Roger Williams nacque a Londra nel 1603, e divenne un famoso teologo: fu infatti il fautore della separazione tra Chiesa e Stato e della libertà assoluta di pensiero e di religione. Le sue idee finirono con lo scontrarsi apertamente con la Chiesa anglicana e in particolare con l’arcivescovo William Laud, così decise di emigrare in America con la moglie Mary Barnard, dalla quale ebbe 6 figli.

Dunque partì nel 1630 a bordo della nave Lyon, sbarcando a Boston. Qui iniziò ad esprimere le sue convinzioni: per lui l’autorità civile doveva essere separata da quella ecclesiastica, e tutti potevano avere la “libertà dell’anima”, ovvero la libertà d’opinione in materia religiosa. Questi concetti sono ancora oggi alla base della costituzione degli Stati Uniti d’America, che infatti non hanno una religione di stato.

Trasferitosi nella colonia inglese di Plymouth iniziò a lavorare come precettore, e scelse di dedicarsi ai rapporti con i nativi americani, che in quegli anni subirono una grande colonizzazione da parte degli Europei. Williams volle trattare con loro sempre su basi di uguaglianza e rispetto, e insistette più volte affinché la terra colonizzata venisse comprata a un prezzo giusto dagli indigeni. Così svolse sempre più frequentemente l’attività di mediatore con i nativi e visse a stretto contatto con essi per impararne le lingue. In particolare, il Massachussets richiese una sua mediazione con la tribù dei Pequot, per evitare che si alleassero con altri indiani tra cui i Mohicani conto i coloni. Egli scrisse: “La mia mediazione mi ha forzato tre giorni e tre notti ad alloggiarmi e a mescolarmi con i sanguinari ambasciatori Pequot, le cui mani e armi erano coperte dal sangue dei miei conterranei assassinati e massacrati da loro sul fiume Connecticut”.

I maggiorenti del Massachusetts però avevano idee contrastanti con Williams, perché non era nei loro interessi avere rapporti equi con i nativi. Allora egli criticò aspramente il loro comportamento, con la conseguenza che venne esiliato dalla colonia nel 1635. Inizialmente poté rimanervi fino al 1636, ma dovette fuggire improvvisamente quando il governatore Haynes ordinò che fosse arrestato e rimandato in Inghilterra. Fu così che Williams trovò asilo tra coloro che aveva sempre difeso: gli indiani. E fu così che fondò quello che ancora oggi è uno stato degli U.S.A., il Rhode Island.

La regione che oggi è lo stato del Rhode Island è situata a sud-ovest del Massachusetts, ed è bagnata nella parte meridionale dall’oceano Atlantico. Williams con alcuni suoi seguaci arrivò in questa regione, e in particolare nella Narragansett Bay, abitata dagli omonimi indigeni che lo accolsero grazie ai buoni rapporti che aveva instaurato con essi. Lì fondò una città che chiamo Providence, ovvero “Provvidenza”, ritenendo che i nativi l’avessero ospitato ispirati da Dio. Creò così un’eccezionale comunità all’interno della quale tutti possedevano i medesimi diritti, anche di voto: il governo che nacque permise la libertà religiosa e la separazione fra autorità civile ed ecclesiastica, così come Williams aveva sempre auspicato.

In seguito nacquero nuove città, come Portsmouth nel 1638, Newport nel 1639 e Warwick nel 1642. Queste furono fondate da gruppi  anch’essi in contrasto con gli altri coloni, puritani, che si rivolsero a Williams per un aiuto. Non solo egli li aiutò a comprare delle terre in Rhode Island dagli indiani, ma nel 1644 queste città si unirono in una colonia che prese il nome di “Piantagioni di Providence”, su autorizzazione del parlamento inglese dopo che Williams era ritornato in patria per assicurarsene il riconoscimento ufficiale.
Tre anni dopo, il Rhode Island e le Piantagione di Providence si unirono, diventando una nuova colonia inglese estremamente liberale. Addirittura, nel 1652 divenne il primo stato americano ad approvare una legge contro la schiavitù, trasformandosi in un porto sicuro per chiunque fosse oggetto di persecuzioni religiose grazie allo statuto emanato dal re d’Inghilterra in persona Carlo II, che garantiva alla colonia libertà religiosa per volere di Sua Maestà, e ne rafforzava l’autogoverno. Quaccheri, Battisti, Ebrei e altri perseguitati trovarono qui pace e sicurezza, tanto che si creò una grande diversità culturale che persiste ancora oggi.

La “colonia di Rhode Island e Piantagioni di Providence” prese Providence a capitale dello stato, e insieme ad altre dodici colonie dipendenti dall’Impero britannico, il 4 luglio 1776 dichiarò la propria indipendenza, con la conseguente nascita degli Stati Uniti d’America. L’attuale stato degli U.S.A. ricorda ancora oggi il suo fondatore, Roger Williams, con il Roger Williams National Memorial, magnifico parco urbano paesaggistico intitolato a colui che fondò questo stato, ma soprattutto a colui che si batté sempre in nome dell’equità e della libertà religiosa, perché citando Williams: “God requireth not a uniformity of religion to be enacted and enforced in any civil state (=Dio non richiede l’uniformità della religione affinché sia praticata e fatta rispettare in qualsiasi stato civile)”. 

GLI SCRITTI

Nel corso della sua vita, Williams si dedicò alla composizione di diversi scritti in materia teologica, per sostenere e diffondere ciò in cui credeva, e riguardo ai nativi americani. La sua prima pubblicazione è riconosciuta nel libro “A key into the language of America”, scritto nel 1643 durante il suo primo ritorno a Londra. Questo libro racchiudeva diverse frasi tipiche della tribù già citata dei Narragansetts. Soprattutto, questo libro è considerato da molti la sua miglior opera in quanto offre un’interessante visione descritta in prima persona da Williams sulla convivenza delle varie comunità presenti nella Narrangasett Bay. La più descritta è quella della tribù indiana, di cui parla in 32 capitoli e 205 pagine: descrive in ordine i saluti tipici, la loro alimentazione, gli intrattenimenti durante il giorno, addirittura il modo in cui dormivano di notte. Tocca poi argomenti come le malattie più comuni, i riti funerari e le sepolture. Una questione a cui si interessa molto è l’origine di questi indiani: in Europa vi era un acceso dibattito in proposito, e si ipotizzava addirittura una discendenza dai Greci o dagli Ebrei. Egli descrive questo popolo come unico in sè, con una invisa resistenza anche a eventi naturali o climatici avversi; allarga poi il discorso alle  altre tribù mettendole a confronto, e spiega come ognuna si differenzi dalle altre “just are there different kinds of English, some sober and grave, other rude and clownish“. Cerca infatti di farli apparire umani, tanto quanto gli Europei: descrive anche un loro gioco, simile al calcio. Da un punto di vista stilistico, il libro appare molto ricco di vocaboli specifici e con uno stile elevato, che deve far calare il lettore nel mondo descritto.

Interessante è la teoria per cui il Rhode Island esista grazie a questo libro. Infatti mentre Williams si trovava a Londra nel 1643, tentava di ottenere il riconoscimento ufficiale della colonia che avrebbe voluto fondare; si ipotizza che proprio quest’opera abbia colpito le alte sfere londinesi che ne rimasero sorprese ed entusiaste, tanto da concedere il riconoscimento ufficiale delle Piantagioni di Providence. Questa teoria è supportata dal fatto che l’editore del libro, il londinese Gregory Dexter, l’anno successivò migrò a Providence. Williams non si sarebbe mai aspettato che questo libro avrebbe avuto un così grande potere, tant’è che scrisse: “A little key may open a box, where lies a bunch of keys“.

Il suo lavoro più famoso è però un altro: “The bloudy tenent of persecution, for cause of conscience”. Questo trattato fu realizzato nello stesso periodo di permanenza a Londra, nel 1644: rappresenta un’abile dichiarazone nonchè difesa del suo principio di libertà assoluta della coscienza (o dell’anima) già accennato. Il libro è suddiviso in dodici temi principali, di cui il più significativo è il dialogo allegorico tra la Verità e la Pace riguardo all’intolleranza religiosa in New England: chi non era puritano era escluso da qualsiasi partecipazione religiosa o civile. Williams destinava le parole di questo libro a John Cotton, ministro di Boston, che spingeva per un’uniformità religiosa in Massachussets. Williams richiedeva un’autorità civile separata per i Cristiani, di modo che non venisse infranta la libertà di coscienza che, secondo lui, era un diritto conferito da Dio. Cotton però rispose difendendo le sue posizioni con un altro trattato, “The bloudy tenent, whased, and made white in the bloud of the lamb”. Nonostante il risultato ottenuto non fu quello sperato, l’opera fu ritenuta una fonte filosofica che addirittura fu alla base del primo emendamento della costituzione degli Stati Uniti, e diversi scritti di Thomas Jefferson anch’essi riguardo alla libertà religiosa.

MORTE E LEGGENDE

La vita di Roger Williams terminò nel 1684, con il teologo che allora aveva 81 anni: inizialmente fu sepolto nella sua proprietà. Nel XIX secolo però i suoi resti furono riesumati e spostati nella tomba di un suo discendente nel North Burial Ground, il Cimitero della Terra del Nord. Questo perchè fu il primo cimitero pubblico di Providence, fondato solo nel 1700. Ma le sue ossa dovettero affrontare ancora qualche spostamento. Infatti, nel 1936 si decise di istituire un monumento in suo onore: una sua statua in marmo sul Prospect Terrace (Terrazzo della prospettiva) a Providence. Da questo terrazzo la statua si affaccia ancora oggi sulla città e originariamente alla sua base era posto un contenitore in bronzo contenente le sue ossa. Si dice che in seguito si volle seppellire nuovamente ciò che restava della salma, ma le sue ossa furono rinvenute sotto un melo lì vicino. Una leggenda narra che le radici dell’albero fossero nate dal cranio dell’uomo e si fossero avviluppate al resto dello scheletro, e addirittura non si potè riesumarlo completamente. La così chiamata “radice di Williams” oggi è un importante pezzo della collezione della società storica del Rhode Island, ma è conservata solo in uno scantinato della casa dell’attivista statunitense John Brown, adibita a museo.

SITOGRAFIA (fonti per approfondimenti consigliati)

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Roger_Williams
  • http://eresie.com/it/Home.htm
  • http://www.history.com/this-day-in-history
  • http://www.cittacapitali.it/
  • https://www.nps.gov/index.htm
  • https://le-citazioni.it/autori/roger-williams/
  • http://www.findingrogerwilliams.com/
  • http://wwnorton.com/
  • http://chiesabattistadiconversano.it/

ARTICOLO DI RICCARDO MOGGIO DELLA CLASSE III B DEL LICEO CLASSICO