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Ussari

Gli ussari sono stati a partire dal ‘600 uno dei corpi di cavalleria più rinomati, assieme ai dragoni e ai cacciatori a cavallo, e usitati in tutta Europa, tanto che giunsero a dominare i campi di battaglia e a divenire decisivi per le sorti delle guerre. Noi infatti ripercorrendo i fatti storici a partire dalla loro nascita, li ritroviamo pressoché ovunque, come ad esempio in Ungheria, Germania, Italia, Inghilterra e Francia, e non di rado furono persino ingaggiati ed impiegati contro altri ussari. Ma chi furono realmente?

Il termine ussaro lo si fa usualmente originare dal termine ungherese ” husz ” ovvero venti e ” ar ” uguale, quindi uguale a venti, rifacendosi forse ad una disposizione emanata dal re di Ungheria Mattia di Corvino sul finire del ‘400, secondo la quale ogni possesso laico o ecclesiastico doveva fornire venti uomini in caso di guerra. Altri crede che invece il termine sia da far derivare da ” huszar ” nel significato di ventesimo, ovvero l’obbligo dei villaggi di fornire un uomo su venti per far fronte ai turchi. Ma altri ancora ritiene che il termine possa derivare dallo slavo ” gussar ” propriamente ” bandito o predone “, in quanto i primi ussari si distinsero per le loro razzie e scorribande.  Il dibattito etimologico è ad ogni modo tutt’ora aperto. Ciò che invece si da quasi per certo ed assodato è che la cavalleria ussara derivi da un connubio di tradizioni cavalleresche orientali ed occidentali.

 

Gli ussari alati, angeli invitti

Pochi gruppi armati possono essere paragonati alla maestosità e alla bellezza degli ussari alati polacchi, un corpo di cavalleria che puntava principalmente a sconcertare e sbigottire il nemico, e si capisce anche il perché.

Nati da un sincretismo tra cavalleria orientale ed occidentale, ben presto si allontaneranno sempre più dagli elementi orientaleggianti per abbracciare in toto la tradizione occidentale. Il primo passo verso la loro occidentalizzazione fu proprio quello di passare dallo statuto di cavalleggeri a quello di cavalieri pesante ( in epoca più recente torneranno ad essere cavalleggeri e a divenire gli ussari dell’iconografia classica ). Le cotte di maglia sotto i caffettani, armature a piastre ed elmi corazzati li trasformarono, infatti, in una delle cavallerie pesanti più efficienti quanto atterrenti della loro epoca.

Ma ciò che maggiormente li caratterizzava, come anche intuibile dal nome, erano un paio di ali legate alla schiena, oppure alla sella del cavallo. Esse, se portate sulla schiena ,si stagliavano dalla figura del cavaliere, conferendo maggior compattezza ed impetuosità alla linea dell’ussaro le ali; erano alte fino a un metro e mezzo, ricoperte ciascuna da più di trenta penne di aquila montate su di una struttura in legno ricoperta d’ottone e velluto rosso. Queste oltre a una funzione coreografica pare fossero anche un deterrente, inquanto durante la carica emettevano un rumore che spaventava i cavalli dei nemici.

Ad ogni modo, gli ussari alati combattendo per l’ Europa orientale  contro svariati eserciti ( russi, svedesi, ecc…) non vennero mai sconfitti, fuorché nella battaglia di Zolte Wody nel 1648 contro i russi, pur trovandosi in situazioni estremamente svantaggiose, come ad esempio in inferiorità numerica. Ad ogni modo raggiunsero il loro apogeo con l’assedio di Vienna nel 1683, infatti il re polacco Jan III Sobieski comandò la carica di tremila ussari contro l’esercito ottomano, sbaragliandolo definitivamente.

Nel loro modo di essere gli ussari alati univano ad una scenografia d’impatto, una utilità pratica e tattica. Il loro arruolamento avveniva nel seguente modo: un capitano, detto rotmistrz (adattamento dal tedesco rotamaster) , solitamente un nobile, ingaggiava da 100 a 300 cavalieri, che venivano appellati towarzysz, che a loro volta portavano con sè tre aiutanti ovvero i pacholik. Questi erano dei giovani che in battaglia affiancavano il loro cavaliere come scudiero. I cavalieri potevano indossare quel che viene definito busto corazzato alla ussara, oppure portare un armatura completa di mezzi bracciali, antibraccio a piastre ed elmo ( caschetto da ussaro) con orecchioni, gronda e nasale scorrevole a scudo. I pacholik avevano invece un cappello di pelo ed intorno all’armatura una pelliccia di lupo o leopardo. Gli stivali erano in marocchino giallo col tacco di metallo.

L’arma per eccellenza era una lancia lunga fino a 5 metri, dalla quale sventolava uno stendardo a fiamma singola o doppia. Oltre a questa i cavalieri erano anche armati di una o più spade. La lama tipica era una sciabola alla ungara o alla polacca, anche se sovente appesa alla sella si trovava anche un lungo spadone detto koncerz, utilizzato durante gli inseguimenti. Altre armi potevano essere martelli da guerra e scuri. Al polso poi non manca mai un frustino in pelle. Ai lati interiori della sella pendevano, all’interno di una fondina di legno e cuoio rivestito col velluto, due armi da fuoco, in particolare 2 pistole monocolpo ad avancarica, poi a partire dalla metà del seicento a ruota.

Ma riportando l’attenzione sul punto di vista del vestiario: gli ussari alati indossavano sotto l’armatura un  tradizionale kuntusz, un tradizionale caffetano con colori sgargianti, alamari e brache a sbuffo. I towarzysz potevano portare un mantello dai colori della loro compagnia.

Per quanto concerne la capigliatura essa mutò col mutare degli anni. A inizio ‘600 gli ussari alati portavano i capelli con la cresta alla mohicana, a metà secolo lunghi con rasatura nella parte frontale, a fine secolo erano portati tipo tonsura monacale.

Pure le ali non rimasero sempre identiche: alla fine del’500, mutuate le truppe serbe al soldo dei turchi, le piume venivano applicate sullo scudo come continuazione e rifinitura tridimensionale dell’effige dello scudo. In seguito lo scudo divenne solo una barra in legno ornata di piume d’aquila. Da qui si giunse fino alla forma più eclatante del cavaliere alato, ovvero quello che porta una struttura alata sulla schiena, ovvero quella che li fece passare alla storia per la loro originalissima quanto bizzarra uniforme. Si attestano anche altre varianti del cavaliere alato portante due ali angiolesche  di piume di cigno, anch’esse fissate alla schiena del cavaliere.

L’ Austria-Ungheria, la culla degli ussari

Forse come già sopra citato, i primi ussari sono da ricercarsi in Ungheria, da quel che ci è noto i primi gruppi armati a cavallo col nome di ussari si trovano già in Ungheria tra il XV e XVI secolo. Erano dotati di lancia e corazza, durante la guerra dei trent’anni li ritroviamo un pelo mutati, eccoli armati, infatti, di sciabola, pistola e carabina, impiegati come irregolari. Il primo reggimento regolare di ussari infatti si attesta solo nel 1688, lo stato di guerra quasi permanente di quel periodo fece sì che pure la milizia a cavallo divenisse permanente e gli ussari rappresentavano proprio la spina dorsale dell’esercito ungherese.

Montati su cavalli piccoli e veloci, gli ussari, abilissimi nel maneggio d’armi sia bianche che da fuoco erano l’ideale per scorrerie, sortite, perlustrazioni e azioni in avanscoperta, specialmente in zone boscose (assai caratteristico per un corpo di cavalleria, infatti usualmente la cavalleria mostra difficoltà nel manovrare nelle selve, questo è indice dell’eccezionalità degli ussari.)  

Nel corso della rivolta degli ungheresi contro gli Asburgo, guidata da Ferenc Rakoczy, gli ussari compirono imprese brillanti: penetrarono in territorio austriaco con rapide scorrerie, e riuscirono, dopo essersi addentrati per più di cento chilometri nelle retrovie nemiche, a catturare il generale austriaco.

Ma la loro impresa più portentosa fu quella del1757, nel corso della guerra dei sette anni, guidati dal maresciallo Andrea Hadik. L’idea di occupare Berlino venne agli ussari austroungarici dopo aver constatato che seppur le forze prussiane stanziate nei dintorni della capitale erano notevoli, purtuttavia la città ne era sprovvista, da qui decisero di attaccare a sorpresa. Hadik agì portando seco 5000 ussari (3 reggimenti), ingannò i prussiani fingendo di puntare su Francoforte sull’Oder, deviando poi verso Berlino e intimando la resa al presidio della capitale prima che fosse possibile organizzare una difesa.

Di brillanti azioni degli ussari abbiamo abbiamo anche testimonianza nel 1866, ovvero nella guerra che vedeva contrapposti l’impero asburgico contro la Prussia di Bismarck.

Gli ussari austroungarici furono sempre un corpo di cavalleria che protendeva ad un lusso sfrenato nell’uniforme, alché sovente fu necessario porgli limiti. Gli ussari dell’esercito asburgico portavano lo sciacó di colore diverso a seconda del reggimento, indossavano l’attila e i tipici pantaloni all’ungherese con gli stivali di pelle morbida. La pelliccia, portata usualmente slacciata e svolazzante, era dello stesso colore dell’attila.

Anche la Landwehr, l’esercito territoriale ungherese, aveva militanti tra le sue fila ben 10 reggimenti ussari. I suoi ussari indossavano la stessa uniforme dell’esercito imperiale, ma la pelliccia era bordata di bianco anziché di nero, e i treccioli rossi anziché gialli).

È curioso scoprire che i generali che nell’esercito asburgico avevano comandato un reggimento di ussari o che vi avevano a lungo prestato servizio avevano il privilegio di indossare una speciale uniforme , simile a quella degli ussari, che consisteva in un colbacco di pelliccia, con fiamma rossa e piuma d’airone bianca, dolman rosso con trecce e ricami dorati, cintura rossa e oro, pelliccia bianca, pantaloni all’ungherese rossi con nodi e bande in oro, stivali di vernice.

Con uniformi siffatte e vistose gli ussari parteciparono, all’inizio, alla prima guerra mondiale, distinguendosi negli scontri sul fronte serbo e su quello russo.      

 

L’ussaro dell’imperatrice

Reggimento ussari ” Nadasdy ” : dopoché nel 1526 la corona ungherese era passata alla famiglia Asburgo, gli ungheresi iniziarono a prestare servizio nell’esercito imperiale, e famosissimi erano i cavalleggeri, ovvero gli ussari d’Ungheria.

Il reggimento in questione fu istituito nel 1688, ed era il più antico reggimento ussaro regolare austriaco. Fin dapprincipio gli ussari vestirono costumi di tagli nazionali ungherese, particolarmente interessanti sono gli alamari che gli ussari avevano sul dolman, che sono da spiegare con il semplice motivo che quando nacque questo corpo di cavalleria, in Ungheria non si conoscevano ancora le asole.

Dolman e pelliccia venivano chiusi con l’aiuto di passanti e bastoncini bislunghi. Anche gli stretti calzoni, i corti stivali e la giubba foderata di pelliccia, che veniva portata sulla spalla, si ritrovano nel costume nazionale. A questo proposito è bene ricordare che si indica come pelliccia la giubba foderata portata svolazzante sulle spalle, mentre il giubbotto vero e proprio portato dagli ussari è il dolman.

Fino al 1757 fu data facoltà ai capi del reggimento di stabilire il colore dell’uniforme degli ussari.

L’artistica bravura dimostrata dagli ussari nel cavalcare e la paura che essi in combattimento incutevano ai loro avversari furono la causa per cui anche in altri eserciti furono istituite formazioni di ussari, che originariamente furono costituite da Ungheresi, ma più tardi pure da soldati del paese.

Ussaro dell’Assia-Homburg

 

Al servizio della Prussia

Von Ziethen, il Padre dei fedelissimi dell’imperatore

I primi reggimento di ussari comparvero nell’esercito prussiano durante la guerra dei Sette Anni. Al loro comando fu designato Hans Joackim von Ziethen, un singolare personaggio che ai primordi della sua carriera aveva dato mostra della sua indisciplinatezza, tanto da essere costretto a dimettersi dall’esercito. Ma Federico intuendo il suo talento decise di riammetterlo, non senza prima averlo mandato a fare un ” apprendistato ” in Ungheria, difatti fu allievo del nobile barone Johann Baranyay von Bodorfalva, uno dei creatori del corpo dei cavalleggeri ussari, che lo istruì a dovere tanto che il suo allievo von Ziethen quando venne l’ora lo seppe battere nella battaglia di Rothschoss, nel 1741.

Dopo essersi distinto nella campagna di Slesia  ed aver ottenuto varie promozioni, von Ziethen si vide alfine affidato un reggimento di ussari, ovvero il terzo, in seguito rinominato in suo onore. Egli seppe fare dei suoi ussari una truppa sceltissima, disciplinata e agguerrita. In molte battaglie determinanti furono l’iniziativa di von Ziethen e il valore dei suoi cavalleggeri. A Torgau, nel 1760, Federico era venuto a trovarsi in una difficile situazione dovendo fronteggiare, col suo esercito di soli 40000 uomini, gli eserciti austriaco e russo. Se infatti questi due eserciti si fossero uniti la sconfitta per Federico sarebbe stata inevitabile. Gli esiti della battaglia furono per molto tempo incerti, Federico senti il suo cavallo stramazzare 2 volte ed egli stesso venne ferito, ma Federico stesso esortava a non perdersi d’animo e che von Ziethen sarebbe giunto in soccorso. Così fu: durante la notte Ziethen riuscì ad aprirsi un varco attraverso lo schieramento austriaco e costrinse questi a ritirarsi.

Ziethen divenne così celebre che venne soprannominato il ” papà ” degli ussari. Un aneddoto narra che una volta il sovrano accolse il suo generale anziano e pieno d’acciacchi e che per onorarlo volle che quello stesso si sedesse sul trono al suo posto mentre Federico rimase in piedi difronte al suo fedelissimo generale. Federico, visti i precedenti di questo corpo di cavalleria, volle gli ussari come sua scorta personale come ad esempio nella battaglia di Leuthen nella quale vennero presi 26000 prigionieri.

Alla fine della Guerra dei Sette Anni la Prussia annoverava 8 reggimenti di ussari per un totale di 9288 uomini. Ogni reggimento aveva un nome, quello col nome di Ziethen veniva anche detto degli ussari del corpo, in questo reggimento militò von Blücher, uno dei vincitori di Waterloo. Gli ussari di Ziethen portavano un alto berretto di pelle nera, con pennacchio e fiamma scarlatta. Scarlatto era anche il dolman, azzurra la pellicci, blu i pantaloni e neri gli stivali alti.

 

Gli ussari von Rusch 

La prima formazione di ussari in Prussia si ebbe nel 1721, ma già allinizio del regno di Federico questa arma era già stata portata a 10 reggimenti. Uno dei più noti di questi reggimenti era quello soprannominato il reggimento nero, costituito nel 1741 e il cui emblema era un teschio con due ossa incrociate portati sul berretto. Questo simbolo fu poi adottato in seguito da più formazioni ad indicare il loro sprezzo per il pericolo è per la morte.

Al posto del berretto in pelliccia gli ussari della testa di morto portavano a rassomiglianza dei panduri austriaci il berretto in feltro. Il berretto in feltro era detto schackelhaube o flügelmütze e aveva un lembo svolazzante, che normalmente era avvolto attorno al berretto e solo in parata e in battaglia veniva lascito libero. Luniforme di questi ussari ricorda fortemente quella ungherese. I sovracalzoni vennero chiamati in Prussia ed in altri paesi schalawary. Gli altri reggimenti ussari in Prussia vestivano uniformi verdi, rosse, blu e bianche.

 

Per la Zarina

Verso il 1740 vennero costituiti in Russia 5 reggimenti di ussari. 3 di essi furono dotati di berretti di pelliccia, gli altri 2 di berretti con ala come gli ussari prussiani. Inizialmente il loro berretto era completamente giallo, inseguito il reggimento fu dotato di berretti neri e  pellicce nere con cordoni gialli. Portavano sul fodero della spada il monogramma dellimperatrice Elisabetta Petrovina.

 

Ussari Bercheny

Il 59esimo reggimento di cavalleria dellesercito francese era per anzianità il secondo reggimento di ussari, che era stato costituito nel 1720. A quellepoca tutti i cavalieri militanti tra le file ussare erano assoldati tra gli stranieri, solitamente o tedeschi o ungheresi. I segni distintivi dei reggimenti erano i colori dei risvolti delle maniche, del colletto e del berretto. Il berretto in Francia venne detto Mirlinton. Fino il 1751 gli ussari francesi vestirono berretti in pelliccia. Dopa la Guerra dei Sette Anni gli ussari vestirono di verde con calzoni rossi, ma i segni distintivi del reggimento rimasero invariati.

 

La legione Lauzun

La legione Lauzun fu creata appositamente per la guerra nelle colonie, i soldati erano assoldati all’estero. Una parte della legione con 300 ussari entrò a far parte della truppa ausiliaria francese nella rivoluzione Americana. Le uniformi di questi ussari derivavano fortemente da quelle della truppa, gli ussari indossavano un mirlinton nero con guarnizioni gialle, pelliccia azzurro-chiaro  con bordi di pelliccia neri, calzoni gialli, alamari e galloni bianchi. Il taglio delle uniformi della legione era la medesima di quella della fanteria di linea. Il giustacorpo era azzurro-chiaro con fodera bianca, orli e risvolti gialli e bottoni di ottone, la veste blu-chiaro e i calzoni rossi.

 

Gli ussari della libertà

Durante il periodo della rivoluzione francese accanto alla guardia nazionale si andarono a creare dei gruppi armati di volontari tra cui spiccavano gli ussari sia per gli altisonanti nomi che per le variopinte uniformi. Oltre agli ussari della libertà, scherzosamente soprannominati canariniper le loro uniformi gialle,  vi erano gli ussari della morte, gli ussari dell’uguaglianza e gli ussari franchi tiratori

 

Ussari del battaglione Von Frankenberg

Le uniformi degli ussari prussiani vennero mutate nel 1796. Tutti i reggimenti che portavano il berretto in pelliccia avrebbero dovuto iniziare a portare quello con ala. Le lunghe calze erano cadute in desuetudine ed i calzoni in cuoio giungevano fino si malleoli. Per risparmiare il cuoio che era costoso, la maggior parte dei reggimenti indossava lunghi sovracalzoni con bottoni ai lati, questi potevano essere di colore grigio, blu o dello stesso colore della pelliccia. Al posto di questi però alcuni reggimenti portavano invece stretti calzoni ungheresi con guarnizioni di cordoncini.

Il corpo di cui stiamo parlando ora entrò in servizio nel 1792 ( prima venivano chiamati ussari del Margravio di Ansbach-Bayreuth ), portò calzoni ungheresi di colore blu-chiaro. Gli ufficiali portavano tuttavia anche calzoni di color rosso pompadour. Solo nel 1803 luniforme cambiò.

Mirabile lavoro di Emanuele Chiarle classe IV A

Ussaro napoleonico