Il Simposio è uno dei dialoghi più famosi di Platone e si differenzia dagli altri suoi scritti per la sua struttura. Infatti, all’interno del Simposio,sono presenti ampi discorsi fatti da interlocutori,scelti tra i migliori filosofi ateniesi, che espongono le loro teorie su Eros (Amore). Uno dei miti più conosciuti del Simposio è il mito dell’Androgino scritto da Aristofane,commediografo greco antico nato a Cidatene intorno al 450 a.C. e morto intorno al 385 a.C.
Secondo il mito, i generi degli uomini erano tre e non due come ora. Oltre all’uomo e alla donna infatti esisteva un altro genere, chiamato androgino. Questo essere era formato o da una donna e un uomo, o da due donne, o da due uomini. Era di forma tondeggiante, con i dorsi attaccati tra di loro e disponeva di quattro braccia, quattro gambe,due organi genitali, un collo e una testa, costituita da due volti che guardavano in direzioni opposte. Questi esseri erano terribili per forza e vigore ed erano molto superbi, tanto che un giorno decisero di scalare l’Olimpo. Allora Zeus, insieme agli altri dei, tenne un consiglio per decidere sul da fare. Rimasero nel dubbio, perché non potevano semplicemente ucciderli come i giganti, perché in quel caso sarebbero scomparsi anche gli onori e i sacrifici, ma non potevano neanche fare finta di niente davanti a quell’affronto. Dopo una lunga meditazione, a Zeus venne un idea. Egli disponeva di un mezzo in grado di dividere gli uomini in due, di modo che diventassero più numerosi, ma anche più deboli e quindi non più in grado di affrontare gli dei. Detto ciò, Zeus divise in due tutti gli esseri umani e incaricò Apollo di risanare tutte le parti e di rivoltare la faccia e il collo verso la parte del taglio, di modo che l’uomo, vedendo il taglio, diventasse più mansueto.
Così Apollo ubbidì all’ordine di Zeus e rimodello tutti gli uomini, rivoltandone la faccia e tirando da ogni parte la pelle sul ventre e legandola nel mezzo, facendo una specie di bocca, che si chiama ora ombelico. Da quel giorno, ogni uomo iniziò a cercare la controparte che lo completasse, tentando di riunirsi come erano un tempo. Questo vale sia per le coppie eterosessuali, che per le coppie omosessuali che vengono anche esaltate. Infatti questo mito è la base per spiegare le diverse tendenze sessuali in generale. La caratteristica interessante del discorso risiede nel fatto che la relazione erotica fra due esseri umani non è messa in atto per giungere a un fine quale potrebbe essere la procreazione, ma ha valore per se stessa, prescindendo così dalle conseguenze.
Bisogna chiarire che questa visione dell’ amore non era quella di Platone, ma viene messa in bocca ad Aristofane perché probabilmente era il punto di vista del poeta ateniese.
Il messaggio di questo mito è che Eros equivale al desiderio di colmare una mancanza, nella fattispecie la mancanza della persona che, se si unisse a noi, ci farebbe sentire di nuovo completi e appagati.
SITOGRAFIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Mito_di_Aristofane_o_dell%27androgino
IL NUOVO PENSIERO PLURALE Editore: LOESCHER
ARTICOLO DI LORENZO BIANCO DELLA CLASSE III I DEL LICEO LINGUISTICO
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