La diffusione.
Albrecht Dürer realizzò quest’opera nel 1496, raffigurante un uomo sifilitico. Si notano subito le escrescenze sulle gambe, sulle braccia, sul viso, i genitali scoperti; ma ciò che risalta più all’occhio è la sfera celeste con le costellazioni zodiacali appena sopra il capo. Ma come mai questo collegamento con la sifilide?
Un medico e astrologo, chiamato Ulsenius, fece un calcolo che comprendeva astrologia e astronomia, prendendo in considerazione l’unione tra Giove e Saturno, avvenuta nel Novembre del 1484: Giove stabiliva le sorti del mondo, mentre Saturno era il motivo di un nuovo morbo.
Ma l’epidemia vera e propria si manifestò nel 1494, dopo che le truppe di Carlo VIII entrarono nella penisola italica, dirette verso Napoli. Si ipotizza che Carlo VIII sia stato il “Paziente 0“, siccome, mentre sostava ad Asti da Ludovico il Moro si ammalò, manifestando eruzioni cutanee su tutto il corpo (sintomi della prima fase della sifilide).
Dopo la sua sosta ad Asti, Carlo VIII continuò la sua marcia fino a Pisa e volle pranzare con l’Operaio del Duomo Messer Giovanni Mariani, il quale, dopo la partenza di Carlo verso Firenze , si ammalò gravemente. Febbre notturna, catarro, dolore alla gola; siamo nel 1497, e il Mariani nomina questa malattia “il mal francioso“.
Da Napoli Carlo tornò in Francia, diffondendo il morbo, che in Francia venne nominato “mal napoletano“, in tutta Europa.
Sappiamo chi ha probabilmente diffuso il morbo in tutta Italia, ma chi fu il primo a diffonderlo in Francia e Spagna?
Molto probabilmente Cristoforo Colombo, nel 1492, dopo essere sbarcato nell’isola di Hispaniola. I marinai contrassero questa malattia tramite rapporti sessuali o tatuaggi che erano soliti farsi.
Ovviamente non mancavano le credenze del XIX secolo, cioè che la sifilide fosse una punizione divina, per punire la decadenza dell’umanità; inoltre, secondo la descrizione di molti poemetti, chi ne era affetta era una persona di estrazione sociale misera, dedita al peccato della lussuria.
Da un altro lato, invece, la sifilide era legata alla figura delle prostitute, libertini e del popolo minuto; da un altro ancora era legata ai genii assoluti, che vivevano opponendosi alle regole del buon costume (come esponenti dell’arte, della musica, della filosofia).
Ma come si contrae la sifilide? Quali sono i sintomi? E si può curare?
Cause e contagio.
La sifilide è una malattia sessualmente trasmissibile causata da un batterio chiamato treponema pallidum.
Viene chiamata sifilide acquisita se viene contratta attraverso rapporti sessuali con individui infetti, mentre viene chiamata sifilide congenita se trasmessa dalla madre al figlio durante la gravidanza o il parto, ed è rischiosa per il feto, che rischia di nascere con malformazioni o problemi di salute.
Pericoli e sintomi.
Nella maggior parte delle volte questa malattia è asintomatica, dunque i sintomi non compaiono subito dopo il contagio, e l’individuo, inconsapevole, rischia di contagiare altri. E’ difficile che la malattia si possa contagiare attraverso la condivisione di indumenti o oggetti.
Una volta curata, la malattia non è recidiva, perciò è possibile ricontagiarla se si hanno rapporti con un portatore di sifilide. Inoltre, chi è più sessualmente attivo deve stare attento a usare adeguate protezioni, in modo da evitare problemi di salute più seri.
Possiamo dividere i sintomi in tre stadi, più una fase latente.
Stadio 1.
Dopo un mese circa dal contagio, compaiono le prime manifestazioni nella zona attraverso cui è avvenuto il contagio. Si tratta solitamente di una piaga rossa indolore, chiamata sifiloma, e non è pruriginoso ma contagioso.
Stadio 2.
Avviene dopo settimane o mesi dal contagio. E’ sempre contagiosa, e i batteri si estendono in tutto il corpo, portando il paziente ad avere mal di testa, febbre, rigonfiamento dei linfonodi; sono possibili altre manifestazioni di sifilomi in tutto il corpo, oppure di sifilodermi, cioè macchioline grigiastre intorno alle zone più umide della bocca o dei genitali, e sono estremamente contagiose e pruriginose.
Fase latente.
Si tratta di una fase asintomatica, e talvolta contagiosa. Viene chiamata latente precoce se dura meno di un anno, o tardiva se dura più di un anno.
Stadio 3.
I sintomi possono manifestarsi addirittura dopo 10-30 anni dal contagio, ma rischiano di essere fatali, siccome l’infezione può colpire molti organi, tra cui cuore, fegato, polmoni e cervello.
Diagnosi.
La diagnosi della sifilide avviene attraverso l’osservazione dei sintomi durante la fase primaria, e viene confermata tramite l’esame di un campione di tessuto prelevato dalla ferita. Inoltre è possibile effettuare esami del sangue più specifici, divisibili in test treponemici e non treponemici.
I test non treponemici sono poco costosi e semplici; il rischio è che diano risultati non sicuri.
I test treponemici, invece, sono più costosi e vanno direttamente alla ricerca del batterio treponema pallidum.
Cura e prevenzione.
Per curare questa malattia si possono somministrare degli antibiotici, come la penicillina, e il dosaggio e la durata della cura dipendono dallo stadio della sifilide. Inoltre l’individuo dopo la cura deve rimanere sotto controllo per un anno e astenersi da rapporti sessuali fino alla completa guarigione delle ferite.
Il miglior modo per prevenire questa malattia è l’uso del preservativo, che però diminuisce la percentuale di contagio, ma non la elimina del tutto, siccome può pur sempre avvenire un contatto con un’ulcerazione con coperta.
Sitografia.
http://www.casserosalute.it/la-sifilide-la-breve-storia-del-mal-francioso/
http://ilblogdichiaraoscura.blogspot.com/2017/08/divulgazione-storia-del-mal-francese.html
https://www.my-personaltrainer.it/sifilide.html
https://www.my-personaltrainer.it/sifilide2.html
https://www.farmacoecura.it/malattie/sifilide-immagini-sintomi-durata-e-cura/
ARTICOLO DI ERIKA MESSINEO DELLA CLASSE III B DEL LICEO CLASSICO
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