Zenone fu un filosofo greco , che viene collocato nell’epoca dei presocratici .Egli fu allievo di Parmenide, ed è proprio per lui che elaborerà i vari paradossi. lui stesso , infatti, li creò per cercar di difendere le tesi del maestro, le quali supponevano e ammettevano che la realtà è un essere unico ed immutabile. Le sue argomentazioni vengono considerate, i primi esempi di “reductio ad absurdum” , letteralmente ” dimostrazione per assurdo”( cioè si parte dal prendere temporaneamente un’ipotesi per poi concludere il ragionamento in modo assurdo). Ma vengono considerate anche come i primi esempi di rappresentazione del moto dialettico, che verrà poi trattato meglio dai sofisti e da Socrate. I paradossi di Zenone possono essere divisi in : quelli contro il pluralismo(che sono due ) e quelli contro il movimento (che sono quattro).
paradossi contro il pluralismo:
1) il primo paradosso va contro la molteplicità delle cose, esso sostiene che se le cose sono tante , sono allo stesso tempo un numero sia finito che infinito. finite perché non so ne più ne meno di quante sono , e infinite perché tra la prima e l’ultima ce ne è una terza.
2) il secondo spiega che se queste unità non hanno una misura, anche gli elementi di cui sono composte non hanno misura. Mentre se le unità hanno una grandezza ,esse avranno grandezza infinita .
paradossi contro il movimento: essi sono , sostanzialmente , tesi contro l’apparenza del moto. 1) il primo paradosso , detto dello stadio o dicotomia, dice che è impossibile raggiungere la fine di uno stadio, senza prima arrivare alla metà di esso. perché prima bisognerebbe arrivare alla metà , poi alla metà della metà , e continuare cosi all’infinito. Dunque , la corsa non inizierebbe mai , poiché è impossibile in un tempo finito , percorrere parti infinite di spazio.
2) il secondo, è quello detto di Achille e la tartaruga o dell’Achille , che è uno dei più famosi paradossi di Zenone. Esso afferma che se Achille ( piè veloce),dovesse affrontare una tartaruga in una corsa, e le lasciasse pochi passi di vantaggio, non riuscirebbe mai più a raggiungerla. Perché Achille , dovrebbe prima raggiungere la posizione occupata precedentemente dalla tartaruga, la quale intanto si sarà portata avanti e si sarà spostata in una nuova posizione, che la ,metterà nuovamente in vantaggio. Quando Achille raggiungerà quella posizione , la tartaruga si sarà mossa di nuovo. Questo discorso si riproporrà , per ogni movimento svolto dalla tartaruga , e renderà impossibile per Achille raggiungerla, poiché la distanza fra lui e la tartaruga non si azzererà mai.
3) il terzo paradosso , afferma che una freccia in movimento realmente rimane immobile. Esso ipotizza ,che il tempo sia costituito da istanti: e se questo ragionamento non si supporta , il resto non regge. Zenone , dunque , compie un paralogismo. Egli infatti spiega che “tutte le cose o sono in quiete o in movimento, e nulla si sposta se non si ha uno spazio uguale a sé, perché tutto ciò che si muove occupa uno spazio uguale a sé. Dunque , una freccia che si muove , è immobile”. Una freccia che si muove è ferma , dato che essa occupa , in un determinato momento , una spazio uguale alla sua lunghezza . E poiché il tempo in cui si sposta , è formato da singoli istanti , essa rimarrà fissa in ognuno di essi. Questo paradosso , se così si può dire , è in opposizione al secondo: l’esistenza di due punti e momenti indivisibili. Difatti dalla somma di posizioni immobili e istanti fermi a loro stessi ,non può crearsi qualcosa di diverso da essi , ossia il movimento. La freccia ferma e quella in movimento, occupano lo stesso spazio ,per questo si mostrano uguali tra di loro e rispetto allo spazio che attraversano. Lo stato di moto e di quiete , deriva dal principio degli indiscernibili, inoltre percorre il principio della relatività Galileiana secondo cui , se colui che osserva si muove alla stessa velocità dell’oggetto osservato, non riesce a capire se esso è in quiete o in movimento. Infatti il moto della freccia , è percepibile solo dagli occhi di un sistema non solidale, che lo misura interamente dall’inizio. Mentre l’argomentazione di Zenone ,lo misura istante per istante in base allo spazio compiuto.
4) il quarto paradosso , detto delle “masse nello stadio“. questo , viene considerato il più complesso , esso afferma che in un dato stadio , un punto si muove ad un velocità e allo stesse tempo , al doppio di essa , a seconda del fatto che lo spettatore si un punto mobile o immobile. In questo modo si genera un assurdo logico , secondo cui la metà del tempo è uguale al doppio. Con questo paradosso , Zenone aveva scoperto , quella che ora è conosciuta come teoria della relatività. Molti dei filosofi che arrivarono dopo Zenone , criticarono e confutarono le sue tesi esposte nei vari paradossi ( come Diogene). Come Aristotele , che confuto le sue teorie sulla divisibilità del tempo , poiché per lui esso era immutabile , e indivisibile.
articolo redatto dalla alunna Scola Sofia Carolina della classe 3^A del liceo classico.
sitografia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Paradossi_di_Zenone
https://people.unica.it/francescopaoli/files/2020/10/03-Paradossi-di-Zenone.pdf
https://www.skuola.net/filosofia-antica/zenone-quattro-argomenti.html
https://www.studenti.it/zenone-e-i-paradossi-pensiero-filosofico-inventore-dialettica.htm
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