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LA VITA
Erwin Johannes Eugen Rommel nasce il 15 novembre 1891, vicino a Ulm, da una famiglia borghese ed è il terzo di cinque figli. La madre era la figlia del presidente del governo del Württemberg, regione storica della Germania situata a sud ovest con capitale Stoccarda; il padre, che aveva lo stesso nome del figlio, era un maestro di matematica. Dunque Erwin cresce in una famiglia dove indubbiamente si amano i bambini. La sua infanzia la trascorre felicemente, inoltre grazie al suo precoce ingegno e l’aiuto di un amico crea un vero aliante in grado di volare. Divenuto adolescente frequenta la scuola militare di Danzica e a diciannove anni suo padre lo spinge ad arruolarsi nel 124° Reggimento di fanteria con grado di aspirante colonnello. L’anno successivo conosce Lucie Maria Mollin, la ragazza che diventerà sua moglie, che è figlia di un proprietario terriero della Prussia Occidentale.
- PRIMA GUERRA MONDIALE
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Rommel viene mandato sul fronte occidentale nell’esercito tedesco contro le armate congiunte francesi e britanniche. Rommel si guadagna la Croce di Ferro di Seconda Classe a seguito di un attacco individuale contro cinque soldati francesi in un bosco nei dintorni di Varennes. In quell’occasione si procura anche la sua prima ferita di guerra alla gamba.
In seguito si distingue nella conquista di quattro casematte francesi guadagnandosi il rispetto dei suoi uomini e la Croce di Ferro di Prima Classe.
Grazie a questi primi successi militari, è nominato comandante di compagnia da montagna e viene quindi inviato nell’Alpenkorps.
E’ anche il più giovane militare a ricevere la medaglia Pour le Mèrite, che riceve per le capacità di comando soprattutto durante la battaglia di Caporetto nell’autunno 1917. Raggiunge una serie di brillanti successi infiltrandosi lungo le montagne e facendo un gran numero di prigionieri. Durante una licenza sposa Lucie. Nel 1918, finita la guerra, Rommel è senza professione e senza soldi. Dopo undici anni di matrimonio, nasce il suo unico figlio, Manfred. In seguito è al comando del battaglione addetto all’incolumità di Adolf Hitler, viene poi promosso Generale.
- SECONDA GUERRA MONDIALE
Inizialmente presta servizio durante la campagna polacca al quartier generale del Führer. Hitler gli affida il comando dell’ Afrikakorps, la nuova armata costituita per contrastare in Africa Settentrionale lo strapotere britannico ed aiutare gli alleati italiani. L’Afrikakorps sbarca in Libia nel 1941 e Rommel, grazie a nuove strategie e alla sua imprevedibilità, riesce a raccogliere numerose vittorie a favore dell’Asse meritandosi così il soprannome di “volpe del deserto”. Pur infliggendo gravi perdite agli inglesi, è alla fine sconfitto nella lunga battaglia che sancì la definitiva perdita dell’Africa del Nord per le forze dell’Asse Roma-Berlino. Hitler, non lo ritiene responsabile di queste sconfitte e gli offre altri incarichi, viene così richiamato in Patria dove gli viene affidato il comando delle Armate B in Normandia. Agli inizi del 1944 resosi conto che la guerra era ormai perduta, Rommel inizia a chiedersi come evitare al suo paese ulteriori perdite, ma, fedele al Reich e al suo Fuhrer continua a combattere fino a che non viene gravemente ferito proprio pochi giorni prima dell’attentato a Hitler, compiuto dal conte Claus von Stauffenberg. Rommel è indagato dalla Gestapo e, ritenuto ingiustamente colpevole di aver partecipato all’attentato, viene indotto al suicidio. Gli è data la possibilità di scegliere tra un processo pubblico per tradimento, con fucilazione certa, e il suicidio con onore. Scelse il suicidio mediante una pastiglia di cianuro. Gli furono dedicati solenni funerali di stato a Ulm. Nemmeno un anno dopo, la guerra finisce con la dissoluzione del Reich e la vittoria degli Alleati.
IL RAPPORTO CON HITLER
Poiché si scontrò con le SA che perseguitavano gli ebrei e con altri che le appoggiavano, Rommel simpatizzò con Hitler quando questi liquidò le SA. Lodava Hitler per aver restituito alla Germania il rispetto di se stessa e per aver fatto sforzi per alleviare le condizioni delle classi più disagiate. Numerosi storici affermano che Rommel fu uno dei generali preferiti da Hitler, infatti quest’ultimo gli aveva promesso che avrebbe protetto la sua famiglia. Subito dopo la morte di Rommel, gli uomini di Hitler coprirono la sua azione suicida portandolo all’ospedale militare di Ulm; questo perché l’obiettivo era di nascondere il suicidio e di far credere che fosse deceduto improvvisamente a causa di un infarto e in seguito alle ferite riportate dall’attentato aereo di pochi giorni prima. Rommel non era membro del partito nazista, tuttavia accolse favorevolmente la presa del potere da parte di Hitler. I rapporti di Rommel con Hitler e il nazismo iniziarono a logorarsi sempre di più col finire della guerra. Nel 1943 Rommel, avendo appreso l’intenzione dei campi di sterminio, si recò personalmente da Hitler con l’intento di fargli cambiare idea.Tuttavia non ottenne nulla, se non la certezza del fatto che il Führer avrebbe portato la Germania alla catastrofe. Verso la fine di febbraio del 1944, Rommel ebbe un colloquio con Karl Strölin, sindaco di Stoccarda. Tale colloquio portò entrambi alla conclusione che era necessario dimettere Hitler dal potere. Rommel tuttavia non fu mai al corrente del progetto di ucciderlo. Il piano prevedeva un primo tentativo del Feldmaresciallo di ricondurre Hitler alla ragione per dimostrare l’impossibilità per il Reich di vincere la guerra. Fallito questo tentativo, si passava a quello di rapirlo e costringerlo ad annunciare via radio la resa.
LIFE
Erwin Johannes Eugen Rommel was born on November 15, 1891, near Ulm, to a bourgeois family and is the third of five children. The mother was the daughter of the president of the government of Württemberg, a historical region of Germany located southwest with the capital Stoccarda; the father, who had the same name as his son, was a Maths. So Erwin grows up in a family where children are undoubtedly loved. His childhood passed happy, also thank to his intelligence and the help of a friend he created a real glider capable of flying. When he became a teenager he attended the military school of Danzica and at nineteen his father convinces him to join in the 124th Infantry Regiment with the rank of aspiring colonel. The following year he met Lucie Maria Mollin, the girl who will become his wife, who is the daughter of a West Prussian landowner.
- THE FIRST WORLD WAR
Rommel was sent to the Western front in the German army against the French and British joint armies. Rommel earns the Second Class Iron Cross following an individual attack on five French soldiers in a forest near Varennes. On that occasion he also got his first war wound on his leg. Later he distinguished himself in the conquest of four French casematte earning the respect of his men and the First Class Iron Cross. Thanks to these first military successes, he was nominated commander of a mountain company and was therefore sent to Alpenkorps. He is also the youngest soldier to receive the Pour le Mèrite medal, which he receives for his leadership skills especially during the battle of Caporetto in the autumn of 1917. He obtained a series of brilliant successes infiltrating the mountains and making a large number of prisoners . During a leave (of absence) he marries Lucie. In 1918, after the war, Rommel is without profession and without money. After eleven years of marriage, his only son, Manfred, was born. Later he is in command of the battalion assigned to the safety of Adolf Hitler, he is then promoted to General.
- THE SECOND WORLD WAR
Initially he worked during the Polish campaign at the headquarters of the Führer. Hitler gives him the command of Afrikakorps, the new army created to defeat the British power in Northern Africa and help the Italian allies. The Afrikakorps lands in Libya in 1941 and Rommel, thanks to new strategies and its unpredictability, manages to collect numerous victories in favor of the Axis thus creating the nickname “desert fox”. While inflicting serious losses on the British, he was ultimately defeated in the long battle that sanctioned the definitive loss of North Africa to the forces of the Rome-Berlin Axis. Hitler, who does not think he is responsible for these defeats and offers him other roles, is called back to his homeland where he is given command of the B armies in Normandy. At the beginning of 1944, realizing that the war was now lost, Rommel wants to avoid losses to his country, but, faithful to the Reich and his Fuhrer, he continues to fight until he is seriously injured just a few days before the attack on Hitler, made by Count Claus von Stauffenberg. Rommel is investigated by the Gestapo and, unjustly found guilty of participating in the attack, is induced to commit suicide. He is given the opportunity to choose between a public trial for treason, with certain shooting, and suicide with honor. He chose suicide using a cyanide tablet. Solemn state funerals were dedicated to him in Ulm. The war ends with the dissolution of the Reich and the victory of the Allies.
THE RELATIONSHIP WITH HITLER
He admired Hitler for having restored Germany’s self-respect and for making efforts to alleviate the conditions of the most disadvantaged classes. Numerous historians say that Rommel was one of Hitler’s favourite generals, in fact the latter had promised him that he would protect his family. After Rommel’s death, Hitler’s men covered his suicide by taking him to the military hospital in Ulm; this was because they wanted to hide the suicide and make believe that he had died suddenly due to a heart attack and the injuries caused by the air attack of a few days before. Rommel was not a member of the Nazi party, however he welcomed Hitler’s ideas. Rommel’s relations with Hitler and Nazism began to deteriorate more and more with the end of the war. In 1943 Rommel, having learned of the intentions of the extermination camps, went personally to Hitler with the intent to make him change his mind. However, he obtained nothing, except the certainty that the Führer would bring Germany to catastrophe. After that, Rommel had an interview with Karl Strölin, mayor of Stoccarda. They understood that Hitler had to be dismissed from power. However, Rommel never knew of the plan to kill him. The plan included a first attempt by Field Marshal to bring Hitler back to reason to demonstrate the impossibility for the Reich to win the war. Failed this attempt, we went to that of kidnapping him and forcing him to announce the surrender via radio.
ARTICOLO REDATTO DA CARDIN MARTA DELLA CLASSE V A DEL LICEO CLASSICO
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