Nel corso della storia molti filosofi e pensatori si sono interrogati sulla nascita della società, ciò ha portato ad avere visioni molto diverse e anche contrastanti tra loro. In questo articolo parlerò di 3 visioni differenti di 3 pensatori appartenenti a diversi periodi e contesti storici: Aristotele (384-322 a.C.), Thomas Hobbes (1588-1673) e Jean-Jacques Rousseau (1712-1778)

 

Aristotele

Il celebre filosofo Greco Aristotele nella Politica (in greco Τά πολιτικά) descrive la creazione di una società come un processo naturale e spontaneo compiuto dall’uomo in quanto politikòn zôon (animale politico e sociale). 

Per Aristotele le leggi e l’educazione servono perché ognuno possa raggiungere la virtù, che conduce a sua volta alla felicità, quindi è essenziale che ci sia uno Stato che faccia rispettare le leggi e mantenga l’ordine. 

Oltre a ritenere un processo naturale la formazione di una società Aristotele considera anche la schiavitù naturale e necessaria, argomenta che esiste per indole chi è adatto ad essere schiavo e chi è adatto ad essere padrone; ciononostante ammette che se si trovasse un modo per “automatizzare” il lavoro manuale allora la schiavitù non sarebbe più necessaria, capiamo questo suo pensiero da un passo della Politica:

 

In verità, se ciascuno strumento sapesse, in risposta a un ordine o per una sorta di presentimento, portare a termine l’opera che gli tocca —come, a quanto si dice, facevano le statue di Dedalo e i tripodi di Efesto che, come dice il poeta, da soli entravano nell’assemblea divina—, e se, allo stesso modo, le spole e i plettri tessessero e suonassero da sé, né gli architetti dovrebbero far ricorso ai muratori, né i padroni agli schiavi (Aristot., Pol. I.4, 

1253b 33-1254 a1) 

statua di Aristotele situata a Stagira

 

Lo stato di natura per Aristotele

Lo stato di natura è un’ipotetica situazione in cui l’uomo non si trova in una società e quindi non gli viene imposta alcuna legge o norma comportamentale mentre al contrario lo stato di diritto è lo Stato che attraverso le leggi tutela i diritti e la libertà dei suoi abitanti.

Per Aristotele questi due concetti coincidono poiché l’uomo è per natura portato a creare uno stato di diritto 

 

Thomas Hobbes

Viene considerato il  padre della filosofia politica moderna, si distacca molto dalla visione di Aristotele, per lui non ci sono ragioni “naturali” per le quali alcuni uomini comandino e altri obbediscano. L’uomo, infatti, è in continua competizione con i suoi simili e non ha soddisfazione più gratificante della superiorità rispetto agli altri.

 

L’antropologia hobbesiana 

Hobbes sostiene l’eguaglianza tra gli uomini (che impedisce loro di assestarsi spontaneamente in società gerarchiche): gli uomini possono sì differire per forza fisica e facoltà mentali, ma non abbastanza da porre i più deboli in spontanea sottomissione quindi, coerentemente con la sua antropologia, li ritiene per natura conflittuali.

Lo stato di natura per Hobbes

Essendo l’uomo per natura conflittuale, lo stato di natura è uno stato di pericolo da cui gli individui desiderano uscire. Hobbes chiama leggi di natura le regole di condotta che, se seguite, assicurerebbero la pacifica convivenza, tuttavia nello stato di natura le leggi di natura non sono vincolanti: si è sempre all’erta, poiché se qualcuno le infrange si deve essere pronti a infrangerle a propria volta per il  principio di autoconservazione.

Hobbes ritiene che per uscire da questa situazione di conflitto ci sia solo una maniera: stringere un patto per il quale ognuno rinuncia a tutti i diritti che aveva nello stato di natura, trasferendoli a un sovrano, sotto il quale tutti potranno vivere in sicurezza e i torti saranno puniti. La legge naturale viene sostituita dalla legge positiva, ovvero la legge che il sovrano ritiene opportuno emanare; il suo potere non può infatti essere soggetto a limitazioni. Di conseguenza il sovrano può commettere abusi, ma ciò è sempre meglio rispetto alla misera condizione dello stato di natura.

 

Jean-Jacques Rousseau

Il filosofo svizzero Rousseau si distacca da entrambe le tesi prima citate, criticando anche quella di Hobbes. Infatti, secondo lui, Hobbes ha proiettato illegittimamente caratteristiche tipiche della società borghese (la conflittualità, bellum omnium contra omnes: guerra di tutti contro tutti) nello stato di natura. 

 

Lo stato di natura per Rousseau

Rousseau ritiene che l’uomo nello stato di natura sia in uno stato di equilibrio sia tra bene e male (era in uno stato di “neutra innocenza”) che tra bisogni e risorse; ognuno basta a se stesso e le interazioni con altri individui sono dettate solo dagli istinti sessuali.

Nella seconda parte del Discorso sull’origine della diseguaglianza tra gli uomini (1754) Rousseau parla di come la creazione di raggruppamenti di individui (nascita della società) sia avvenuta  per ragioni fortuite che avrebbero anche potuto non verificarsi e abbia portato alla nascita delle diseguaglianze sociali, specialmente quella tra ricchi e poveri. 

Secondo Rousseau questa disuguaglianza portò a conflitti fra queste due classi che culminarono con un patto iniquo proposto dai ricchi a svantaggio poveri, questo patto era applicato anche sul piano giuridico-politico, una sorta di legittimazione del sopruso, ovvero lo Stato.

 

Frontespizio del Discorso sull’origine della diseguaglianza tra gli uomini

 

 

Conclusione

In maniera molto sintetica possiamo vedere come 3 filosofi nel corso della storia ebbero 3 visioni radicalmente diverse riguardo alla società e alla sua nascita, il primo (Aristotele) la vedeva come un processo naturale, il secondo (Hobbes) invece come una conseguenza e soluzione alla naturale conflittualità dell’uomo mentre il terzo (Rousseau) come la causa della conflittualità e delle diseguaglianze tra gli uomini.

Come già detto all’inizio questo fu un tema ampiamente ripreso non solo in filosofia ma anche in politica, ad esempio alcuni vedono Rousseau come ispiratore delle moderne teorie liberali, dei fondamenti del comunitarismo e dell’idea della democrazia partecipata.


ARTICOLO DI ROY THEO DELLA CLASSE III A DEL LICEO CLASSICO


SITOGRAFIA:

https://journals.openedition.org/tp/1438

https://www.skuola.net/filosofia-moderna/rousseau-origine-disuguaglianza168316x.html

https://doc.studenti.it/appunti/filosofia/discorso-origine-disuguaglianza.html

https://lacittaimmaginaria.com/lo-stato-di-natura-in-hobbes-locke-e-rousseau/

https://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Jacques_Rousseau