313 Editto di Milano.
Costantino e Licinio firmarono a Milano,la capitale della parte occidentale dell’impero, l’editto per concedere la libertà di culto cristiano. Avviene successivamente l’incorporazione dei cristiani nelle strutture dell’impero, come funzionari, soldati, ufficiali; con l’attribuzione di privilegi e poteri civili oltre che religiosi ai vescovi; e con la graduale assunzione del cristianesimo a religione dell’impero. L’ imperatore si rese conto della forza che la religione Cristiana aveva nei confronti di quella pagana,così si impegnò a sostituire gli ingranaggi pagani nello stato con quelli cristiani. Questo assemblaggio tra cristianità e stato non poteva non comprendere l’imperatore. A soli dodici anni da quando aveva solennemente proclamato con l’editto di Milano il diritto alla libertà di religione,Costantino, nella nuova veste di presidente della suprema assemblea dei vescovi, vuole scomunicare Ario (teologo fondatore della dottrina dell’Arianesimo,condannata come eresia nel primo concilio di Nicea) e di applicare la pena di morte a chi ne conservi i libri, condannati al rogo. Nella Dichiarazione che introduce i lavori del Concilio, “Costantino Vittorioso e Augusto” afferma infatti: “Poiché Ario ha imitato uomini malvagi ed empi, merita di subire con loro la stessa pena di infamia… Inoltre comandiamo che venga distrutto con le fiamme qualsiasi scritto di Ario… Comunico anche che, se qualcuno fosse trovato di avere nascosto un libro composto da Ario e non lo distrugga subito nel fuoco, deve subire la pena di morte… Dio vi assista.”
Chiesa e stato
Ecco che troviamo due tratti tipici della nuova religione: la presunzione di infallibilità, fra la Chiesa(verità) e chi, allontanandosi da lei, cade nell’errore; e l’intolleranza che prefigura già dal 325 il futuro istituto dell’inquisizione perfino nel tipo di sanzioni (il rogo dei libri e la messa a morte degli eretici). Si stabilisce un intreccio fra Chiesa e Stato:
-potere spirituale
-potere temporale
reso fisicamente dal ruolo dell’imperatore come presidente del Concilio, che distanzia la Chiesa cattolica dal cristianesimo delle origini.
27 febbraio 380 Editto degli imperatori
Graziano,Valentiniano II e Teodosio, proprio quest’ultimo denomina “cattolica” la nuova religione e la costituisce in “religione di stato”, condannando quanti si discostano da essa come “eretici”, sottoposti non solo a pene spirituali ma anche temporali.
“Vogliamo che tutti i popoli, governati in giustizia dalla Nostra clemenza”, recita l’editto, “seguano quella religione che… il divino apostolo Pietro ha dato ai Romani, professata dal pontefice Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria… Ordiniamo che coloro che seguono tale dottrina siano chiamati cristiano-cattolici, e che tutti gli altri invece, che giudichiamo dementi e insensati, subiscano l’infamia dell’eresia, che le loro comunità non abbiano il nome di Chiese e che debbono essere puniti non solo dalla vendetta divina, ma anche dal potere che la Volontà celeste ci ha accordato”.
390 -392 Teodosio fece seguire atti persecutori contro i pagani, ormai costretti a non riunirsi nei templi ma in case private, come in passato era accaduto ai cristiani.
Concilio di Trento
Si confermano i libri canonici, ossia ispirati da Dio, dell’Antico e del Nuovo Testamento,con la conseguente espulsione, dei Vangeli apocrifi. Il termine “cattolico” viene dal greco e significa “completo”, “universale”così come viene esplicitato nel credo niceno:
“Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica…”. Con ciò, tutti i cristiani credono che la chiesa sia “universale”, ossia chiamata dal suo Fondatore alla diffusione universale del messaggio.
La Chiesa cattolica prevede come struttura organizzativa fondamentale a livello locale la diocesi; ogni diocesi è retta da un vescovo che esercita la sua autorità su ciascun sacerdote, che ha il potere di conferire gli ordini sacri e di amministrare il sacramento della cresima.
I vescovi che lasciano la guida effettiva di una diocesi per sopraggiunti limiti di età o per altri motivi, compete il titolo di “vescovo emerito”; sono invece denominati “vescovi titolari” quelli che, assegnati simbolicamente ad antiche diocesi non più esistenti, svolgono la loro attività come ausiliari del vescovo nelle diocesi più popolose oppure ricoprono funzioni estranee all’amministrazione diretta di una diocesi. Agli ordini religiosi non appartengono soltanto i sacerdoti, ma anche i fratelli laici consacrati e le religiose di sesso femminile (suore e monache). Secondo la consuetudine storica alla quale papa Giovanni Paolo II attribuì il valore di normativa vincolante quindi dogma,i sacerdoti sono esclusivamente di sesso maschile e sono tenuti al celibato.
L’Organizzazione della Chiesa
La chiesa cattolica è suddivisa in:province ecclesiastiche, comprendenti diverse diocesi, queste sono divise in parrocchie, che consentono un contatto capillare con i fedeli.La sua articolazione gerarchica, dal basso, all’alto, comprende fedeli, diaconi, sacerdoti e religiosi, vescovi delle chiese locali e metropoliti (capi delle provincie ecclesiastiche), e poi il vescovo di Roma( il papa). Giuridicamente è regolata dal diritto canonico.
La Chiesa fin dal suo sorgere,ha sempre voluto produrre un proprio diritto
che le conferisse assoluta tipicità ed unicità, un diritto congeniale
all’essere un ordinamento giuridico avente un fine ultimo diverso da qualsiasi altro: la salvezza eterna delle anime (salus aeterna animarum).
In questo modo anche la volontà di produrre diritto non rispondeva solo
all’esigenza di creare norme giuridiche per la tutela dell’ordine pubblico, ma ad una ponderata scelta per il raggiungimento della salvezza eterna. L’evoluzione del diritto canonico del primo millennio ha una sua tappa importante nella Riforma carolingia.
25 dicembre dell’800 d.C.
Quando la notte di Natale,Papa Leone III incoronò Carlo Magno,si determinò la reviviscenza dell’Impero romano, il Sacro Romano Impero che vedrà la persona dell’imperatore e del papa sostenersi reciprocamente (potere spirituale detenuto dal papa e potere temporale detenuto dall’imperatore) per creare
un diritto canonico universale.
Il culto del Cattolicesimo
Il momento fondamentale del culto cattolico è la celebrazione della Messa, incentrata sulla consacrazione dell’Eucaristia, a cui si affianca la proclamazione della Parola di Dio mediante la lettura di brani delle Sacre Scritture. L’Eucaristia è uno dei sette sacramenti e in essa i cattolici, in virtù del principio della transustanziazione, riconoscono la presenza reale del corpo e del sangue di Cristo sotto le specie del pane e del vino.
I sette sacramenti
Il battesimo.
Mediante il Battesimo si è liberi dal peccato e rigenerati come figli di Dio,si entra a far parte della Chiesa.Il Battesimo può definirsi il sacramento della rigenerazione cristiana mediante l’acqua e la parola.
Lo si chiama Battesimo dal rito centrale con il quale è compiuto: battezzare (in greco) significa tuffare, immergere; l’immersione nell’acqua è simbolo del seppellimento del catecumeno nella morte di Cristo, dalla quale risorge con lui.
La cresima.
Questo sacramento rafforza la grazia battesimale. Con il sacramento della Cresima i battezzati vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, per diffondere e difendere con la parola e con le opere la fede come veri testimoni di Cristo.
La confessione.
Il sacramento della Confessione è il sacramento attraverso il quale, il fedele confessa i suoi peccati al sacerdote pentendosi . Il sacerdote rappresenta appunto l’intermediario tra Dio e il fedele. È chiamato sacramento del Perdono poiché, attraverso il sacramentale del sacerdote, Dio accorda al penitente il perdono e la pace.
Il matrimonio.
Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole.
La Sacra Scrittura si apre con la creazione dell’uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio e si chiude con la visione delle nozze dell’Agnello. Per la chiesa i matrimoni tra persone dello stesso sesso è peccato.
L’ordine.
L’Ordine è il sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa, è dunque, il sacramento del ministero apostolico. Comporta tre gradi: l’Episcopato, il presbiterato e il diaconato.
L’unzione degli infermi.
Con la sacra Unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati a Dio, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio.
La malattia e la sofferenza sono sempre state tra i problemi più gravi che mettono alla prova la vita umana. Nella malattia l’uomo fa l’esperienza della propria impotenza, dei propri limiti e della propria finitezza.
ARTICOLO DI SARA RE DELLA CLASSE III I DEL LICEO LINGUISTICO
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