L’Historia animalium (Storia degli animali; in greco “Τῶν περὶ τὰ ζῷα ἱστοριῶν”, Indagini su animali) è un trattato di storia naturale scritto nel IV secolo dal filosofo greco Aristotele. Il trattato è composto da dieci libri:
- Nel primo libro analizza le parti del corpo umano e il raggruppamento di animali;
- Nel secondo e terzo libro esamina le parti di animali a sangue rosso, con particolare attenzione agli organi interni;
- Nel quarto e quinto libro tratta di animali “senza sangue”, come i crostacei, e della loro riproduzione;
- Nel sesto libro analizza la riproduzione di uccelli, pesci e quadrupedi, mentre nel settimo analizza quella umana;
- Nell’ottavo libro riprende la divisione secondo la vita (βιος) e le attività (πραξεις), mentre nel nono riprende quella secondo il carattere (ηθος). Questi due libri rappresentano il primo esempio di un trattato di etologia animale dell’antichità.
- In alcune versioni è incluso anche il decimo libro, che affronta le cause di sterilità della donna, però è generalmente considerato non aristotelico.
Il libro è un tentativo di applicare la filosofia al mondo naturale, Aristotele infatti spiega che sta indagando i fatti esistenti degli animali (in greco oti “che cosa”), prima di stabilire le loro cause (in greco dioti “il perché”). Esso rappresenta il primo trattato di zoologia della produzione aristotelica, ma anche la prima opera in cui la zoologia ha assunto un assetto scientifico. Le pagine dell’ Historia contengono osservazioni e riflessioni sull’intero regno animale, che hanno influenzato opere monumentali, come quelle di Plinio, i bestiari medievali ed ha continuato ad essere una fonte primaria di conoscenza fino al cinquecento.
Aristotele individua le differenze, sia tra gli individui sia tra i gruppi: i gruppi vengono stabiliti quando si vede che tutti i membri hanno lo stesso insieme di caratteristiche distinte, per esempio gli uccelli hanno tutti le piume e le ali. Questo è un esempio di universale: se qualcosa è un uccello, ha piume e ali, e se qualcosa ha piume e ali è un uccello, quindi il ragionamento è bidirezionale.
Alcuni animali che hanno sangue rosso hanno i polmoni, mentre altri hanno sangue rosso ma hanno le branchie (come il pesce). Qui si può arrivare alla conclusione che gli animali che hanno i polmoni hanno sangue rosso, però Aristotele presta attenzione a non arrivare alla conclusione che tutti gli animali con sangue rosso hanno i polmoni, dando al ragionamento un senso bidirezionale.
Articolo redatto dall’alunna Fiandesio Giorgia della classe 3^A del Liceo Classico
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