La storia delle banche risale ai tempi delle antiche civiltà mesopotamiche. Gli Assiri e i Babilonesi, quando avevano bisogno di dare in custodia i propri averi, si recavano presso i membri dei palazzi reali oppure dai funzionari religiosi. In Grecia solitamente veniva predisposto all’interno dei templi un banco gestito dai sacerdoti, che si occupavano di custodire le offerte; questo spazio era il cosiddetto trapeza. Capitava con frequenza che i sacerdoti, grazie al ricavato delle offerte, prestassero soldi ai fedeli. Erano infatti loro i custodi delle riserve di oro e argento, che anch’esse erano spesso soggette a prestito, ovviamente con interessi.
Tuttavia queste non possono ancora essere chiamate banche, in quanto il termine “banca” indica un’istituzione finanziaria che svolge tre funzioni: prestare denaro, ricevere denaro in deposito, e creare moneta (per moneta si intende la totalità dei mezzi di pagamento usati per gli acquisti).
La mentalità libera da vincoli ultimativi, e la ricerca di sempre nuove soluzioni ai problemi determinati dal dinamismo mercantile, furono gli elementi che incentivarono l’economia e la finanza. Il mercato fu il motore che mise in movimento la società e la costrinse ad «aprirsi», sia in Magna Grecia così come nell’Europa medievale.
Medioevo
Dal punto di vista economico e sociale, erano le Fiandre e il Nord-Italia a dominare sull’Europa, grazie soprattutto alle fitte reti commerciali tra le due regioni e grazie anche alle varie imprese che si stavano man mano sviluppando. Le merci erano sottoposte a lunghi e rischiosi viaggi, che prevedevano l’attraversamento delle Alpi, in ambo i sensi, o in alternativa un viaggio via mare.
Al tempo l’oro era l’unica forma di moneta, il solo mezzo di scambio. Erano proprio gli orefici a offrire due servizi fondamentali: il primo era la valutazione della purezza delle diverse monete, il secondo invece era per l’appunto il deposito del denaro. Siccome gli orefici erano molto ricchi, dovevano disporre di robusti forzieri e imponenti guardiani, così da apparire, agli occhi degli altri mercanti, le persone giuste a cui affidare in custodia il prezioso oro necessario al commercio. Probabilmente a un certo punto, in Toscana o a Genova, un orefice deve aver avuto la brillante idea di iniziare ad offrire un servizio di deposito. La novità era che quando il depositante si recava presso il negozio dell’orefice con il sacchetto d’oro, l’orefice rilasciava una ricevuta, chiamata “nota di banco“, per attestare l’avvenuto deposito: al suo ritorno, il depositante avrebbe ricevuto indietro non le monete da lui depositate, bensì una quantità d’oro equivalente a quella consegnata.
Un’altra svolta rivoluzionaria arrivò con l’invenzione di qualcosa di molto simile al moderno assegno. Accadde che un giorno, un ignoto mercante italiano, propose a un mercante delle Fiandre di ricevere in pagamento non la quantità d’oro prevista per lo scambio, come era solita usanza, ma la “girata” di una nota di banco che attesta il deposito della stessa quantità presso un orefice-custode. L’importanza di questa innovazione stava proprio nell’utilità e convenienza. Non era più necessario portarsi in giro l’oro, che piuttosto veniva depositato al sicuro nei forzieri degli orefici-custodi, ma quando si usciva di casa bastava avere con sé le note di banco, evitando di appesantirsi la cintura con pesanti borse d’oro. Questo facilitò molto il trasporto di denaro e fece anche da repellente per i rapinatori, in quanto una nota di banco era molto meno allettante di un bel sacco pieno d’oro pronto da spendere.
Un custode-orefice, di cui non conosciamo il nome, intuì come ricavare profitto dal prestare ad altri l’oro accumulato non suo. A lui viene riconosciuto il merito di essere il primo proto-banchiere. Grazie all’emissione di note di banco, in quantità maggiore rispetto all’oro realmente posseduto nei forzieri, venivano sì concessi dei prestiti, ma si creava anche moneta, proprio perché veniva accettata negli scambi.
Poteva sorgere però un problema, l’illiquidità, che poteva portare alla bancarotta. Avendo infatti concesso dei prestiti a termine, i loro debiti erano immediatamente esigibili dato che non potevano rifiutarsi di consegnare immediatamente l’oro qualora un portatore di una nota si fosse presentato al loro banco. Ovviamente gli orafi-banchieri erano consapevoli del rischio di illiquidità, per questo cercavano sempre di agire razionalmente senza farsi sopraffare dalla bramosia di denaro. Alla fin dei conti, dovevano solamente assicurarsi che lo stesso giorno non si presentassero al banco troppi titolari di note per reclamare la restituzione del proprio oro.
Nel corso del Cinquecento si assiste a una pressione dovuta a mutamenti politici, economici e religiosi, e a seguito di queste trasformazioni, appaiono nuovi tipi di banchieri. In campo finanziario, nasce l’esigenza di specializzarsi nelle sole operazioni finanziarie e, per la prima volta, l’utilizzo del denaro si distacca dai traffici mercantili.
Tornando al tema dei prestiti, possiamo osservare come alcune famiglie di banchieri cominciarono ad assumere una posizione rilevante. I banchieri tedeschi Höchstaetter e Welser erano assai noti, ma i riflettori puntavano sui Fugger. Jacob Fugger, soprannominato il ricco, fu l’esponente più noto di questa famiglia. Concedendo prestiti a sovrani, a monarchi, e al papato, egli consolidò le ricchezze di famiglia e fece aumentare il patrimonio a dismisura. Con i capitali accumulati e con i monopoli ottenuti, riuscì a estendere la propria attività commerciale e finanziaria in tutta Europa.
Italia protagonista
Molto spesso poteva accadere che nobili e regnanti offrissero addirittura dei titoli nobiliari invece che restituire il prestito. È così che le famiglie de’ Medici, Bardi e Peruzzi, divennero in poco tempo tra gli istituti di credito più influenti in Europa in epoca pre-rinascimentale. Nel caso della famiglia de’ Medici, questa aveva ricevuto la Signoria di Firenze al posto di un’ingente somma di denaro. Considerata una delle più importanti compagnie bancarie, il Banco dei Medici fece arrivare i suoi servizi a Nizza, Ginevra, Tunisi, Londra, Maiorca.
Rinascimento
La banca come la intendiamo oggi nasce proprio in questo periodo. Il Banco di San Giorgio risale ai primi del 1400, ricoprendo il ruolo di gestire il debito pubblico. É con la Bank of England, costituita nel 1694, che l’istituto di credito inizia a finanziare le attività dei mercanti, al fine di favorire il commercio.
Ottocento
Dopo la rivoluzione industriale, aumenta la necessità di disporre di capitali sempre maggiori, così da permettere alle nuove industrie (tra cui tessile e siderurgica) di espandersi. Contemporaneamente, si assiste al fenomeno della cosiddetta raccolta bancaria: le banche si rivolgono ad una clientela selezionata, appartenente all’alta società, i cui capitali vengono gestiti dall’istituto bancario.
Dal novecento a oggi
La grande depressione del 1929 influenza l’evoluzione del sistema bancario. È proprio in questi anni che nasce la distinzione tra banche di deposito e banche d’affari, quest’ultime si caratterizzano per la concessione di credito a medio e lungo termine. In aggiunta, le banche centrali rivestono un ruolo sempre più importante e si sviluppano rapporti internazionali tra i diversi istituti bancari. Le banche moderne sono diverse dall’orafo banchiere per molti aspetti ma le tre funzioni di base rimangono le stesse. L’oro è stato sostituito dalle banconote della Banca Centrale Europea mentre le note di banco sono state sostituite da assegni, carte di credito ed altri strumenti di pagamento. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione tecnologica e alla globalizzazione, la storia delle banche è stata segnata da numerose novità: i servizi di internet banking, il trading, i servizi di pagamento online direttamente dal proprio conto.
ARTICOLO DI SATTA ALESSANDRO DELLA CLASSE III A DEL LICEO CLASSICO
SITOGRAFIA:
https://www.bancobpm.it/magazine/privati/vita-quotidiana/storia-delle-banche-dallantichita-ad-oggi/
http://www.feduf.it/container/scuole/la-nascita-delle-banche-una-storia-italiana
https://www.studenti.it/mercanti-banchieri-europa-del-cinquecento.html
https://www.focusjunior.it/scuola/chi-ha-inventato-le-banche-e-come-sono-nate/
https://doc.studenti.it/appunti/economia/storia-banca-medioevo-1600.html
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