia e filosofia morale con Federico Delfino. Nell’Università di Padova, Telesio, cominciò a elaborare la sua critica alla fisica aristotelica sviluppando quell’interesse per lo studio della natura a cui dedicò tutte le sue opere. Nel 1535 Bernardino Telesio riuscì a conseguire il dottorato. Compì numerosi viaggi in Italia, godendo del favore di alcuni papi e della protezione della famiglia napoletana del Duca di Nocera che lo ospitò per un periodo di tempo. La sua opera maggiore: “De rerum natura iuxta propria principia” fu infatti composta nel palazzo ducale di Nocera e fu dedicata al figlio del duca Alfonso Ferrante. La composizione di quest’opera avvenne tra il 1544 e il 1552 e venne pubblicata per i primi due libri nel 1565, e nel 1586 l’edizione completa in 9 libri. Le successive opere minori riguardano fenomeni fisici particolari e furono scritte con il fine di convalidare le teorie esposte nell’opera maggiore. Secondo alcuni interpreti della filosofia telesiana l’espressione “iuxta propria principia” andrebbe intesa nel senso che lo studio della natura veniva fatto dall’autore secondo i propri principi telesiani. Altri invece intendono questa espressione nel senso che Telesio volesse avviare una scienza della natura che utilizzasse i principi che le sono propri e ne descrivono il funzionamento e non più improntati alla metafisica. Nel 1552 Telesio sposò la vedova con due figli Diana Sersale, da cui ebbe quattro figli, ma il primogenito fu misteriosamente ucciso nel 1576. Dopo la morte della moglie, Papa Pio IV, gli offrì la nomina di arcivescovo di Cosenza ma Telesio rifiutò a favore del fratello Tommaso. Telesio trascorse gli ultimi anni della sua vita a Cosenza dove, si era dedicato allo sviluppo degli studi filosofici-scientifici della locale accademia che da lui prenderà il nome di Accademia “telesiana”. Fu contrastato dal Santo uffizio che fece inserire, per la concezione contraria alla scrittura che Telesio nutriva dell’anima, il “Quod animal”, il “De sommo” e il “De rerum natura” nell’Indice dei libri proibiti. Telesio morì a Cosenza nel 1588.
La gnoseologia
Telesio per primo avanza l’idea che la conoscenza della natura debba basarsi sullo studio di principi naturali abbandonando ogni considerazione metafisica, ma allo stesso tempo, come anche nelle dottrine di Tommaso Campanella e Giordano Bruno, rimanendo all’interno di una totalizzante visione filosofica della natura ricercandone i principi primi e riprendendo quella concezione ilozoista, panteistica e vitalistica dei presocratici e di Platone che sopravviveva nei circoli neoplatonici rinascimentali e nelle credenze magiche del tempo. Telesio sostiene che “ per conoscere la natura l’uomo, in fondo, deve soltanto riuscire a far parlare la natura stessa, servendosi di scoperte e di indagini nuove attraverso un mutato modo di procedere e un metodo che è basato solo sul senso “. La filosofia di Telesio si sviluppa dalla critica dei fondamenti della fisica aristotelica basata su un metodo dove principi universali astratti, come sostanza, materia, forma, bnnnnn pretendono di spiegare fatti concreti che rimandano piuttosto ad un intervento dei sensi che li percepiscono. La “riduzione naturalistica” di Telesio si basava sul principio che “La natura è un mondo a sé, che si regge su principi intrinseci ed esclude ogni forza metafisica”. La natura secondo Telesio va quindi studiata adoperando principi che abbiano la stessa consistenza materiale della natura che quindi possa da noi essere conosciuta tramite la nostra sensibilità materiale.
L’etica
Telesio crede che l’animale uomo consideri bene supremo la sua stessa conservazione fisica. L’etica consiste quindi nel giudicare bene tutto ciò che favorisce la propria conservazione e male tutto quello che la ostacola. Il bene sarà quindi riscontrabile nel piacere, il male nel dolore. Bisognerebbe quindi saper ricercare non i piaceri immediati e rifuggire i mali presenti ma conseguire, adoperando il ricordo delle esperienze passate, la virtù che è l’uso di tutto ciò che favorisce la conservazione dello spirito. Su questo principio si fonda la convivenza sociale e la regola per la quale l’esercizio del vizio o della virtù è automaticamente regolato dagli effetti naturali che premiano o puniscono i comportamenti virtuosi o malvagi.
Naturalismo o religione
La visione totalizzante di Telesio riguarda la “natura”, non tutta la realtà nel suo insieme: perciò egli non esclude la presenza di un Dio trascendente, creatore del cosmo che non è regolato dal caso ma da leggi ordinatrici e l’esistenza nell’uomo di un’anima immortale che spiega i suoi atteggiamenti religiosi basati sulla ricerca di valori eterni e non naturali e dal bisogno umano di sperare in una giustizia divina ultraterrena.
L’eredita del pensiero telesiano
La più nota delle polemiche a cui la filosofia di Telesio diede inizio fu quella con il filosofo neoplatonico Francesco Patrizi, il quale osservava che il concetto telesiano di massa corporea o terra in effetti ricadeva nei criticati principi metafisici aristotelici in quanto anche questa non poteva essere comprovata sperimentalmente. Da queste polemiche si originarono in Italia due scuole: quella settentrionale ferma ai principi aristotelici e quella meridionale naturalista, orientata al pensiero telesiano. Grazie al “De rerum natura iuxta propria principia” il pensiero di Campanella e di Bacone fu influenzato da Telesio. Anche la gnoseologia e l’etica di Hobbes ebbero chiari riferimenti alla filosofia di Telesio che può essere riconosciuto come uno tra gli iniziatori del sensismo, dell’empirismo e dell’utilitarismo.
Opere di Bernardino Telesio:
- De rerum natura iuxta propria principia (1565)
- De mari (1570)
- De his qui in aere fiunt et de terrae motibus (1570)
- De colorum generatione (1570)
- De cometis et lacteo circulo
- De fulmine quod lucanas in terras decidit
- De iride
- De usu respirationis
Sitografia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Bernardino_Telesio
https://www.skuola.net/filosofia-moderna/telesio-pensiero.html
ARTICOLO DI SARA VERDINA DELLA CLASSE 4 I DEL LICEO LINGUISTICO
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