Per spiegare il rapporto tra l’essere umano e l’Iperuranio: il mondo dell’idee, una realtà che va al di là del mondo fisico, il filosofo Platone ricorre ad un mito. In cui l’anima viene paragonata alla biga trainata da due cavalli alati, questa è composta da tre elementi(tripartizione dell’anima): l’auriga e i due cavalli.
L’auriga rappresentava l’elemento razionale, mentre i cavalli quelli irrazionali. Secondo Platone quindi, la nostra anima è costituita sia da elementi razionale che irrazionali. Il compito dell’auriga è dunque quello di conoscere i due cavalli e di educarli.
Dei due cavalli, uno è di colore nero, tozzo, recalcitrante ed incapace e rappresenta l’anima concupiscibile, sede delle passioni più infime, mentre l’altro, quello bianco e ubbidiente rappresenta l’anima irascibile, sede delle passioni più elevate. Questo significa che non tutti gli aspetti irrazionali sono negativi e di come le passioni, negative e positive, siano fondamentali per la vita. L’obiettivo dell’auriga è giungere all’Iperuranio, sede dell’essere in cui la vera sostanza delle cose possa essere contemplata solo dalla ragione stessa. Il cavallo bianco tira con tutte le sue forze verso la regione sopraceleste, spronata dall’auriga che tenta di mantenere l’equilibrio in quanto, allo stesso tempo, il carro viene rovinosamente trainato verso il basso dal cavallo nero, emblema del desiderio delle cose terrestri. L’anima riesce così, in modo più o meno soddisfacente, a contemplare il mondo delle idee; nel momento in cui essa, per colpa o per oblio, si appesantisce e perde le proprie ali, si incarna nell’essere terrestre che meglio rappresenta la quantità di sapere che essa porta con sé.
Platone desidera che sia l’auriga dell’individuo(la ragione) in questione ad agire( in modo che possa mantenere l’equilibrio tra i due cavalli). Questa è una sorta di autogoverno, che può essere definita con la parola greca ‘ENKRATEIA’ che significa ‘governo di sé stessi’.
Le tre istanze intrapsichiche: In cui l’auriga si identifica con L’EGO\IO, il cavallo nero con L’ES e il cavallo bianco con il SUPER IO\SUPER EGO.
Il Super io insieme all’Es e all’Io compongono il modello strutturale dell’apparato psichico, secondo cui si origina dall’interiorizzazione dei codici di comportamento: divieti, schemi di valore, bene\male, giusto\sbagliato, che l’individuo attua.
Freud, per esempio, aveva inizialmente distinto all’interno della personalità due dimensioni: una cosciente e una incosciente che poi suddividerà ulteriormente in Es, io, super io.
Per comprendere appieno seguiamo questo schema…
EGO\IO: Io cosciente, cioè quello che abbiamo coscienza di essere. La sua funzione è quella di mediare tra le due sfere del Super io e dell’Es. L’Io deve inoltre stabilire un’equilibrio dinamico con le azioni provenienti dal mondo esterno.Inoltre l’Io risulta essere fortemente debole ed instabile.
SUPER EGO\SUPER IO: o preconscio, è costituito da un insieme di modelli comportamentali, oltre che di divieti, inibizioni e comandi e rappresenta un ipotetico ideale verso cui l’individuo tende con il suo comportamento. Ha quindi un compito censorio e rappresenta una sorta di membrana.
ES\ID: è il luogo dove vengono riposti i contenuti psichici rimossi e le pulsioni contrastanti, cioè scartati dalla coscienza. Nell’ES non vigono leggi logiche, non esistono giudizi di valore, inoltre l’Es viene identificato nell’inconscio.
Mantenere un equilibrio tra le tre sfere è quindi necessario ed è dato dall’attività censoria del Super Ego. A volte questo equilibrio può venire meno se la membrana\Super Ego è troppo permeabile, quindi l’individuo non riesce a governarsi(Le pulsioni contenute nell’Es non sono sufficientemente inibite dal Super Ego). Oppure se la membrana è troppo spessa(censoria) e quindi l’individuo avrà talmente tante inibizioni che ci saranno delle ripercussioni sull’IO cosciente, cioè nevrosi.
ARTICOLO DI FRANCESCA LA SPINA DELLA CLASSE III D DEL LICEO LINGUISTICO
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