Tra il 1764 e il 1767 vennero fatte numerose leggi di tassazione: quella del vino e caffe ( sugar act del 1764), del vetro e della carta (townshend act) e la tassazione del te, proprio quest’ultima fece adirare gli americani e scaturire numerose proteste, a New York, Fildelfia, ma la più celebre fu quella di Boston. Uno dei principali rappresentanti della protesta fu John Hancock che elaborò lo slogan NO TAXATION WITHOUT RAPPRESENTATION e decise di boicottare il te proveniente dalla Cina, acquistando quello dei Paesi Bassi a discapito dalle Compagnia Britannica delle Indie Orientali, che iniziò ad accumulare debiti. Il governo britannico fu costretto a emanare il TEA ACT che permise alla Compagnia delle Indie Orientali di vendere tè in America senza che i coloni dovessero pagare tasse al regno unito.
Nel tardo ottobre del 1773, a Boston, arrivò un vascello, chiamato Dartmouth, carico di tè. L’arrivo del vascello spinse i Sons of Liberty, una società segreta con l’obbiettivo di combattere i Britannici, comandati da Samuel Adams, a organizzare incontri per decidere come reagire alla rimozione della tassazione.
I Figli della Libertà.
Il Boston Tea Party fu organizzato e realizzato da un gruppo di Patriots guidati da Samuel Adams noto come Sons of Liberty. I Sons of Liberty erano fatti di maschi di tutti i ceti sociali coloniali, e tra i suoi membri c’erano artigiani, artigiani, imprenditori, commercianti, apprendisti e lavoratori comuni che si organizzarono per difendere i loro diritti, e per protestare e minare il dominio britannico. I famosi Boston Patriots che erano membri dei Sons of Liberty includevano John Adams, John Hancock, James Otis, Josiah Quincy, Paul Revere e il Dr. Joseph Warren. Incitati dai Sons of Liberty, oltre 5.000 persone si riunirono all’Old South Meeting House, il più grande edificio pubblico di Boston all’epoca, alle 10:00 del 16 dicembre 1773, per decidere cosa fare del tè e pianificare il Boston Tea Party.
. Migliaia di persone presenziarono a questi incontri, il più grande e celebre fu l’incontro tenutosi alla Boston’s Old South Meeting House, in cui si stima la partecipazione di 8000 persone. Sia il capitano della Dartmouth, Rotch, sia quelli dei vascelli Eleanor e Beaver, impauriti dalla ferocia della folla, decisero di riportare il tè in Inghilterra, ma il governatore Hutchinson vietò alle navi di salpare se prima non avessero scaricato la merce. La notte prima della data decisa per lo scarico, il 16 dicembre 1773, il capitano Rotch si recò dal governatore chiedendo il permesso di lasciare il porto, ma gli venne negato. Samuel Adams quando venne a sapere del mancato consenso si rivolse alla folla, dopo svariate ore di riunione e disse “Questa riunione non può fare nulla per salvare il paese” quindi i Sons of Liberty si travestirono da Indiani e armati di asce e mazze si diressero a Griffin’s Wharf , dove si trovavano ancorate le navi. Salirono a bordo delle navi e gettarono in mare circa 45 tonnellate di tè, un valore stimato dell’epoca di 10000 dollari. Temendo i patrioti di essere accusati di alto tradimento cercarono di eliminare ogni traccia. Buttarono in mare scarpe , spezzarono i ponti delle navi, il tè galleggiò nelle acque del porto per settimane e i cittadini cercarono di recuperarlo.
La reazione Inglese
Arrivarono numerose critiche per Hutchinson, se si fosse comportato adeguatamente e avesse concesso di lasciare il porto, le navi sarebbero tornate in Gran Bretagna , e Lord North ammise che, se i coloni avessero continuato a rifiutare di importare il tè, per altri sei mesi, il Tea Act, sarebbe stato abrogato. In Gran Bretagna anche i politici che erano considerati a favore delle colonie protestarono, consentendo così un’unione totale tra i partiti contro le colonie. Il governo Inglese riteneva che il “tea party” andasse punito e nella primavera del 1774 decisero di chiudere il porto di Boston e togliere autonomia al Massachusetts. Inoltre John Hancock, Samuel Adams, Joseph Warren e Benjamin Church vennero accusati del crimine di alto tradimento.
In seguito a ciò molti coloni, anche non di Boston, si impegnarono ad astenersi dal bere tè per protesta, passando a caffè e tisane. Questa protesta non durò a lungo, ma nell’autunno 1774 da Filadelfia le colonie decisero il boicottaggio sistematico di tutte le merci inglesi per riottenere l’autogoverno.
La notte del 16 dicembre 1773 fu uno dei principali catalizzatori che condussero alla guerra di indipendenza americana. Inoltre l’evento permise di raccogliere numerosi appoggi per i rivoluzionari delle tredici colonie che in seguito avrebbero avuto la meglio nella loro lotta per l’indipendenza.
Nel febbraio 1775 il Parlamento britannico votò la cosiddetta “soluzione conciliante” (conciliatory resolution) che prevedeva l’abolizione delle tasse per tutte le colonie che avessero contribuito in maniera soddisfacente alla difesa del regno ed avessero mantenuto gli ufficiali dell’impero. Però proprio quella primavera iniziò la guerra di indipendenza americana. Il famigerato Tea Act fu abrogato solo con la legge sulla tassazione delle colonie del 1778, quando la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti era già stata approvata da due anni.
Video:
information about boston tea party
boston tea party history channel
Sitografia:
https://www.history.com/this-day-in-history/the-boston-tea-party
ARTICOLO DI VITTORIA SILETTI DELLA CLASSE III A DEL LICEO CLASSICO
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