Ironia
(dal greco ”eironeia”, ”dissimulazione) è una figura retorica spesso usata nel linguaggio comune per affermare qualcosa di contrario a ciò che si pensa realmente con lo scopo di creare una risata ma anche spesso del sarcasmo.
Ironia socratica
Abbiamo quindi detto che ironia vuol dire dissimulare (evitare di far trasparire dall’aspetto le proprie intenzioni). Era ciò che faceva il padre della dialettica; il filosofo ateniese Socrate. Egli infatti usava come metodo d’indagine (essendo il padre della dialettica e anche a causa della sua concezione di filosofia) un colloquio orale. Socrate si faceva auto-ironia: fingendosi ignorante andava nell’agora ateniese se all’interlocutore di turno poneva la domanda “ti estì x;” (cos’è x?) dove x di solito poteva essere un concetto generale come la pace, il bene, il male ecc…
Questo scatenava la voglia dell’interlocutore di dimostrarsi sapiente, ma ogni spiegazione ricevuta da Socrate, veniva sistematicamente demolita. Ma com’è possibile che egli demolisse il falso sapere degli altri partendo da una condizione di ignoranza? Semplice: Socrate si mette in una posizione di modestia (appositamente), per un motivo: sia per coinvolgere l’interlocutore nel dialogo, facendo finta di essere ignorante, ma dimostrandosi intento a imparare, pone una serie di interrogazioni, finchè l’interlocutore di turno non affermava qualcosa che risultava contradditorio alla risposta iniziale posta al problema x. In questo modo l’interlocutore viene confutato e così viene a sapere che non è a conoscenza di ciò che credeva di sapere e non viene data la risposta alla domanda iniziale x. Quindi Socrate in parole povere alla fine non sa cosa sia x ma è in grado di dimostrare che il suo interlocutore è ignorante come lui. Ed è per questo che il modo di Socrate venne definito ”pungente”, ”fastidioso” per i suoi cittadini infatti egli era una sorta di tafano. Solo chi si riconosce ignorante, è in condizione di imparare e ciò è importante, poichè l’uomo farà chiarezza nel proprio animo conoscerà i principi che gli permetteranno di condure una vita felice.
Il sarcasmo
Il sarcasmo invece (dal greco ”sarkazein” ”mordersi le labbra”) è sempre una forma di ironia, ma con l’intento di umiliare e di farsi beffe di qualcuno ed è fatta con disprezzo insomma, talvolta rimarcata con una particolare intonazione. In parole povere un po’ maliziosa. A differenza della satira, la quale è una palese presa in giro, il sarcasmo non è comprensibile immediatamente. Una fondamentale differenza fra l’ironia e il sarcasmo è che (nel sarcasmo) non si cerca di ridere con, ma bensì di.
La satira
La satira a differenza dell’ironia e del sarcasmo non è una figura retorica, ma bensì un genere letterario, che ha un aspetto critico verso la società, promuovendone i cambiamenti e l’aspetto contradittorio e si serve dell’ironia e del sarcasmo . Il termine satira è fortemente legato alla figura mitologica dei satiri, figure mitologiche legate al culto orgiastico Dionisiaco, note per il comportamento scurrile e burlesco. La satira risponde ad un esigenza dello spirito umano: l’oscillazione tra profano (spirito Dionisiaco) e sacro (spirito Apollineo). Con la comicità ha in comune il fatto di far ridere, ma la differenza è che la satira va a toccare ciò che noi consideriamo ”intoccabile” come la religione e la politica e permette di esprimere giudizi proibiti.
ARTICOLO DI ALBAB ADAM DELLA III A DEL LICEO CLASSICO
Sitografia:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ironia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Satira
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