Thomas Paine è stato un saggista, politico e filosofo illuminista di origini inglesi. Nasce il 29 gennaio 1737 in una famiglia di artigiani di religione quacchera, ma con madre anglicana; lascia la scuola a 13 anni e inizia a svolgere diversi lavori in cui non ebbe, però, grande successo e venne licenziato più volte.
A Londra, nel 1774, incontrò Benjamin Franklin, il quale vide in lui un potenziale e gli suggerì di emigrare in America, dandogli persino delle lettere di
raccomandazione. Così, il 30 novembre dello stesso anno, Thomas Paine sbarcò in America e si stabilì a Filadelfia; dove si dedicò al giornalismo e cominciò a collaborare al “Pennsylvania Magazine”, acquistando ben presto notorietà per i suoi scritti radicali in cui sosteneva che le colonie avevano diritto alla rivolta contro il governo Inglese. Secondo Paine, infatti, non c’era alcuna ragione per le colonie di rimanere dipendenti dall’Inghilterra e auspicava la loro indipendenza. Queste sue idee vennero poi raccolte in un opuscolo scritto nel 1776, intitolato “Common Sense”, in cui Paine sosteneva la necessità delle colonie americane di staccarsi dalla madre patria.
Dopo aver vissuto a New York e nel New Jersey per alcuni anni, nel 1787 si recò in Europa, a Parigi. Allo scoppio della rivoluzione francese abbracciò la causa dei rivoluzionari, sperando che gli Inglese seguissero le orme dei Francesi e che ne scaturisse una rivoluzione mondiale, fatto che non avvenne.
Successivamente, tra il 1791 e il 1792, Thomas Paine pubblicò le due parti di “Rights of Men”. Nella prima rispose alle accuse rivolte da Edmund Burke, che nel 1790 aveva condannato la Rivoluzione francese.
Nella seconda parte Paine difende alcune misure adottate dai rivoluzionari francesi ed espone la propria filosofia, basata sulla libertà, sulla sicurezza e sulla resistenza all’oppressione, considerati diritti naturali.
Nel 1792, Thomas Paine venne nominato cittadino francese e membro della Convenzione, si schierò quindi con i girondini. Ma venne in seguito imprigionato perché nativo dell’Inghilterra, in quel momento in guerra con la Francia. In carcere avviò la stesura di “The Age of Reason” , pubblicato tra il 1794 e il 1796, in cui difendeva il deismo e si opponeva a ogni interpretazione non razionale della Bibbia.
Scampato il rischio di finire giustiziato grazie alla caduta di Robespierre, nel 1802 tornò in America, dove trascorse i suoi ultimi anni in povertà e la sua popolarità fu caratterizzata da un forte declino.
Rivoluzionario per istinto e per vocazione, Paine fu l’esponente di maggior spicco del radicalismo americano del Settecento; venne poi riconosciuto come uno dei più appassionati costituzionalisti e come buon prosatore.
Sitografia:
https://www.sapere.it/enciclopedia/Paine%2C+Thomas.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_Paine
https://www.movimentoroosevelt.com/info/thomas-paine.html
ARTICOLO DI LETIZIA RIVOLI DELLA CLASSE IV I DEL LICEO LINGUISTICO
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