La norma che introduce l’educazione civica

La norma che ha introdotto la nuova disciplina di educazione civica è il ddl n.1264, approvato in via definitiva dal Senato il giorno 1 agosto 2019.

L’educazione civica è stata introdotta per sviluppare nelle isti­tuzioni scolastiche la conoscenza della Co­stituzione italiana e delle istituzioni dell’U­nione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, so­stenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona.

Insegnamento trasversale con minimo 33 ore annue

L’introduzione dell’educazione civica avverrà a decorrere dal 1° settembre del 2019, ovvero con l’inizio dell’anno scolastico 2019/2020. Sarà introdotta nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, come insegnamento trasver­sale, avrà l’obiettivo di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, ci­vici e ambientali della società. Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsa­bile sono avviate dalla scuola dell’infanzia.

Le istituzioni scolastiche dovranno prevedere nel curricolo di istituto l’insegnamento trasver­sale dell’educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l’orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti scolastici vi­genti. Per raggiungere il predetto orario gli istituti scolastici possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo.

In buona sostanza non ci sarà un’ora aggiuntiva di Educazione civica, ma tale disciplina, il cui curricolo sarà definito in seno al Collegio dei docenti, dovrà essere svolta “trasversalmente” all’interno delle ore già previste dalle tabelle legate ai vari ordinamenti scolastici, oppure si potrà ricavare un apposito spazio orario avvalendosi della quota oraria dell’autonomia e flessibilità prevista dalla normativa vigente.

Educazione civica nel I ciclo di istruzione

Nelle scuole del primo ciclo, l’insegna­mento trasversale dell’educazione civica è affidato, in contitolarità, a docenti sulla base del curricolo deliberato dal Collegio docenti e inserito nel Ptof. Le istitu­zioni scolastiche utilizzano le risorse dell’or­ganico dell’autonomia.

Educazione civica nel II ciclo di istruzione

Nelle scuole del se­condo ciclo, l’insegnamento è affidato ai do­centi abilitati all’insegnamento delle disci­pline giuridiche ed economiche, ove dispo­nibili nell’ambito dell’organico dell’autono­mia, ma questi docenti non sono gli unici a potere svolgere l’insegnamento dell’educazione civica, possono insegnare educazione civica, per quanto riguarda l’educazione alla salute, all’ambiente e l’educazione stradale, anche i docenti di biologia e di fisica oppure quelli di scienze motorie. Per quanto riguarda la cittadinanza attiva e la Costituzione ci sono anche i docenti di storia e filosofia e quelli di italiano e latino che per anni, all’interno dei programmi di storia hanno svolto educazione civica. In particolare l’educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni può essere assegnata ai docenti di storia dell’arte.

Coordinatore dell’educazione civica

Per ciascuna classe è individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento del­ l’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento. Il coordinatore dell’educazione civica potrebbe coincidere anche con il coordinatore del Consiglio di classe

Come scaturisce il voto di educazione civica

L’insegnamento trasversale dell’educa­zione civica è oggetto delle valutazioni pe­riodiche e finali previste dal decreto legisla­tivo 13 aprile 2017, n. 62, e dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repub­blica 22 giugno 2009, n. 122. Il docente co­ordinatore dell’educazione civica formula la proposta di voto espresso in decimi, acqui­sendo elementi conoscitivi da tutti i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione ci­vica.


 

Il voto non sarà necessariamente frutto di verifiche scritte e orali da assegnare agli studenti, anche perché con un’ora settimanale è difficile avere un congruo numero di valutazione tali da fare scaturire un voto, cosi come avviene per tutte le altre discipline che hanno più ore settimanali nel curricolo, ma potrebbe scaturire da un’attenta osservazione dell’apprendimento dei moduli attraverso il dialogo educativo, il confronto, il feedback continuo che si ha con gli alunni nel mentre si svolge l’insegnamento, dei test di verifica.

Il voto per l’educazione civica sarà un voto unico come quello del comportamento che viene proposto dal Coordinatore di classe sentiti tutti i contributi dei docenti del Consiglio.