La Vita
Nel maggio del 1773, a Coblenza (a Est dell’attuale Germania), nasce da una famiglia di media nobiltà Klemens Wenzel Nepomuk Lothar von Metternich. A ventidue anni sposa la nipote dell’ex-cancelliere austriaco Kaunitz, col quale condivide grandi doti diplomatiche e di mediatore. Dimostra presto un’evidente abilità nel campo della politica, tanto da diventare ambasciatore dapprima a Dresda (1801), poi a Berlino (1803), dove tenta, con successo, di convincere il re Federico Guglielmo III ad aderire alla terza coalizione antinapoleonica, e infine a Parigi (1806), per esplicita richiesta dell’imperatore stesso. A seguito della vittoria napoleonica a Wagram (1809), von Stadion si dimette da Ministro degli Esteri austriaco, carica che viene subito assunta ad interim da Metternich e che la manterrà fino al 1848. Da Ministro, persegue in primis una politica di moderazione e alleanza tra Impero Francese e Impero Austriaco, attraverso il matrimonio, metodo caro agli Asburgo, tra Napoleone I e Maria Luigia, figlia di Francesco I d’Austria. Ma i rapporti tra i due Stati si deteriorano presto e, a seguito della disastrosa Campagna di Russia, si narra che Metternich, incontratosi con Napoleone per una mediazione, si sia rivolto all’imperatore così: ”Voi siete perduto, sire. Ne avevo il presentimento venendo qui; ora che me ne vado, ne ho la certezza”. A seguito dell’abdicazione di Napoleone, Metternich diviene il principale negoziatore del Congresso di Vienna (1814), dove l’Europa viene “restaurata” in base ai principi di legittimità e di equilibrio e dove il ministro austriaco ottiene importanti risultati diplomatici, costituendo con Prussia e Russia la Santa Alleanza, de iure a difesa della cristianità, de facto in contrasto ad ogni moto di ribellione, e che soffocherà nel sangue gran parte dei moti europei e italiani. Durante il congresso ottenne l’appoggio anche della Francia di Talleyrand e Luigi XVIII e del Ministro degli esteri britannico Lord Castlereagh, acerrimo nemico del poeta Lord Byron. Nel 1821 Metternich viene nominato Cancelliere d’Austria, anche se continuerà per lo più a ricoprire il ruolo di mediatore con i diversi sovrani europei, al fine di mantenere un Ordine Internazionale. Nel 1848 assieme a Berlino e Milano, Vienna è colpita da moti rivoluzionari, a seguito dei quali Metternich si dimette e si rifugia in esilio in Inghilterra. Rientra tre anni dopo in Austria, e vivrà alla corte di Francesco Giuseppe I senza, però, mai ricoprire cariche importanti. Muore a Vienna nel 1859, dopo la vittoria franco-piemontese a Magenta.
Il Pensiero Politico
Il pensiero politico del celebre ministro austriaco può essere esposto in una serie di principi e concetti, espressi durante il Congresso di Vienna:
• Ordine Internazionale o Europeo: la politica di Metternich mira principalmente a stabilire una pace europea che eviti lo scoppiare di nuovi conflitti tra le diverse potenze e ostacoli ogni tentativo di ribellione, onde impedire il ripetersi di una rivoluzione, come quella francese del 1789. Alla fine riuscirà a mantenere questo Ordine Europeo per circa cinquant’anni (fino alla guerra in Crimea), ma a costo di dure repressioni interne;
• Principio di Legittimità: spesso confuso con l’idea di legittimità di Talleyrand (per cui le monarchie assolute erano legittime in quanto volute da Dio e dalla Provvidenza), quella di Metternich sostiene che sia legittimo (quindi da sostenere) tutto ciò che contribuisce al mantenimento dell’Ordine Internazionale fra le nazioni, contemplando anche la restaurazione delle monarchie come legittime;
• Principio di Intervento o Reazione: principio su cui si basa la Santa Alleanza e che legittima la repressione di ogni moto per conservare la pace;
• Politica dell’Equilibrio (Balance of Power): bisogna impedire che uno Stato emerga eccessivamente, sia militarmente, sia economicamente nei confronti degli altri e che costituisca poi una minaccia all’Ordine Internazionale (come la Francia napoleonica). Questa politica verrà ripresa e fortemente sostenuta dal Primo Ministro britannico Winston Churchill negli anni ’30 del XX secolo nei confronti della Germania nazista;
• Creazione di una Confederazione Asburgica: il progetto del ministro costituisce una forma moderata del progetto gross Osterreich o “grande austriaco” degli Asburgo: infatti, Metternich auspica la creazione di una grande confederazione di stati dotati di ampia autonomia, ma uniti sotto l’egida degli Asburgo;
• Confederazione Tedesca: il progetto precedente non verrà mai attuato definitivamente, ma soltanto negli Stati di lingua tedesca, che da oltre 300 si riducono a 39, con Francoforte come capitale e sede del Parlamento. Se nell’era di Metternich il ruolo di guida spetta all’Austria degli Asburgo, lentamente a prendere le redini della Confederazione sarà la Prussia degli Hohenzollern.
Metternich e L’Italia
Il Cancelliere austriaco fu uno dei principali oppositori dell’unificazione della penisola italica: infatti, è rimasta negli annali la sua frase “L’Italia è un’espressione geografica”. Questa frase, in realtà, non ha nessuna delle connotazioni negative che le attribuirono i patrioti italiani all’epoca; quella del Cancelliere, d’altronde, non era altro che una constatazione di fatto: all’epoca l’Italia era frammentata in diversi stati e non vi era uno spirito nazionale (Volkgeist) che davvero li accomunasse. Non per nulla a pochi anni di distanza Massimo d’Azeglio avrebbe scritto: “Purtroppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani”. D’altro canto Metternich sfruttò sempre la divisione della penisola, con l’antica politica del divide et impera. Benchè si scontro con essi più volte, Metternich ebbe un grande rispetto per due grandi padri della Patria e suoi avversari: Camillo Benso di Cavour, che il Cancelliere stimava come “unico vero uomo politico dei nostri tempi”, e Giuseppe Mazzini “brigante italiano, magro, pallido e cencioso” ma che gli creò problemi più di chiunque altro.
Giovanni Ploner – 4A
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