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LA VERA STORIA DELLA PARTITA DELLA MORTE

http://www.storico.org/seconda_guerra_mondiale/partita_morte.html


http://www.delinquentidelpallone.it/kiev-1942-partita-della-morte/


http://zonacesarini.net/2015/03/02/la-leggenda-della-start/


http://www.marx21.it/documenti/lapartitadellamorte_brochure.pdf


Con l’operazione Barbarossa, cominciata da Hitler nel giugno 1941, l’Unione Sovietica è colta di sorpresa dall’attacco dell’esercito tedesco che occupa l’Ucraina. Alcuni calciatori della Dinamo e del Lokomotiv di Kiev finiscono prigionieri a lavorare nella panetteria interna di un campo di concentramento, protetti da Ivan Kordik, un ceco della Moravia co- stretto a rifugiarsi a Kiev, appassionato di calcio. Venuti a conoscenza della loro presenza, i tedeschi decidono di sfidarli, una prima volta nel luglio del 1942, e gli ucraini si impongono con un sonoro 5-1. Gli occu- panti non la prendono bene e decidono di organizzare una seconda partita che passerà alla storia come “partita della morte”. L’incontro si svolge il 9 agosto 1942 allo stadio Zenith di Kiev. Nell’intervallo un uf- ficiale tedesco cerca di convincere i prigionieri a perdere la partita. La gara si mette bene per i tedeschi, ma l’orgoglio dei campioni ucraini prevale e vincono 5-3. Ciò che più umiliò i tedeschi fu la “sesta” rete, quella non segnata: Klymenko saltò come birilli mezza squadra avver- saria, ma invece di depositare la palla in rete, si fermò sulla linea di porta, si girò su se stesso e calciò il pallone verso il centro del campo.

La Start FC fu una squadra di calcio nota per aver partecipato alla cosiddetta partita della morte il 9 agosto 1942. La squadra disputò poche partite, valide per un torneo non ufficiale che la squadra riuscì comunque a vincere, e un’amichevole qualche giorno dopo la fine del torneo.

 

Nella primavera del 1942, Iosif Ivanovič Kordik, ex combattente per l’impero austro-ungarico, e Nikolai Trusevich, portiere della Dinamo Kiev, fondarono la squadra, con sede a Kiev, con l’intento di partecipare al campionato cittadino organizzato dalle truppe di Hitler in seguito all’occupazione della capitale ucraina da parte della Wehrmacht. La squadra venne smantellata quello stesso anno, pochi giorni dopo l’ultima partita giocata il 16 agosto 1942 contro la Ruch, un’altra rappresentanza di giocatori ucraini gradita agli occupanti.

Le vicende della Start FC sono state presto interpretate come simbolo di eroismo e di resistenza al regime nazista e col tempo sono state mitizzate al fine di sollevare gli animi della popolazione ucraina che viveva nella miseria e nella sofferenza dell’occupazione.

 

 

Volantino della partita tra Start FC e Flakelf

I nazisti reintrodussero il calcio e altri elementi come tram e fiorai per dare vitalità agli ucraini così da avere un maggior rendimento con la manodopera. Istituirono quindi un torneo al quale si iscrissero squadre che rappresentavano le forze di occupazione: una guarnigione ungherese, la divisione romena, una selezione di soldati semplici tedeschi, la rappresentanza degli ufficiali magiari, una squadra di collaborazionisti ucraini e la Flakelf, una squadra composta dai migliori atleti e ufficiali nazisti. A queste squadre si aggiunse la Start, ma i giocatori erano denutriti, non erano allenati, non avevano delle divise adeguate né tanto meno delle scarpe da calcio, eccetto Makar Hončarenko che custodiva gelosamente i suoi scarpini.

La squadra di Kordik e Trusevich avrebbe affrontato nella prima partita la Ruch, una formazione di giocatori ucraini alleati dei tedeschi fondata da Heorhyj Ščvecov, ex giocatore della Lokomotiv che, come Kordik, voleva radunare i migliori giocatori ucraini e contribuì all’istituzione del torneo. Il livello della Ruch era però nettamente inferiore rispetto a quello della Start all’esordio giocato allo Stadio della Repubblica il 7 giugno 1942, la squadra di Ščvecov venne sconfitta 7-2. Sentendosi umiliato, Ščvecov chiese l’espulsione della Start dal torneo ma grazie alla posizione e al carisma di Kordik, fu deciso dalle autorità che la Start avrebbe giocato le partite successive nello Stadio Zenit, uno stadio più piccolo e di periferia. Il nuovo stadio venne inaugurato il 21 giugno con un tennistico 6-2 in favore della Start nei confronti della formazione ungherese. Pochi giorni dopo anche la selezione romena venne sconfitta per 11-0.

Intanto a Kiev, la Start iniziò a diventare argomento di conversazione e un numero sempre maggiore di persone cominciò a tifare per questa piccola squadra. Anche i giocatori ungheresi e romeni simpatizzarono per la Start, nonostante fossero alleati dei tedeschi in guerra. Per la popolazione ucraina le partite della Start erano invece molto importanti perché mantenevano alto il morale dei cittadini ed erano interpretate come simboli di resistenza all’oppressione.

Il 17 luglio l’incontro tra la Start FC e la PGS, formazione tedesca, terminò 6-0 e il 19 luglio l’MGS Wal, composta dagli ufficiali magiari, venne battuta per 5-1. I nazisti organizzarono una rivincita pochi giorni dopo per permettere alla MGS Wal di battere la Start, avendo una condizione fisica migliore rispetto ai giocatori ucraini, ma il risultato non cambiò: la Start batté la MGS Wal 3-2 anche se a fatica. La squadra vincitrice del torneo si sarebbe decisa in una finale: Start contro Flakelf. Sebbene la squadra tedesca fosse formata da atleti ben allenati, la Start si impose per 5-1 il 6 agosto 1942.

La Flakelf organizzò una rivincita il 9 agosto, rinforzò la propria squadra con alcuni dei migliori atleti al fronte e concesse alla Start tre poliziotti ucraini sotto il loro controllo per rinforzarsi a sua volta. La Start si impose nuovamente per 5-3. Questa partita verrà poi tramandata come la partita della morte.

L’ultima partita e gli arresti

Paul Otto von Radomsky, Obersturmbannführer del campo di Syrec

La squadra fondata da Kordik giocò un’ultima amichevole contro la Ruch umiliandola per 8 a 0. Poche settimane più tardi i giocatori della Start cominciano ad essere arrestati: il primo fu Mykola Korotkych poiché, oltre ad essere un giocatore di calcio, era un ufficiale in servizio della polizia segreta sovietica e fu arrestato il 6 settembre 1942 e venne ucciso nel quartier generale della Gestapo; tutti gli altri giocatori vennero arrestati poiché, essendo stati giocatori della  Dinamo, erano considerati anche soldati nemici. Vennero quindi deportati nel campo di concentramento di Syrec, situato poco lontano dalla città di Kiev, amministrato da Paul von Radomsky, Obersturmbannführer delle SS. Kuz’menko, Klimenko e il capitano Trusevič furono fucilati il 24 febbraio 1943, condannati per aver tentato di incendiare il campo; altri giocatori furono assegnati a gruppi di lavoro. Hončarenko e Svyrydovs’kyj fuggirono dal campo poco più di un anno dopo l’arresto mentre Pavel Komarov divenne alleato dei tedeschi pur di uscire dal campo.

Le maglie da gioco della Start FC erano di colore rosso[1], con i pantaloncini bianchi e i calzettoni rossi; la maglia del portiere invece era rossonera e i pantaloncini erano neri come i calzettoni. Nikolai Trusevich procurò il set di maglie per la squadra trovandolo in un magazzino anche se le divise erano invernali e il torneo si giocava in estate.

Attorno alla squadra fondata da Kordik e Trusevich è nata la leggenda della partita della morte in quanto secondo molte testimonianze, tra cui quella del giocatore Makar Hončarenko, fu l’ultima partita giocata contro la Flakelf a condannare i giocatori al loro destino. Infatti secondo la leggenda, prima della partita venne chiesto ai giocatori della Start di “portare rispetto alla squadra tedesca”. La partita fu un incontro duro dove i giocatori tedeschi contrastavano fallosamente i giocatori ucraini senza conseguenze, essendo l’arbitro un ufficiale tedesco e quindi dalla loro parte; pochi minuti dopo l’inizio della partita un calciatore della Flakelf colpì al volto il portiere Trusevich, che rimase stordito per qualche attimo e subì gol al primo tiro in porta avversario. Grazie al tiro da fuori area di Kuz’menko e alla doppietta di Hončarenko, la Start si portò in vantaggio per 3-1. Una volta finito il primo tempo, un ufficiale delle SS entrò nello spogliatoio della Start e dopo essersi complimentato con i ragazzi di Kordik disse:

“Siamo veramente impressionati dalla vostra abilità calcistica e abbiamo ammirato il vostro gioco del primo tempo. Ora però dovete capire che non potete sperare di vincere. Prima di tornare in campo, prendetevi un minuto per pensare alle conseguenze”

La Start rientrò in campo pensando alle parole sentite all’intervallo e in poco tempo subì due reti. I giocatori si guardarono e capirono che giocare a calcio e vincere di fronte ai propri tifosi avrebbe dato loro la speranza di resistere e così decisero di giocare alla loro maniera: la Start tornò in vantaggio e fissò il risultato sul 5-3. Poco prima del fischio finale Klymenko partì dalla propria metà campo con la palla al piede, scartò tutti i giocatori della Flakelf compreso il portiere, fermò la palla sulla linea e la calciò a centrocampo. Sentitosi umiliati, poco dopo la fine della partita, i tedeschi arrestarono i giocatori della Start, li rinchiusero e alcuni furono fucilati: tra questi il portiere Nikolai Trusevich che pochi attimi prima di essere ucciso guardò in faccia la guardia del campo di concentramento e gridò: “Krasny sport ne umriot!” ovvero: “Lo sport rosso non morirà mai!”.

Per paura di essere accusati come collaborazionisti dei tedeschi, avendo giocato in un campionato insieme a loro, i giocatori sopravvissuti non fecero una parola della partita contro la Flakelf; solo dopo la morte di Stalin, si sentì parlare nuovamente della Start FC e delle loro gesta, grazie anche a Makar Hončarenko, che aiutò a ricostruire i fatti avvenuti nell’estate del 1942 tramite un’intervista del 1992.

La leggenda della Start viene tramandata come una storia di eroi, che non si sono sottomessi agli invasori per regalare gioia ai propri tifosi. Questi eroi sono diventati un simbolo di resistenza all’oppressione del regime nazista. Tuttavia secondo diverse fonti e testimoni oculari, la fine della Start non avvenne a causa di quell’ultima partita e che fu una partita corretta alla fine della quale i giocatori delle due squadre si strinsero la mano amichevolmente.