una delle stragi più esecrabili della storia , che causò la morte di moltissime persone , è il genocidio dei nativi americani. Uno dei massacri , di cui nessuno parla, che non viene ricordato , e che di conseguenza non restituisce dignità alle vittime. l’unico motivo per cui questa strage è stata per secoli rammentata, è perché quest’ultima è sempre stata vista come una sorta di celebrazione, dove invece di essere disprezzata , viene glorificata con “festeggiamenti” come quello conosciuto come columbus day. In questo sterminio, anche conosciuto con il nome di “i 500 anni di guerra”, avvenne la soppressione di tutte le etnie indie ( circa 100 milioni di persone) , popolanti l’America del nord , quella centrale e del sud , prima dell’arrivo dei popoli europei. Durante le guerre di colonizzazione non furono solamente uccisi questi popoli , ma anche le loro tradizioni e i loro habitat naturali; queste lotte , cominciarono alla scoperta dell’America (1492) , e si conclusero solamente all’inizio della prima guerra mondiale(1914), da qui il nome ” i 500 anni di guerra”.( in ambito generale i nativi americani furono sempre visti come popolazioni selvagge anche Nell’immaginario collettivo e nella tradizione cinematografica hollywoodiana classica degli anni 40, 50 e 60 gli indiani furono sempre dipinti come dei selvaggi, pericolosi ed incontrollabili, una popolazione da estirpare ed azzerare, solo nella cinematografia più recente si diede risalto positivo a loro e alla loro tradizione religiosa e spirituale, in film rispettosi e descrittivi delle loro usanze come “Un Uomo Chiamato Cavallo” “Soldato Blu” “Balla Coi Lupi”, senza dimenticare la lotta di attori famosi come Marlon Brando per la difesa dei diritti dei nativi americani. La soluzione finale del problema indiano tra il 1860 ed il 1890 è ben descritta nel libro di Dee Brown Seppellite il mio Cuore a Wounded Knee, quello stesso tipo di soluzione che adottò Adolf Hitler con gli Ebrei e che gli permise sconsideratamente di ritenere per avvallato il suo operato di sterminio dagli americani avendo essi stessi già proceduto in senso analogo con i pellerossa.)
Le cause di una così grande tragedia sono molteplici, ma la principale è la sete di potere e la bramosia di ricchezza che gli europei avevano , appena sbarcati in America. Si parla per lo più di avventurieri senza timore, quali in cerca di fare fortuna a discapito delle popolazioni indigene. Ad aumentare la vanità degli europei , fu più che certamente , il mercato di pelli pregiati per lo più di castoro e di lontra, che gli venivano consegnate dagli indiani. dopo tempo gli europei, con una scaltra strategia , cominciarono a barattare alcool (sconosciuto a queste popolazioni indigene) in cambio di oggetti di valore, uccidendoli in questo modo a causa della dipendenza da alcool che successivamente si creò. I popoli europei cominciarono anche a minacciare di morte le varie tribù locali , ma gli indigeni si accorsero dell’inganno, infatti gli Urocani, gli indiani e gli uroni delle coste occidentali dettarono delle leggi per porre fine al disorientamento causato dal nuovo tipo di negoziazione. essi accettarono lo scambio commerciale con i popoli europei , ma il profitto che si coglieva dagli interscambi non doveva causare disuguaglianze con altri membri delle comunità .Ma gli europei, però,introdussero tecniche commerciali , che causarono la snaturalizzazione totale del modo di vivere e di nutrirsi degli indiani , tutto ciò porto alla morte di molti di essi per la fame per lo scarso stile di vita. nelle popolazioni nord americane di cui facevano parte circa 12 milioni di persone ( divise in tribù), la situazione è particolare, all’arrivo dei coloni essi lasciarono che i popoli europei prendessero alcune terre cercando compromessi non essendo popoli bellicosi , ma allo stesso tempo non era nella loro indole essere trattati come schiavi e essere sottomessi. i problemi giungono dunque quando i popoli europei desiderano conquistare tutte le terre abitate dai popoli indigeni, e di conseguenza reprimere quest’ultimi. Alcune tribù scelgono di non opporsi , cercando dunque nuovi compromessi, altre venendo istintivamente a conoscenza dei fini dei popoli europei, si ribellano con le armi ( come fecero le tribù Sioux e Apache). I popoli del nord seguitano ad opporsi alla colonizzazione estrema delle loro terre, combattendo , e preferendo la morte alla schiavitù. La grande opposizione delle tribù nord-Americane rese agli europei molto difficile proseguire le loro battaglie di conquista. Verso il 1800 ci fu la distruzione completa delle due tribù nord-Americane ( Sioux e Apache) da parte del presidente americano Grant, il 28 dicembre 1862 ci fu l’esecuzione di massa di tutti e 36 i capi Sioux , i cui corpi rimasero esposti come ammonizione agli altri nativi Americani. Pochi mesi dopo i generali di Grant catturarono il capo Apache Mangas Coloradas , il quale fu decapitato e il teschio fu posteriormente, spedito ed esposto in museo. Infine nel 64′ avvenne il massacro di Sand Creek, nel quale furono conquistati tutti i territori Apache, i popolani non si arresero ma continuarono a opporsi , allora furono prima fatti prigionieri tutti e 200, successivamente furono fucilati e gli scalpi dei capi furono tagliati e usati come ornamento da parte degli europei. Il resto dei nativi , venne deportato in campi di concentramento anche conosciuti come “riserve indiane”.
In sud America, ci fu quello chiamato colonialismo spagnolo , anche conosciuto come i “conquistadores”. Il primo ad organizzare una spedizione per la conquista delle terre cubane , (odierno Messico) fu Hernan Cortés , egli partì con undici navi nel 1519 e sostò sull’isola Cozumel , dove fondò la piazzaforte Veracruz, prima di partire alla conquista dell’impero Azteco. Egli sfruttò le rivalità , presenti all’intero del grosso impero, per introdursi all’interno della capitale Azteca. Poco tempo dopo l’imperatore degli Aztechi , Montezuma, venne assassinato dal suo popolo ( forse dagli spagnoli). Salì al trono suo fratello Cuitlàhuac , che morì poco tempo dopo di vaiolo (molte malattie come il vaiolo, non erano presenti all’interno, di queste popolazioni, ma furono portate dai colonizzatori. Molte delle morti dunque non furono causate solamente dalle armi ma anche dalle molte malattie introdotte dagli europei , che erano sconosciute ai popoli indigeni).
Negli anni successivi , le missioni di conquista si puntarono prevalentemente nel centroamerica fino al 1522, quando le brame dei conquistadores si volsero verso l’Impero Inca. La civiltà Inca emerse circa nell’anno 1.000 d.c. come sviluppo delle civiltà precedenti quali Chiripa, Chavin, Wari e Tiahuanaco, raggiungendo il suo apice nel 16° secolo. L’impero Inca si estendeva attraverso i territori di oggi del Perù, Bolivia, Ecuador e parti della Colombia, Cile e Argentina. Scavi e scoperte recenti in Brasile nella zona di Manaus hanno esteso ulteriormente i confini dell’impero Inca.
Prima della fondazione degli Stati Uniti d’America, è stato certamente il più grande impero delle Americhe, coprendo una superficie superiore a quella dell’Impero Romano e dell’impero di Alessandro Magno. Aveva una popolazione di circa 16 milioni di abitanti e ancora oggi conosciuta come l’unica società nella storia dell’umanità in cui non vi era né fame né povertà!
Coloro che vivevano nell’impero Inca godevano di uno stato generale definibile di benessere e di prosperità economica. Gli studi degli scienziati ci dicono essere stato possibile grazie ad una combinazione di pragmatismo e spiritualità, guidato da un principio generale che è ancora noto sulle Ande oggi come Ayni.
Alla fine del 14 ° secolo, l’Inca era Wayna Qhapaq, figlio di Topa Inka e nipote del famoso Pachakuti Inka Yupanqi, l’illuminato – fondatore del “moderno” impero. Sotto il dominio di Wayna Qhapaq, l’impero era all’apice della sua espansione e potere.
Nel 1527, nominò suo figlio Ninan Kuyuchi e governarono l’impero insieme. Wayna Qhapaq era intenzionato a spostare la capitale (Cusco dopo le numerose conquiste, non era più “l’ombelico dell’impero Inca”) da Qosqo a Quito in Ecuador. In quel periodo ci fu una epidemia di vaiolo proveniente da Panama da missionari europei, che si diffuse in tutto il Sud America, che raggiunse anche il Tawantinsuyu. A causa di questa Wayna Qhapaq e Ninan Kuyuchi morirono senza nominare un successore.
GUERRA CIVILE
Questo, tuttavia, suscitò la rabbia della nobiltà di Quito, che considerava Atahualpa come Inca Mallku, un potenziale concorrente al trono. Atahualpa voleva avviare negoziati con il fratello Wuascar e inviò un mediatore a Cuzco, che però fu ucciso. Questo affronto contro tutte le convenzioni diplomatiche causò la guerra civile. Dopo cinque lunghi anni, Atahualpa finalmente sconfisse il fratello e divenne il nuovo Sapa Inca, l’unico sovrano inca, nel 1532.
LA CONQUISTA SPAGNOLA
Nello stesso anno, il conquistatore spagnolo Francisco Pizarro attraccò sulla costa del Perù con due navi che trasportavano circa 150 soldati, tre canoni, cavalli e armi. L’impero Inca era indebolito a causa della guerra civile, e dalle epidemie di vaiolo e morbillo. Atahualpa aveva appreso che gli stranieri erano in cerca di oro ancora prima dell’incontro con Pizarro e i suoi uomini che avvenne a Cajamarca nel 1532. Atahualpa si presentò in tutto il suo splendore, circondato da molte migliaia di guerrieri, ignaro della minaccia rappresentata dalla Spagnoli. Sottovalutò la loro avidità per l’oro e l’argento, che per gli Inca non avevano alcun valore materiale, ma solo un valore simbolico e sentimentale. Descrivevano infatti l’oro come “sudore del sole” e l’argento come “sudore della luna” e utilizzavano questi metalli per rendere omaggio a Padre Sole e Madre Luna.
Pizarro e i suoi seguaci catturarono Atahualpa in un attacco a sorpresa e massacrarono circa 4.000 indigeni. A quel tempo, la Spagna era la nazione leader militarmente con la più avanzata tecnologia bellica, i guerrieri Inca, con le loro armature in cuoio e le armi di legno, non potevano competere con i cavalli, moschetti, armature e armi di acciaio.
Atahualpa promise a Pizarro che avrebbe riempito la stanza in cui era tenuto prigioniero fino al soffitto con oro e argento in cambio della sua liberazione. Ricevuto il riscatto in oro e argento raccolto da tutte le parti dell’impero, Pizarro informò Atahualpa del suo piano per nominare Inca, Wuascar. In risposta, Atahualpa pensando di essere stato tradito dal fratello lo fece uccidere. Atahualpa non fu rilasciato, ma condannato a morte in un processo farsa da Diego de Almagro per fratricidio e altri reati, poi giustiziato. Il piano di Pizarro aveva avuto completo successo..
LA RESISTENZA
Manco Qhapaq II fu incoronato come successore nel 1533, ma si rivoltò contro gli spagnoli tre anni più tardi, ponendo sotto assedio la città di Cusco, non riuscì a riprendere la città e si ritirò sconfitto morendo nel 1541. I suoi figli Sayri Tupac e Titu Cusi Yupanqi continuarono la resistenza, seguiti dal fratello Tupac Amaru, che fu catturato e giustiziato dagli spagnoli nel 1572.
Gli scienziati ritengono che durante i 45 anni di agitazioni (1527-1572), quasi il 90% degli abitanti del Tawantinsuyu persero la vita a causa di malattie, guerre civili, della conquista e della colonizzazione. Con più di 14 milioni di morti, questo può sicuramente essere considerato uno dei più grandi genocidi del genere umano. 200 anni dopo, nel 1780, José Gabriel Condorcanqui creò un movimento di resistenza contro lo sfruttamento, il lavoro forzato e gli abusi del personale di sorveglianza della corona spagnola. Con riferimento al suo lignaggio, si fece chiamare Tupac Amaru II. Il movimento, però, fu contenuto piuttosto rapidamente e Tupac Amaru II fu ucciso.
IL RITORNO DELL’INCA
La civiltà Inca non avendo una lingua scritta completa, tramandò la sua storia, le leggende e i miti attraverso la tradizione orale. Cronisti spagnoli come Garcilasso de la Vega, Pedro Sarmiento de Gamboa e Andrés Hurtado de Mendoza scrissero delle proprie esperienze, ma anche delle informazioni ricevute da persone che conservavano il ricordo di Pachakuti Inka, Topa Inka e Wayna Qhapaq o che aveva assistito alla guerra fratricida tra Wuascar e Atahualpa. Come risultato, i dettagli della gloria e del crollo, dell’impero Inca sono stati conservati fino ai giorni nostri.
Al fine di ristabilire il principio e valore di vita dell’Ayni (La sacra reciprocità) come via di supporto alla prosperità e al benessere individuale e sociale , la tradizione spirituale Inca, attraverso i suoi maestri, i Paqo (praticante dell’Arte Spirituale Inca) considerati: mistici, sacerdoti, guaritori; si preparano per il ritorno dell’Inca ( Inca significa colui che brilla, che emette Luce). Svolgono questa attività utilizzando strumenti e pratiche spirituali insegnati in una scuola organizzata e strutturata per sviluppare le qualità e la consapevolezza dell’essere umano. La scuola del Cammino dell’Inca è giunta fino a noi grazie al lavoro di maestri come Don Juan Nuñez del Prado e suo figlio Ivan, Don Americo Yabar e suo figlio Gayle e i maestri della comunità Q’ero.
Esso era collocato su degli altopiani ed era noto per le cospicue ricchezze e l’abbondanza di minerali. fu Francisco Pizarro ad organizzare la prima spedizione vero l’impero degli Inca ,nel 1532 , parti con tre navi e circa centottanta uomini e un’anno dopo giunse a Tumbéz. Dopo aver costituito un’insediamento nella costa pacifica ripartì verso il Briù. egli approfittò della guerra civile che si stava tenendo fra i due fratellastri Atahualpa e Huàscar , e usandoli come pedine per i suoi fini, per soggiogare il popolo degli Incas, venendo in possesso del tesoro imperiale. Gli imperatori Incas vennero fatti giustiziare e seguentemente sostituiti con altri spagnoli , questo causò una insurrezione del popolo indigeno. I popoli indigeni che furono conquistati , vennero suddivisi con un sistema feudale, e dovevano cedere grossi appezzamenti di terra ai conquistadores; il sovra sfruttamento , dei popoli indigeni , causò un crollo demografico , poiché molti dei nativi furono sterminati e uccisi. I conquistadores continuarono le loro spedizioni per i territori non ancora conquistati ,e ridussero in schiavi tutti i nativi presenti in codesti terreni; sfruttarono dunque i loro territori come un luogo da cui attingere oro e materiali pregiati col fine di arricchire loro stessi tramite il commercio. Nel 1781 , infine, venne repressa l’ultima rivolta di un capo nativo americano , che fu seguentemente ucciso (Tupàc Amarù secondo).
Articolo redatto dall’alunna Scola Sofia Carolina della classe 3^A del liceo Classico
sitografia:
https://www.dolcevitaonline.it/la-vera-storia-del-genocidio-dei-nativi-americani/
https://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_dei_nativi_americani
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