Il Capitano della Liguria in un ritratto di trincea a matita.
Da Michele Campana “Un anno sul Pasubio”
Firenze 1918
“Il primo turno in trincea lo feci al Costone della Lora.Questo è formato da una cornice di pietra che si alzaa 2043 metri sugli abissi di Val Prigioni…un enorme torrione presidiato alla sommità dagli Austriaci…che erano trincerati lungo questa muraglia di roccia…avevanopiazzato nei tagli della roccia numerose mitragliatrici etiravano addosso a chiunque. Una notte del luglio 1916, perscoprire le mitragliatrici degli Austriaci, quattro nostri ufficiali: il cap. Poggi, il ten. Antonio Venturino (mio nonno) gli sten. Piccinini e Sideli uscirono dai nostri reticolatie si spinsero dentro una buca di granata a pochi passidagli Austriaci sotto il Dente del Pasubio. Si trascinarono dietro senza avvertirlo del pericolo un suonatore di chitarra, paurosissimo uomo, servente ad una mensa di bombardieri.In quella buca suonarono e cantarono dalla Marcia Reale all’Inno Ungherese, ma i nemici non spararono un colpo.Il Tenente Venturino, indignatissimo si mise a gridare:”Testoni di Austriaci, non gustate neppure la musica! “Echeggiarono i primi ta-pum.Il bombardiere, che non sospettava di nulla, a sentir questa raffica improvvisa di pallottole sopra la testa,buttò via la chitarra e se la dette a gambe gridando comeun ossesso. Gli Austriaci, alle grida così vicine, dubitarono un attacco e iniziarono a sparare rivelandole posizioni di tutte le loro mitragliatrici.Il bombardiere scappa ancora, ma la sua paura aveva fatto riuscire pienamente la ricognizione dei quattro ufficiali.”
Il nonno arriva dallo Zovetto sul Pasubio i primi di luglio del 16
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UMANA SOLIDARIETA’ ED UMANA COMICITA’
da Campana/ Un anno sul Pasubio/ 1918
“Il 27 settembre 1916 il cap. Bertolino e il Ten. Venturino e il
Ten, Sideli del 1° battaglione del LIGURIA si recarono per accordi con gli Alpini
sino ai posti avanzati di Sogli Bianchi, a 15 metri dagli
Austriaci. Gli Alpini, tutti scoperti, in piedi, fuori
della trincea e seduti sui parapetti, fumavano tranquillamente.
Sembravano là per un’escursione. Dall’altra parte una vedetta
austriaca, illuminata completamente dalla luna accendeva la pipa
e, beata e tranquilla, soffiava all’aria sbuffi di fumo, col
fucile sotto il braccio, come un cacciatore al balzello.
Venturino, che è il più audace e mattacchione ufficiale
del 157° nello scorgere quell’austriaco a 15 metri grida:
“Per Cristo! Non l’ ammazzate? Datemi un fucile che lo freddo!”
Abbranca un’arme. Un ufficiale degli Alpini gli si slancia addosso.
“No! No! E’ la vedetta della pipa. Non le torcerai un capello!”
“La vedetta della pipa? Che vuol dire?”
“Egli è un buon uomo, sai. Uno czeco di cuore eccellente.
Ci avverte quando c’è l’ispezione ed i cambi. Lui ed i suoi
compagni non ci sparano. Noi non tiriamo su di lui. E’ un mutuo
accordo che molto ci favorisce, perchè possiamo per qualche ora
respirare liberamente in questa posizione d’infernoe conoscere
molte notizie sui nemici! Aspetta e vedrai.”
Di lì a mezz’ora la vedetta austriaca si toglie e intasca con un
moto rapido la pipa e riprende una posa rigida col fucile a spalla
e sussurra verso i nostri con un soffio di voce:
“Italiani! Cambio! Magiari! Attenzione!”
Gli Alpini si erano già inabissati dentro i camminamenti e le caverne.
Giunge ora un tumulto di voci da tutto l’orlo roccioso di Sogli Bianchi:
– Hurrà, hurrà, Taliani traditori!!
– Che cos’è? -grida Venturino –
– Attendiamo.
– Hurrà! Hurrà!
– Ma vengono all’assalto quei cani!
Il coro di quelle voci scomposte riempie tutta la notte.
Par proprio la cagnarra di una banda di ubriachi.
Poi un vocione più alto, più chiaro supera il tumulto:
– Grande vittoria su Romania! Quatromila soldai, due generai, prisonieri!
E tutto il coro di ebbri conferma:
– Quatromila soldai, due generai!!
Sideli e Venturino non si possono trattenere e lanciano con la bocca
uno di quegli squilli che sembrano variazioni di cornetta.
Gli Austriaci rispondono più alto:
– Quatromila soldai, due generai!!
E Sideli e Venturino giù un’altra variazione di trombetta, più squillante!
Le voci degli Austriaci urlano ora:
– Focsiani, Focsiani, presa!
E Sideli e Venturino lanciano un terzo squillo!
Dal fondo dei roccioni una voce di alpino, di un basso profondo che domina tutto il baccano, commenta semplicemente con questo colpo di grancassa: Lazaròn!!
Allora gli Austriaci furibondi rovesciano uno stormo di bombe a mano che siinfrangono per i burroni con scoppi sordi e miagolii.I nostri rispondono con scariche mentre dal Corno s’alza l’abbaio di un cannoncino da montagna.
Così passava la sua vita di guerra il battaglione Monte Levanna che impedì sempre, con una vigilanza assidua e costanza eroica, qualunque tentativo nemico di sorprenderci ed aggirare il Pasubio dalla parte di Val Caprara.”
Il nonno versa da bere agli ufficiali del 1° Battaglione del 157°.
Dietro un amico fa un gesto tutto italiano.
Il Generale Papa e il Col. Catalochino del 157 sul Pasubio
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IL CAPPELLANO E IL CAPITANO
MONS. Prof. Dott. Umberto Ripamonti
Ex Cappellano Militare 157^ Regg. Fant.
MEDAGLIA D’ORO
di benemerenza dell’Istituto dei Ciechi
e del Comune di Milano al Colonnello Venturino Antonio
ex capitano 157^ fant. LIGURIAMilano, 28-1-61
………….Che nostalgia quando ripenso
i giorni in cui dopo aver celebrato la Santa
Messa in prima mattina a Passo Buole e risalivo
alla Lora di Pasubio o ai Panettoni. Che resistenza!
Specialmente d’estate, dato che allora la legge
ecclesiastica obbligava il digiuno da mezzanotte,
e voi villanzoni mi inducevate in tentazione
spostando le lancette dei vostri orologi perchè
io accettassi anzi tempo un gotto dei vostri
prelibati licuori.
Ti ricordi quando, in seguito ad una mia predica,
in cui richiamavo gli ufficiali al dovere del buon
esempio, voi mi investiste con palate di neve e poi
telefonaste al Comando di mandarmi a prendere perchè
ero ubriaco? Oh, lo so, non fu per ostilità, ma per
semplice scherzo, uno scherzo che a me faceva e fa
ancora piacere, perchè in esso era il riconoscimento
che avevo azzeccato bene…….Ricordi lontani ma
che tornano volentieri alla mente e,direi, in netto
contrasto con quanto accadde 23 anni dopo.
Io non mi so rassegnare alle tante aberrazioni
moderne, demolitrici di ogni idealità in tutti i
settori, da quelli politici a quelli dell’arte e
del pensiero.
Un esempio anche nell’arte religiosa dice tutto.
Un mio collega aveva commissionato ad un giovane
e rinomato pittore di decorare la sua chiesa con una
scena dell’Annunciazione…A lavoro ultimato, fatto
cadere il sipario il mio collega si trovò dinnanzi
uno sgorbio di cubi e cilindri e in primo piano,
su un piedestallo, una bottiglia e più in là un
bicchiere.
Il pittore spiegò allora, con dovizia di parole immaginose
che la bottiglia significava l’angelo e il bicchiere la
Madonna……….
SECONDO ME, O SIAMO CADUTI NELL’IMBECILLITA’
O CI VOGLIONO
FAR PASSARE PER IMBECILLI.
Ciao carissimo……il tuo affezionatissimo Barba di rame.
Prof. Marco Castelli
……..nihil sub sole novi
Medaglia di San Giorgio, protettore della Brigata Liguria
Il Generale ACHILLE PAPA Comandante della Brigata Liguria
Cecchino della Brigata Liguria
Addestramento alla “Pernacchia” mitragliatrice FIAT
Ufficiale francese ospite della Brigata Liguria
La squadra di calcio della brigata
Pasubio 1917
Pasubio 1917
Bicchierini preda di guerra da un avamposto di ufficiali tirolesi
Zona sacra del Pasubio
Achille Papa, Generale tra i soldati
«Costante esempio di coraggio e ardimento alla sua divisione, veniva colpito a morte dal piombo nemico mentre, impavido, dalla prima linea della posizione da esso conquistata, preparava nuovi gloriosi cimenti alle sue truppe vittoriose. Na Kobil (Bainsizza), 5 ottobre 1917». Al netto della retorica del novembre 1917, quando furono scritte queste parole, resta il reale valore della persona alla quale furono dedicate: il generale Achille Papa.
Sono le righe di motivazione della medaglia d’oro al valor militare conferitagli dopo la morte sopraggiunta per mano di un cecchino austriaco sulla Bainsizza il 5 ottobre dell’annus horribilis della Grande guerra.
di Maria Vittoria Adami, Verona Fedele, 28 settembre 2014
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