Break of day in trenches” ( Nascita del giorno in trincea) – traduzione in italiano poesia di Isaac Rosemberg:
The darkness crumbles away –
L’oscurità si sgretola
It is the same old druid Time as ever.
E’ lo stesso vecchio druido Tempo di sempre
Only a live thing leaps my hand –
Solo una cosa vivente salta la mia mano –
A queer sardonic rat –
Un eccentrico topo sardonico
As I pull the parapet’s poppy
Mentre colgo il papavero dal parapetto
To stick behind my ear.
Per metterlo dietro il mio orecchio.
Droll rat, they would shoot you if they knew
Comico topo, ti sparerebbero se sapessero
You cosmopolitan sympathies
Le tue simpatie cosmopolite
(And God knows what antipathies).
(E Dio sa quali antipatie).
Now you have touched this English hand
Ora che hai toccato questa mano inglese
You will do the same to a German –
Farai lo stesso con una tedesca –
Soon, no doubt, if it be your pleasure
Presto, senza dubbio, se è tuo piacere
To cross the sleeping green between.
Attraversare il prato dormiente
It seems you inwardly grin as you pass
Sembra che tu sorrida intimamente quando attraversi
Strong eyes, fine limbs, haughty athletes
I forti occhi, gli arti sottili , atleti altezzosi
Less chanced than you for life,
Meno fortunati di te nella vita,
Bonds to the whims of murder,
Legati ai capricci dell’assassinio,
Sprawled in the bowels of the earth,
Stravaccati nelle viscere della terra,
The torn fields of France.
Campi lacerati di Francia.
What do you see in our eyes
Cosa vedi nei nostri occhi
At the shrieking iron and flame
Allo stridente ferro e fiamme
Hurled through still heavens?
Scagliati attraverso i cieli tranquilli ?
What quaver – what heart aghast?
Quali tremiti – quale cuore attonito?
Poppies whose roots are in man’s veins
I papaveri le cui radici sono nelle vene dell’uomo
Drop, and are ever dropping;
Cadono, e cadono sempre;
But mine in my ear is safe,
ma il mio nel mio orecchio è al sicuro,
Just a little white with the dust.
solo un poco imbiancato dalla polvere.
Centenario di Isaac Rosenberg
All’alba del 1° aprile 1918, probabilmente colpito da un cecchino tedesco nell’Offensiva di primavera, cadeva a soli 27 anni il pittore e poeta inglese Isaac Rosenberg. Convinto pacifista, si arruolò per fare fronte alla situazione di povertà in cui si trovava, dovuta anche alla bronchite cronica da cui era afflitto.
Isaac Rosenberg (Bristol, 25 novembre 1890 – Fampoux, Somme, 1º aprile 1918), poeta e pittore inglese, figlio di ebrei lituani,considerato uno dei più importanti poeti della Grande guerra.
Fu assegnato al 12º Battaglione del Reggimento Suffolk e successivamente al 1º Battaglione del King’s Own. Il suo reparto nel giugno 1916 fu inviato al fronte francese, dove scrisse poesie dai toni apocalittici. Sepolto in una fossa comune, i suoi resti furono successivamente identificati e sepolti nel Bailleul Road East Cemetery, a Saint-Laurent-Blangy.
RICEVENDO NOTIZIE DELLA GUERRA
La neve è una strana parola bianca.
Il ghiaccio e la brina
Non hanno chiesto gemma o uccello
Per il costo dell’inverno.
Ancora ghiaccio, gelo e neve
Dalla terra al cielo
Questa terra d’estate lo sa.
Ma nessun uomo sa perché.
Nel cuore di ogni uomo c’è.
Qualche antico spirito
Ha mutato con un bacio maligno
Le nostre vite da plasmare.
Zanne rosse gli hanno strappato la faccia.
Il sangue di Dio viene versato.
Piange dal Suo posto solitario
I Suoi figli morti
Oh! Antica maledizione cremisi
Erodi, distruggi.
Restituisci a questo universo
La sua immacolata fioritura.
1914
.
.
LO SPUNTARE DEL GIORNO IN TRINCEA
L’oscurità si sgretola
Il Tempo è il solito druido di sempre,
Solo un essere vivente salta la mia mano –
Un bizzarro topo beffardo –
Mentre colgo un papavero dal parapetto
Per metterlo dietro l’orecchio.
Buffo topo, ti sparerebbero se sapessero
Comico topo, ti sparerebbero se sapessero
Le tue simpatie cosmopolite
(E Dio sa quali antipatie).
Ora che hai toccato questa mano inglese
Farai lo stesso con una tedesca –
Presto, non c’è dubbio, se ti piace
Attraversare il prato che sonnecchia in mezzo a noi.
Sembri sorridere intimamente quando passi
Occhi forti, arti sottili, validi atleti
Meno fortunati di te nella vita,
Legati ai capricci dell’assassinio,
Stravaccati nelle viscere della terra,
I campi lacerati di Francia.
Cosa vedi nei nostri occhi
Allo stridere di ferro e fuoco
Vomitati da cieli tranquilli
Quale tremito – quale cuore sbigottito?
I papaveri le cui radici sono nelle vene dell’uomo
Cadono, e cadono ancora;
Ma il mio sul mio orecchio è al sicuro,
Solo un poco imbiancato dalla polvere.
1916
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