Francesco Bacone è l’italianizzazione del nome di Francis Bacon. Questo filosofo inglese nacque a Londra il 22 gennaio 1561. Nutre sin da bambino grandi ambizioni e sogna una vita di sfarzi. A dodici anni diventa studente dell’ università di Cambridge e, successivamente, frequenta la rinomata scuola di giurisprudenza Gray’s Inn a Londra, la quale lo aiutò molto nella carriera politica. Nonostante i suoi sforzi, sotto il regno di Elisabetta I d’Inghilterra non riesce a coronare i suoi progetti.  La sorte sembra invece volgere a suo favore con la salita al trono di Giacomo I: in brevissimo tempo lui diventa avvocato generale (1607), procuratore generale della Corona (1613), Lord Guardasigilli (1617) ed, infine, Lord Cancelliere (1618). La sua carriera è all’apice e niente sembra compromettere la sua “sete” di successo.  Nel 1621, però, la fortuna di Francesco subisce un arresto: la Camera dei Lords lo accusa di corruzione nell’esercizio delle sue funzioni di giudice e gli impone il pagamento di una grande somma di denaro. La sua buona stella lo abbandona definitivamente e, dopo questo insuccesso nella sua vita politica, muore, immerso nei suoi studi, il giorno di Pasqua del 1626.  Se gli interessi di Francesco sono, in un primo momento, orientati all’etica e alla politica, il nucleo centrale dei suoi studi e delle sue riflessioni rimarrà sempre la scienza, intesa come sapere che poteva dischiudere all’uomo infinite potenzialità pratiche atte a migliorare la sua vita. In Inghilterra, proprio Bacone mette in evidenza una componente della scienza: IL POTERE. La scienza ha come scopo proprio il potere, cioè il dominio delle forze della natura. Quindi per Bacone, il sapere scientifico ha lo scopo di portare l’uomo a dominare la natura e fare della natura il regno dell’uomo. Ne è un esempio l’opera la Nuova Atlantide e, la sua Instauratio magna: un ambizioso progetto di rinnovamento della ricerca scienfica che doveva presentarsi come una grande enciclopedia. Di questa vasta operazione, Bacone riesce a realizzare in modo rigoroso e esaustivo solo una parte, il Novum Organum (1620).

Francesco Bacone, Scientia est potentia - Studia Rapido

 

Bacone descrive nella Nuova Atlantide una società felice, basata sulla ragione e sulla scienza. Il sapere è finalizzato all’utilità sociale e sulla base della collaborazione tra persone che hanno compiti diversi. Questi due caratteri, la scienza finalizzata alle applicazioni tecnologiche e il lavoro d’équipe, sono gli aspetti portanti della sua teoria e sorrette dalla definizione di un metodo di ricerca che è l’oggetto della sua opera principale, il Novum Organum.
Nel racconto, Bacone narra di un viaggio dal Perù verso il Giappone, durante il quale la nave si perde nell’oceano finché, dopo mesi di navigazione, approda ad un’isola non segnata sulle carte.
L’isola di Bensalem, o la Nuova Atlantide, è abitata da un popolo molto sviluppato per conoscenze scientifiche e tecnologia.
Ospitato nella Casa dei Forestieri, il protagonista e il resto dell’equipaggio vengono istruiti sulla storia di Bensalem. Anticamente l’America, allora chiamata Grande Atlantide, era un continente molto sviluppato e ricco, con il quale Bensalem aveva intensi rapporti commerciali. Il re del Perù, allora chiamato Coya, decise un giorno di conquistare l’isola di Bensalem. Fu sconfitto e poco dopo un grande cataclisma, un’alluvione di proporzioni bibliche, sconvolse l’intero continente americano, uccidendo gran parte della popolazione mentre la rimanente, rifugiatasi sui monti, regredì ad uno stadio primitivo. Da allora Bensalem evitò contatti con il resto del mondo, pur affidando ad alcuni dei suoi cittadini il compito di visitare periodicamente in incognito le varie nazioni per seguirne le scoperte scientifiche e riportarle in patria.
La Nuova Atlantide, chiusa nel suo isolamento, fu riorganizzata dal punto di vista sociale, da un re, Salomone, che la mise in condizioni di bastare a se stessa mediante l’organizzazione della ricerca scientifica e lo sviluppo della tecnologia per provvedere a tutte le necessità. A tal fine fondò la Casa di Salomone, dal nome del saggio re ebraico, che è rimasta da allora come il cuore della ricerca e dell’organizzazione sociale.
La descrizione della Casa di Salomone occupa la parte più ampia dell’opera. Bacone descrive i molti laboratori di ricerca e le futuristiche scoperte degli scienziati dell’isola, finalizzate al progresso materiale dei cittadini e al controllo della natura per il miglioramento della qualità della vita.
Dopo alcuni giorni di soggiorno sull’isola, al protagonista è concesso di visitare la Casa di Salomone, sotto la guida di uno dei Padri ad essa preposti. L’organizzazione della ricerca riflette il progetto che Bacone aveva teorizzato nelle sue opere e cercato di realizzare concretamente, mediante appelli a Giacomo I per la costituzione di una Accademia scientifica. La ricerca non deve poter contare su individui o studi eccezionali, ma su un metodo comune e su una divisione dei compiti che consentano la collaborazione all’interno della comunità scientifica. Nella Casa di Salomone esistono varie figure di scienziati, ognuno con i propri compiti e la propria specializzazione, per lo sviluppo di un progetto complessivo unitario. La ricerca è articolata in momenti e compiti diversi, dalla raccolta dei dati alla loro elaborazione, dall’applicazione tecnologica alle scoperte, alla formulazione dei princìpi generali. Ognuno di questi compiti è affidato a una diversa categoria di studiosi.

La Nuova Atlantide, di Francis Bacon | Nothing_Is_True_Nothing_Is_Untrue

Questa è una possibile ricostruzione della cosiddetta Nuova  Atlantide.

ARTICOLO DI ELISA GIORGIANA RUSU DELLA CLASSE IV I DEL LICEO LINGUISTICO