SITI CONSIGLIATI
http://www.parlochiaro.it/libri-diariodelseduttore.htm
FONTI
Diario di un seduttore, Søren Kierkegaard
“Amarne una sola è troppo poco, amarle tutte è superficialità. Conoscere se stessi e amarne il più possibile, far sì che la propria anima nasconda in sé tutte le potenze dell’amore, cosicché ognuna trovi il suo nutrimento particolare, mentre la coscienza abbraccia il tutto: questo è godimento, questo è vivere.”
Il libro è parte dell’opera Aut-Aut o Enten-Eller, pubblicato nel 1843.
Contenuto dell’opera
L’opera si apre con una citazione dal Don Giovanni di Mozart: “Sua passion predominante | è la giovin principiante”. Segue una premessa in cui l’autore dice di aver trovato questi fogli all’interno di uno scrittoio, egli si mostra particolarmente agitato all’idea di poter essere colto sul fatto. Spiega come il diario non sia storicamente preciso e che non possa neanche essere considerato un racconto, poiché anche se le esperienze sono trascritte dopo essere state realizzate in certi punti sembrano avvenire nell’istante in cui vengono lette, aveva un valore personale e non era destinato alla pubblicazione dato che molti dei nomi al suo interno erano falsi. Utilizza come esempio quello di Cordelia, della sua vicenda si occupa principalmente il diario, lui infatti ha conosciuto una ragazza con lo stesso nome ma il cognome non era Wahl, anche se crede che ne abbia sedotte altre.
Iniziano poi le lettere di Johannes, partendo dal quattro aprile, quando vede per la prima volta Cordelia che segue all’interno di un negozio. In questo primo passo si possono notare le descrizioni minuziose della ragazza, delle sue azioni e del suo atteggiamento, che si troveranno all’interno di tutta l’opera. Egli spiega come sia più semplice conquistare una ragazza quando questa è turbata, usando l’espressione “Nelle acque agitate si pesca meglio”, questa è solo una delle tante tecniche che utilizzerà, sembra conoscitore di tutti i modi per conquistare una donna. Questa prima fase è dedicata all’innamoramento iniziale: si deve dimostrare distante e non deve compiere azioni dettate dall’impulso, ma attendere il momento giusto per farsi avanti, facendo così riesce ad avvicinarsi e a instaurare una relazione che lui definisce “fra intelligenze vivaci”. Dice di esserne perdutamente innamorato ma secondo lui è fondamentale sapersi dominare in ogni piacere e ritiene che il suo non sia un amore ordinario, poiché è in grado di amare più ragazze allo stesso tempo, la sua è un’arte. L’opera è ricca di metafore che vanno a rappresentare il suo stato d’animo. Per poter uscire allo scoperto e non dover più tenere nascosti i suoi desideri egli passa alla fase del fidanzamento, per far si che abbia buon esito si deve fingere sincero per questo prova più volte il discorso con la zia di Cordelia. Egli calcola in modo astuto quello che la ragazza farà per cedersi a lui, infatti romperà il fidanzamento a causa del troppo forte desiderio erotico e una volta che si sarà donata completamente egli troncherà i rapporti divenendo freddo e distante. L’opera è anche ricca di bozzetti che descrivono situazioni, ambienti e persone.
La filosofia di Kierkegaard
Per comprendere la figura dello Johannes bisogna prima comprendere la visione di Kierkegaard. Egli ritiene che la vita si svolga in tre fasi: la fase estetica, la fase etica, contenute nell’opera Aut-aut, e la fase religiosa, tema centrale dell’opera Timore et Tremore.
Chi è nella fase estetica, il cui simbolo è proprio lo Johannes, vive attimo per attimo, cerca il piacere e si tiene lontano dalle responsabilità. L’esteta è colui che vive il momento, ogni istante sembra slegato da quelli successivi, egli deve approfittare dell’attimo di piacere prima che questo scompaia; la cosa più importante per lui è cambiare di continuo se stesso e tale metodo esige un continuo cambio della propria visione della realtà.
“Soffriva di una specie di eccitazione mentale, per cui la realtà non bastava a stimolarlo se non sporadicamente.”
La vita estetica con il passare del tempo porta alla noia, poiché l’esteta si rende conto che tutte le vite che può vivere sono inautentiche e ugualmente soffocanti, ed è così che l’uomo entra nella fase etica, cambiando drasticamente il suo modo di vivere, assumendosi responsabilità e impegnandosi con un’altra persona nel matrimonio. Il simbolo di questa fase è il giudice Wilhelm, egli considera tutto ciò che fa come un mezzo e non fine a se stesso, desidera codificare tutta la sua vita e si addossa le responsabilità della famiglia; questo però quando deve affrontare il problema del peccato sperimenta un senso di vuoto interiore, di pentimento e di fallimento. Nella fase religiosa l’uomo cerca la vera fede e si dedica a Dio. Ogni fase esclude le altre, chi è all’interno di una non può esserlo nell’altra, poiché tra esse c’è un salto.
La figura del seduttore
Il tema centrale dell’opera è la seduzione intellettuale, Johannes è infatti un giovane seduttore senza scrupoli, interessato non all’amore ma al potere che può avere su una donna, rappresenta la figura dell’esteta. Il suo obbiettivo non è quello di conquistare la donna ma di ricevere da lei un libero dono d’amore.
“Non voglio che si senta debitrice nei miei riguardi: dev’essere libera, perché solo nella libertà è l’amore, solo nella libertà c’è delitto e gioia.”
Per fare ciò opera con pazienza, usando le doti della parola e calcoli astuti e raffinati, porta la donna a sentirsi libera e a offrirsi a lui liberamente. La donna per il seduttore intellettuale risulta così una sorta di banco di prova, un modo per provare sempre nuovi inganni e constatarne l’efficacia riducendo la donna amante a vittima e strumento. Ella paga di persona offrendo amore e passione non sapendo che il suo ambiguo seduttore medita e tiene pronte le vie per una possibile ritirata. Cordelia è la vittima perfetta, ha solo diciassette anni ed è molto ingenua, cadrà nella sua trappola con facilità. Così facendo egli sembra in un momento sentimentale e innamorato, nell’altro cinico e spietato, suscitando nel lettore allo stesso tempo attrazione e repulsione per la vita estetica.
“Con le sue doti spirituali egli sapeva conquistare una ragazza e tenerla legata a sé, senza per questo curarsi di possederla in senso stretto. Immagino che sapesse spingere una fanciulla fino all’apice della passione al punto di essere certo che avrebbe sacrificato tutto. Ma giunto a tanto troncava la relazione, senza aver mai mostrato il minimo reale interesse, senza aver mai pronunciato una parola d’amore, senza aver mai fatto una dichiarazione, una promessa.”
Egli ha le tipiche caratteristiche del narcisista intellettuale, quali la noia, l’incertezza, il desiderio nell’abbandono e il suo spegnersi nell’appagamento. Egli crede che il piacere esista solo nel provvisorio e che certezze e abitudini uccidano la passione e il godimento, per questo motivo fugge dalle responsabilità, non deve impegnarsi con nulla e con nessuno, deve, prima di ogni cosa, evitare il matrimonio. Il piacere finale di cui gode è narcisistico, egli ama l’estetica e amandola ama se stesso.
Il Don Giovanni
Si può fare un paragone fra Johannes e Don Giovanni, seduttore di Mozart. Anche Don Giovanni passa di donna in donna, ma si ferma alla superficialità: ama la bellezza femminile in generale ma non ama mai una donna in particolare, è un seduttore sensuale. Egli cerca solo il possesso fisico, è per questo più facile da smascherare. Kierkegaard lo considera comunque come l’espressione suprema dell’ideale estetico del romanticismo, egli è schiavo del piacere sensuale e dell’attimo presente e vive in una perenne condizione di immaturità, anch’egli non riesce mai a raggiungere la piena soddisfazione e cade nella noia e nell’inquietudine. Johannes invece si innamora sempre della donna, mente a se stesso, senza però lasciarsi sopraffare dal sentimento, infatti questo fa parte della sua strategia di conquista, non ama mai in modo autentico. Entrambi i seduttori hanno una cosa in comune: hanno avuto molte donne, ma non ne hanno mai conosciuta una, nessuno dei due sa chi è davvero una donna. Perché non sono mai stati interessati a scoprirlo. Entrambi conoscono le tecniche per conquistarla, ma non conoscono l’anima di una donna.
ARTICOLO DI EMMA MARTINO DELLA CLASSE V A DEL LICEO CLASSICO
Commenti recenti